Il saggio descrive gli edifici realizzati da Ludovico Quaroni a Roma nell’arco di circa trent’anni, dalla fine degli anni Trenta alla metà degli anni Sessanta. Tesa alla tutela del patrimonio quaroniano, l’analisi è rivolta in particolare alle soluzioni tecniche con l’obiettivo di accertarne lo stato, la tenuta nel tempo o il degrado. Ne deriva una riflessione che si colloca in un ambito logico compreso tra due estremi. Da un lato la vicenda dell’E.42, dall’altro il crollo della copertura piana della Chiesa Madre di Gibellina: l’episodio che nel 1994 sintetizza il fallimento di una storia tristemente italiana, dove a nulla è valso il genio di Quaroni. L’autore indaga edifici pensati in ogni dettaglio, solidi nei materiali, eleganti nelle soluzioni quanto curati nella costruzione, arrivando ad affermare che si tratta di opere che non necessitano di restauro, se per restauro intendiamo quell’insieme di attività post factum che presuppongono la perdita di una qualità che si giudica necessario riproporre. Infatti, alla tenuta nel tempo sembra aver provveduto la qualità dei materiali e laddove questa è stata limitata da ragioni economiche ha agito l’intelligenza e la correttezza tecnica della costruzione.
Molte durevoli qualità. Opere romane di Ludovico Quaroni / Cupelloni, Luciano. - In: DOCOMOMO ITALIA GIORNALE. - ISSN 2037-1047. - STAMPA. - 29:(2011), pp. 4-4.
Molte durevoli qualità. Opere romane di Ludovico Quaroni
CUPELLONI, Luciano
2011
Abstract
Il saggio descrive gli edifici realizzati da Ludovico Quaroni a Roma nell’arco di circa trent’anni, dalla fine degli anni Trenta alla metà degli anni Sessanta. Tesa alla tutela del patrimonio quaroniano, l’analisi è rivolta in particolare alle soluzioni tecniche con l’obiettivo di accertarne lo stato, la tenuta nel tempo o il degrado. Ne deriva una riflessione che si colloca in un ambito logico compreso tra due estremi. Da un lato la vicenda dell’E.42, dall’altro il crollo della copertura piana della Chiesa Madre di Gibellina: l’episodio che nel 1994 sintetizza il fallimento di una storia tristemente italiana, dove a nulla è valso il genio di Quaroni. L’autore indaga edifici pensati in ogni dettaglio, solidi nei materiali, eleganti nelle soluzioni quanto curati nella costruzione, arrivando ad affermare che si tratta di opere che non necessitano di restauro, se per restauro intendiamo quell’insieme di attività post factum che presuppongono la perdita di una qualità che si giudica necessario riproporre. Infatti, alla tenuta nel tempo sembra aver provveduto la qualità dei materiali e laddove questa è stata limitata da ragioni economiche ha agito l’intelligenza e la correttezza tecnica della costruzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.