Gli studi agiografici vantano un’antica e consolidata tradizione storiografica e metodologica. A partire dagli anni sessanta del secolo scorso la disciplina agiografica ha conosciuto una stagione di intenso fervore di interesse che ha portato a una proliferazione di studi, edizioni e convegni di argomento agiografico. Nella parabola di questa stagione di grande esplosione dell’agiografia è sicuramente utile proporre una sorta di bilancio volto però più che al passato al futuro, cercando di stabilire dei punti di partenza per possibili direzioni di ricerca. Quali sono i campi in cui gli approcci metodologici e le possibilità interpretative offerte dalle fonti agiografiche possono rivelarsi fecondi? E quali le tematiche legate all’agiografia possono recare contributi proficui alla ricerca storica? L’agiografia permette – e richiede - una larga interdisciplinarità e consente una prospettiva ampiamente diacronica. Per tale motivo si può rivelare un cantiere in cui possono coesistere e connettersi efficacemente metodologie e sensibilità euristiche differenti. Il convegno si propone, dopo un bilancio della consolidata eredità, di riflettere su una serie di prospettive sicuramente feconde per l’incrocio dell’agiografia con altre discipline (storia, storia dell’arte, antropologia, filologia). Risulta sempre più necessario spostarsi dal testo al contesto, dal santo all’agiografo o meglio agli agiografi, agli autori e alle loro opere, considerando l’agiografia nella prospettiva della lunga durata e nella sua caratteristica fondamentale di essere un prodotto attualizzante. Per la storia della agiografia le periodizzazioni, le divisioni storiografiche tradizionali dimostrano tutto il loro carattere convenzionale e si rende necessario un approccio che tenga conto della lunga durata focalizzando l’attenzione anche all’età moderna e contemporanea, con sempre più frequenti sconfinamenti nel campo della storia delle religioni e con un nuovo, ma prudente, impegno comparatistico.

Prospettive agiografiche. Antiche eredità e possibili sviluppi / Longo, Umberto. - (In corso di stampa). (Intervento presentato al convegno Prospettive agiografiche. Antiche eredità e possibili svilup tenutosi a Roma, Sapienza Università di Roma nel 04/06/2012-07/06/2012).

Prospettive agiografiche. Antiche eredità e possibili sviluppi

LONGO, UMBERTO
In corso di stampa

Abstract

Gli studi agiografici vantano un’antica e consolidata tradizione storiografica e metodologica. A partire dagli anni sessanta del secolo scorso la disciplina agiografica ha conosciuto una stagione di intenso fervore di interesse che ha portato a una proliferazione di studi, edizioni e convegni di argomento agiografico. Nella parabola di questa stagione di grande esplosione dell’agiografia è sicuramente utile proporre una sorta di bilancio volto però più che al passato al futuro, cercando di stabilire dei punti di partenza per possibili direzioni di ricerca. Quali sono i campi in cui gli approcci metodologici e le possibilità interpretative offerte dalle fonti agiografiche possono rivelarsi fecondi? E quali le tematiche legate all’agiografia possono recare contributi proficui alla ricerca storica? L’agiografia permette – e richiede - una larga interdisciplinarità e consente una prospettiva ampiamente diacronica. Per tale motivo si può rivelare un cantiere in cui possono coesistere e connettersi efficacemente metodologie e sensibilità euristiche differenti. Il convegno si propone, dopo un bilancio della consolidata eredità, di riflettere su una serie di prospettive sicuramente feconde per l’incrocio dell’agiografia con altre discipline (storia, storia dell’arte, antropologia, filologia). Risulta sempre più necessario spostarsi dal testo al contesto, dal santo all’agiografo o meglio agli agiografi, agli autori e alle loro opere, considerando l’agiografia nella prospettiva della lunga durata e nella sua caratteristica fondamentale di essere un prodotto attualizzante. Per la storia della agiografia le periodizzazioni, le divisioni storiografiche tradizionali dimostrano tutto il loro carattere convenzionale e si rende necessario un approccio che tenga conto della lunga durata focalizzando l’attenzione anche all’età moderna e contemporanea, con sempre più frequenti sconfinamenti nel campo della storia delle religioni e con un nuovo, ma prudente, impegno comparatistico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/425031
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