Il continuo sviluppo del trasporto pone ai Paesi europei la difficile sfida di conciliare le accresciute esigenze di mobilità con quelle di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il trasporto, soprattutto quello su strada, è tradizionalmente un’importante fonte di produzione di ossidi di carbonio (CO e CO2), di azoto (NOx), di zolfo (SOx), di idrocarburi incombusti e di particolato solido. Tale settore rappresenta, dunque, una delle priorità su cui intervenire immediatamente, dato che da esso proviene circa un quarto delle emissioni totali di gas serra e che una mobilità sostenibile è indispensabile anche su scala globale. Pertanto, nel corso degli ultimi anni si stanno avviando attività sperimentali e di ricerca finalizzate alla produzione di biofuel a partire dalla valorizzazione di scarti provenienti dall’industria agroalimentare, del legno e dal settore dei rifiuti urbani. In quest’ottica, i rifiuti lignocellulosici ed in particolare quelli organici di origine urbana rappresentano una materia prima ampiamente disponibile e reperibile sul territorio e al tempo stesso una valida risorsa ambientale, giacché possiedono un potenziale energetico che può essere recuperato e riutilizzato tramite le attuali tecnologie a disposizione. In questo quadro si inserisce il presente Progetto di Ricerca di durata triennale, sviluppato nell’ambito del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Ambientale di SAPIENZA, Università di Roma. L’obiettivo è stato quello di valutare le rese produttive in termini di idrogeno e metano da scarti organici di origine diversa, mediante il processo di digestione anaerobica, evidenziando le differenze e le criticità emerse nella valutazione delle rese di processo legate alla natura stessa dei substrati impiegati e alle specifiche condizioni operative richieste per l’applicazione del processo. Le matrici utilizzate nella sperimentazione sono state le seguenti:  rifiuti organici da raccolta differenziata costituiti da diverse tipologie di scarti umidi (FW);  frazione organica selezionata meccanicamente rifiuto urbano indifferenziato (OF);  scarti di origine domestica prelevati da una mensa universitaria (M). L’attività è stata interamente svolta nel laboratorio di Ingegneria Sanitaria-Ambientale, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, di SAPIENZA, Università di Roma. L’iter procedurale della sperimentazione, seguito ad una fase di approfondita ricerca bibliografica, ha previsto la realizzazione delle seguenti fasi principali di cui sono riportati sinteticamente i risultati più importanti.

Produzione di vettori energetici per via fermentativa da rifiuti organici / Tuccinardi, Letizia. - STAMPA. - (2011 May 12).

Produzione di vettori energetici per via fermentativa da rifiuti organici

TUCCINARDI, LETIZIA
12/05/2011

Abstract

Il continuo sviluppo del trasporto pone ai Paesi europei la difficile sfida di conciliare le accresciute esigenze di mobilità con quelle di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il trasporto, soprattutto quello su strada, è tradizionalmente un’importante fonte di produzione di ossidi di carbonio (CO e CO2), di azoto (NOx), di zolfo (SOx), di idrocarburi incombusti e di particolato solido. Tale settore rappresenta, dunque, una delle priorità su cui intervenire immediatamente, dato che da esso proviene circa un quarto delle emissioni totali di gas serra e che una mobilità sostenibile è indispensabile anche su scala globale. Pertanto, nel corso degli ultimi anni si stanno avviando attività sperimentali e di ricerca finalizzate alla produzione di biofuel a partire dalla valorizzazione di scarti provenienti dall’industria agroalimentare, del legno e dal settore dei rifiuti urbani. In quest’ottica, i rifiuti lignocellulosici ed in particolare quelli organici di origine urbana rappresentano una materia prima ampiamente disponibile e reperibile sul territorio e al tempo stesso una valida risorsa ambientale, giacché possiedono un potenziale energetico che può essere recuperato e riutilizzato tramite le attuali tecnologie a disposizione. In questo quadro si inserisce il presente Progetto di Ricerca di durata triennale, sviluppato nell’ambito del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Ambientale di SAPIENZA, Università di Roma. L’obiettivo è stato quello di valutare le rese produttive in termini di idrogeno e metano da scarti organici di origine diversa, mediante il processo di digestione anaerobica, evidenziando le differenze e le criticità emerse nella valutazione delle rese di processo legate alla natura stessa dei substrati impiegati e alle specifiche condizioni operative richieste per l’applicazione del processo. Le matrici utilizzate nella sperimentazione sono state le seguenti:  rifiuti organici da raccolta differenziata costituiti da diverse tipologie di scarti umidi (FW);  frazione organica selezionata meccanicamente rifiuto urbano indifferenziato (OF);  scarti di origine domestica prelevati da una mensa universitaria (M). L’attività è stata interamente svolta nel laboratorio di Ingegneria Sanitaria-Ambientale, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, di SAPIENZA, Università di Roma. L’iter procedurale della sperimentazione, seguito ad una fase di approfondita ricerca bibliografica, ha previsto la realizzazione delle seguenti fasi principali di cui sono riportati sinteticamente i risultati più importanti.
12-mag-2011
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