Isotta degli Atti (1432-74), since 1446 a very young lover of the lord of Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta, inspired in the years 1447-58, in Latin and in the vernacular, a copious literature in his honor, characterized by two recurrent themes: his soon topical divinity, and, absolutely peculiar, the literary myth of an Isolde not more than seventeen years old in 1449, where another 25 years was destined to live the historical Isolde. In this myth a profound symbolic device is recognized here, functional to a complex meditation on the mystery of death. His inventor was the same Sigismondo, who first dedicated Isotta to a cycle of bipartite rhymes "in life" and "in death", but, contrary to the previous Petrarchy, dominated by a bitter skepticism. This unbelieving pessimism is found in Basinio da Parma's masterpiece, the "Liber Isottaeus": an extraordinary "novel" in thirty elegiac epistles, culminating with Isotta's death in the year when his tomb was built. The Isottaeus, not by chance, is the work that inaugurates the systematic use of the name "diva" for Isotta: of which it prefigures, after death, a protective action against Sigismondo. This "divinity" of Isolde (on earth and beyond) will become a recurrent motif in the poem dedicated to her.

Isotta degli Atti (1432-74), dal 1446 giovanissima amante del signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta, ispirò negli anni 1447-58, in latino e in volgare, una copiosa letteratura in suo onore, caratterizzata da due ricorrenti nuclei tematici: la sua presto topica divinità, e, assolutamente peculiare, il mito letterario di una Isotta morta non più che diciassettenne nel 1449, laddove altri 25 anni era destinata a vivere l’Isotta storica. In tale mito viene qui riconosciuto un profondo accorgimento simbolico, funzionale a una complessa meditazione sul mistero della morte. Suo inventore fu lo stesso Sigismondo, che per primo dedicò a Isotta un ciclo di rime bipartito “in vita” e “in morte”, ma, contrariamente al precedente petrarchesco, dominato da un amaro scetticismo. Tale incredulo pessimismo si rinviene nel capolavoro di Basinio da Parma, il “Liber Isottaeus”: uno straordinario “romanzo” in trenta epistole elegiache, culminante con la morte di Isotta nell'anno in cui fu edificato il suo sepolcro. L’Isottaeus, non a caso, è l’opera che inaugura l’uso sistematico dell’appellativo "diva" per Isotta: della quale esso prefigura, dopo la morte, un’azione protettiva nei confronti di Sigismondo. Tale “divinità” di Isotta (in terra e oltre) diverrà motivo ricorrente nella poesia a lei dedicata.

Da 'diva' a 'dea': trasfigurazioni poetiche nella corte malatestiana / Pantani, Italo. - STAMPA. - (2010), pp. 310-325.

Da 'diva' a 'dea': trasfigurazioni poetiche nella corte malatestiana

PANTANI, Italo
2010

Abstract

Isotta degli Atti (1432-74), since 1446 a very young lover of the lord of Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta, inspired in the years 1447-58, in Latin and in the vernacular, a copious literature in his honor, characterized by two recurrent themes: his soon topical divinity, and, absolutely peculiar, the literary myth of an Isolde not more than seventeen years old in 1449, where another 25 years was destined to live the historical Isolde. In this myth a profound symbolic device is recognized here, functional to a complex meditation on the mystery of death. His inventor was the same Sigismondo, who first dedicated Isotta to a cycle of bipartite rhymes "in life" and "in death", but, contrary to the previous Petrarchy, dominated by a bitter skepticism. This unbelieving pessimism is found in Basinio da Parma's masterpiece, the "Liber Isottaeus": an extraordinary "novel" in thirty elegiac epistles, culminating with Isotta's death in the year when his tomb was built. The Isottaeus, not by chance, is the work that inaugurates the systematic use of the name "diva" for Isotta: of which it prefigures, after death, a protective action against Sigismondo. This "divinity" of Isolde (on earth and beyond) will become a recurrent motif in the poem dedicated to her.
2010
Accademia d’Ungheria in Roma - Istituto Storico Fraknói, Annuario 2007-2008, 2008-2009
978-88-5483-306-7
Isotta degli Atti (1432-74), dal 1446 giovanissima amante del signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta, ispirò negli anni 1447-58, in latino e in volgare, una copiosa letteratura in suo onore, caratterizzata da due ricorrenti nuclei tematici: la sua presto topica divinità, e, assolutamente peculiare, il mito letterario di una Isotta morta non più che diciassettenne nel 1449, laddove altri 25 anni era destinata a vivere l’Isotta storica. In tale mito viene qui riconosciuto un profondo accorgimento simbolico, funzionale a una complessa meditazione sul mistero della morte. Suo inventore fu lo stesso Sigismondo, che per primo dedicò a Isotta un ciclo di rime bipartito “in vita” e “in morte”, ma, contrariamente al precedente petrarchesco, dominato da un amaro scetticismo. Tale incredulo pessimismo si rinviene nel capolavoro di Basinio da Parma, il “Liber Isottaeus”: uno straordinario “romanzo” in trenta epistole elegiache, culminante con la morte di Isotta nell'anno in cui fu edificato il suo sepolcro. L’Isottaeus, non a caso, è l’opera che inaugura l’uso sistematico dell’appellativo "diva" per Isotta: della quale esso prefigura, dopo la morte, un’azione protettiva nei confronti di Sigismondo. Tale “divinità” di Isotta (in terra e oltre) diverrà motivo ricorrente nella poesia a lei dedicata.
Quattrocento,poesia volgare,poesia latina,Rimini,Sigismondo Pandolfo Malatesta,Isotta degli Atti,Basinio da Parma
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Da 'diva' a 'dea': trasfigurazioni poetiche nella corte malatestiana / Pantani, Italo. - STAMPA. - (2010), pp. 310-325.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/42992
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact