Scuola nazionale di dottorato di ricerca in Scienze della rappresentazione e del rilievo. Seminario nazionale promosso dalla Scuola di Roma. Coordinato da Riccardo Migliari - anno accademico 2009/2010 Dicembre 2009 - Febbraio 2010 Titolo seminario: La Geometria Descrittiva e il suo rinnovamento. Marco Fasolo è intervenuto con una comunicazione dal titolo: La rappresentazione in doppia proiezione ortogonale. Sviluppo del metodo: forma di Monge - forma tecnica. Il contributo intende porre a confronto le due forme di rappresentazione in doppia proiezione ortogonale: la forma canonica eredità di Gaspard Monge e quella in forma tecnica di provenienza anglosassone. Per forma canonica intendiamo l’esposizione tradizionale del metodo secondo Monge, in uso nelle trattazioni teoriche della materia. In essa i due piani di proiezione sono anche piani di riferimento. Il metodo di Monge consiste nel riferire la posizione degli oggetti che si vogliono rappresentare a due piani tra loro perpendicolari e per rappresentare rette e piani si serve di punti e rette particolari, questi enti, detti tracce, sono rispettivamente i punti in cui una retta incontra i piani di riferimento e le rette intersezione di un piano con i piani di riferimento. Per forma tecnica intendiamo il modo in cui il metodo viene adoperato nel disegno d’architettura e tecnico in genere. Questo modello utilizza, per rappresentare rette e piani, dei punti qualsiasi; questa metodologia, di derivazione anglosassone, permette una maggiore libertà operativa, ma non solo, come nei disegni d’architettura, i due piani di proiezione possono essere disegnati separatamente o addirittura su fogli distinti, su uno è disegnata la prima proiezione, ossia la pianta, sull’altro la seconda proiezione, cioè il prospetto o l’alzato. In esso il piano di riferimento è unico ed è il 1° piano di proiezione (la pianta). Il 2° piano di proiezione (l’alzato, prospetto o elevato) viene disegnato separatamente e anche su fogli distinti. Tutte le operazioni grafiche per la rappresentazione e la risoluzione di problemi vengono eseguite sul 1° p.d.p. (la pianta), con l’ausilio di eventuali proiezioni (appunto, dette ausiliarie) su opportuni piani verticali di proiezione. Ne consegue che in forma tecnica non intervengono né le seconde tracce di rette, né le seconde tracce di piani e che anche i ribaltamenti di piani vengono effettuati esclusivamente sul 1° p.d.p. (la pianta). La 2° proiezione (l’alzato, prospetto o elevato) ha soltanto la funzione di fornirci le quote dei singoli punti.

La rappresentazione in doppia proiezione ortogonale. Sviluppo del metodo: forma di Monge - forma tecnica / Fasolo, Marco. - (2010). (Intervento presentato al convegno La Geometria Descrittiva e il suo rinnovamento tenutosi a Roma nel dicembre 2009 - febbraio 2010).

La rappresentazione in doppia proiezione ortogonale. Sviluppo del metodo: forma di Monge - forma tecnica

FASOLO, Marco
2010

Abstract

Scuola nazionale di dottorato di ricerca in Scienze della rappresentazione e del rilievo. Seminario nazionale promosso dalla Scuola di Roma. Coordinato da Riccardo Migliari - anno accademico 2009/2010 Dicembre 2009 - Febbraio 2010 Titolo seminario: La Geometria Descrittiva e il suo rinnovamento. Marco Fasolo è intervenuto con una comunicazione dal titolo: La rappresentazione in doppia proiezione ortogonale. Sviluppo del metodo: forma di Monge - forma tecnica. Il contributo intende porre a confronto le due forme di rappresentazione in doppia proiezione ortogonale: la forma canonica eredità di Gaspard Monge e quella in forma tecnica di provenienza anglosassone. Per forma canonica intendiamo l’esposizione tradizionale del metodo secondo Monge, in uso nelle trattazioni teoriche della materia. In essa i due piani di proiezione sono anche piani di riferimento. Il metodo di Monge consiste nel riferire la posizione degli oggetti che si vogliono rappresentare a due piani tra loro perpendicolari e per rappresentare rette e piani si serve di punti e rette particolari, questi enti, detti tracce, sono rispettivamente i punti in cui una retta incontra i piani di riferimento e le rette intersezione di un piano con i piani di riferimento. Per forma tecnica intendiamo il modo in cui il metodo viene adoperato nel disegno d’architettura e tecnico in genere. Questo modello utilizza, per rappresentare rette e piani, dei punti qualsiasi; questa metodologia, di derivazione anglosassone, permette una maggiore libertà operativa, ma non solo, come nei disegni d’architettura, i due piani di proiezione possono essere disegnati separatamente o addirittura su fogli distinti, su uno è disegnata la prima proiezione, ossia la pianta, sull’altro la seconda proiezione, cioè il prospetto o l’alzato. In esso il piano di riferimento è unico ed è il 1° piano di proiezione (la pianta). Il 2° piano di proiezione (l’alzato, prospetto o elevato) viene disegnato separatamente e anche su fogli distinti. Tutte le operazioni grafiche per la rappresentazione e la risoluzione di problemi vengono eseguite sul 1° p.d.p. (la pianta), con l’ausilio di eventuali proiezioni (appunto, dette ausiliarie) su opportuni piani verticali di proiezione. Ne consegue che in forma tecnica non intervengono né le seconde tracce di rette, né le seconde tracce di piani e che anche i ribaltamenti di piani vengono effettuati esclusivamente sul 1° p.d.p. (la pianta). La 2° proiezione (l’alzato, prospetto o elevato) ha soltanto la funzione di fornirci le quote dei singoli punti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/421375
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