Seminario dal titolo: Introduzione alla Geometria Descrittiva, organizzato dal Dottorato di Ricerca in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo. Marco Fasolo è intervenuto con una comunicazione sui seguenti temi: Illustrazione dello sviluppo storico dei fondamenti geometrici della rappresentazione: dalle regole geometriche della visione fondate sull’ottica di Euclide nel 300 a.C. nel suo Optikè e sulle opere di Tolomeo alle rappresentazioni prospettiche nelle pitture pompeiane. Il periodo fecondo del Rinascimento per la codifica della prospettiva con le figure e le relative opere di Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, di Durer, di Palladio e del Serlio, prologo alla ormai prossima scientifizzazione della disciplina da parte di autori, protesi alla ricerca di sopportare questi studi con basi matematiche rigorose, ne sono fulgidi esempi le opere di Federico Commandino e del suo allievo Guidobaldo del Monte. Nel settecento si accentua la frattura tra gli studiosi "scientifici" e quelli "letterari" con il conseguente disinteresse verso i lavori reciproci. Gaspard Monge risolve questo dualismo, all'apparenza insanabile, fondando una nuova disciplina, la Geometria Descrittiva, definita da lui stesso come: "l'art de représenter sur une feuille de dessin qui n'a que deux dimensions, les corps de l'espace qui en ont trois qui son susceptibles d'une définition rigoreuse". Nell’ottocento viene codificato il metodo di rappresentazione assonometrico grazie agli studi di Tramontini, Fasish, Shlomilch. Giunti verso il termine di questo viaggio nella storia, è doveroso ricordare anche la fondamentale figura di Guglielmo Fiedler che con il suo Trattato di Geometria Descrittiva (1874) rende la prospettiva come metodo autonomo di rappresentazione. Questo è il cammino della Scienza della rappresentazione che approda fino ai giorni nostri con i maestri del nostro recente passato e con quelli di oggi. Pertanto la geometria si pone come strumento essenziale per il concepimento di forme e movimenti nello spazio tridimensionale ed accettato il passaggio obbligato della percezione, cadono le riserve sulla legittimità della rappresentazione, sulla sua insufficienza, sulla sua erroneità e su tutto il bagaglio di contestazioni approssimative del suo valore conoscitivo, documentativo e critico. Il primato del disegno ne esce rafforzato; così pure l'indispensabilità della geometria e l'utilità degli studi che su di essa e tramite essa possono condursi. Mi riferisco in particolare all’attuale nuovo metodo di rappresentazione, la modellazione informatica che deve, e spetta a noi studiosi di geometria descrittiva, trovare la continuità tra le nuove tecnologie e la storia, la tradizione della rappresentazione.

Excursus storico sui Fondamenti Scientifici della Rappresentazione / Fasolo, Marco. - (2008). (Intervento presentato al convegno Introduzione alla Geometria Descrittiva tenutosi a Roma nel 19-20 febbraio 2008).

Excursus storico sui Fondamenti Scientifici della Rappresentazione

FASOLO, Marco
2008

Abstract

Seminario dal titolo: Introduzione alla Geometria Descrittiva, organizzato dal Dottorato di Ricerca in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo. Marco Fasolo è intervenuto con una comunicazione sui seguenti temi: Illustrazione dello sviluppo storico dei fondamenti geometrici della rappresentazione: dalle regole geometriche della visione fondate sull’ottica di Euclide nel 300 a.C. nel suo Optikè e sulle opere di Tolomeo alle rappresentazioni prospettiche nelle pitture pompeiane. Il periodo fecondo del Rinascimento per la codifica della prospettiva con le figure e le relative opere di Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, di Durer, di Palladio e del Serlio, prologo alla ormai prossima scientifizzazione della disciplina da parte di autori, protesi alla ricerca di sopportare questi studi con basi matematiche rigorose, ne sono fulgidi esempi le opere di Federico Commandino e del suo allievo Guidobaldo del Monte. Nel settecento si accentua la frattura tra gli studiosi "scientifici" e quelli "letterari" con il conseguente disinteresse verso i lavori reciproci. Gaspard Monge risolve questo dualismo, all'apparenza insanabile, fondando una nuova disciplina, la Geometria Descrittiva, definita da lui stesso come: "l'art de représenter sur une feuille de dessin qui n'a que deux dimensions, les corps de l'espace qui en ont trois qui son susceptibles d'une définition rigoreuse". Nell’ottocento viene codificato il metodo di rappresentazione assonometrico grazie agli studi di Tramontini, Fasish, Shlomilch. Giunti verso il termine di questo viaggio nella storia, è doveroso ricordare anche la fondamentale figura di Guglielmo Fiedler che con il suo Trattato di Geometria Descrittiva (1874) rende la prospettiva come metodo autonomo di rappresentazione. Questo è il cammino della Scienza della rappresentazione che approda fino ai giorni nostri con i maestri del nostro recente passato e con quelli di oggi. Pertanto la geometria si pone come strumento essenziale per il concepimento di forme e movimenti nello spazio tridimensionale ed accettato il passaggio obbligato della percezione, cadono le riserve sulla legittimità della rappresentazione, sulla sua insufficienza, sulla sua erroneità e su tutto il bagaglio di contestazioni approssimative del suo valore conoscitivo, documentativo e critico. Il primato del disegno ne esce rafforzato; così pure l'indispensabilità della geometria e l'utilità degli studi che su di essa e tramite essa possono condursi. Mi riferisco in particolare all’attuale nuovo metodo di rappresentazione, la modellazione informatica che deve, e spetta a noi studiosi di geometria descrittiva, trovare la continuità tra le nuove tecnologie e la storia, la tradizione della rappresentazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/421253
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