Roma,Roma architettura,architettura medievale a Roma,chiesa di S. Maria sopra Minerva,convento di S. Maria sopra Minerva,architettura degli ordini mendicanti,tecniche costruttive medievali,restauri ottocenteschi,frati predicatori Gli autori dello studio monografico sulla grande chiesa mendicante romana, scartando le facili suggestioni delle sintesi facili, hanno optato per la visione fenomenologica della ricerca, individuando nell'edificio della Minerva un soggetto storico, il quale, riportato nella concezione dell'opera artchitettonica quale oggetto concluso, deve essere indagato come evento diacronicamete unitario. Assumendo come tema di studio un monumento ricco di valori storico-documentari, ma ormai povero di qualificanti soluzioni formali, viene scartata la pratica dello studio critico-visibilista, optando per una ricerca a cogliere l'essenziale concreto che produce un itinerario d'indagine fortemente articolato e risultati analitici molto dettagliati. La chiesa è una grande struttura chiesastica ripetutamente rimaneggiata nei secoli e completamente trasformata nelle sue forme interne verso la metà dell'Ottocento, con le vecchie orditure occultate, salvo la zona delle coperture, da numerose modifiche e superfetazioni, che occorreva restrituire nelle sua forma originaria, datando le diverse fasi costruttive, distinguendo gli interventi dei singoli committenti, e ricostruendo le successive vicende relative a rifacimenti ed aggiunte. Le fonti archivistiche antiche sono risultate scarse e talvolta inesistenti, circostanza che ha indotto ad indagare i Registri Notarili del XIV secolo. L'analisi delle strutture, condotta sui muri del sottotetto, nelle zone poste sopra ai livelli delle volte attuali, ha fornito importanti indicazioni, decisive per la restituzione dell'organismo architettonico originario. Attraverso il rilevamento analitico di tutte le murature visibili, che mostrano l’uso di diversi tipi di struttura e di paramento, che presentano sensibili discontinuità nel loro apparecchio, gli autori hanno potuto dedurre con ogni attendibilità che le tre campate anteriori appartenenti al corpo delle navate, rappresentano una fase costruttiva distinta e posteriore al resto dell’edificio; non solo ma che anche fra la quinta e la sesta campata della nave maggiore è possibile registrare i segni di un arresto e di una ripresa dell’escuzione. Ma la conclusione più importante di questo lavoro di analisi , raggiunta mediante il rilievo metrico comparato degli antichi alloggiamenti delle capriate riguarda la forma primitiva e la collocazione iniziale della stessa copertura: le tre navi erano coperte da un tetto unico a vista, costituito da due sole grandi falde, interrotte da un lieve risalto in corrispondenza dei muri longitudinali interni, e di conseguenza la primitiva chiesa della Minerva si presentava come una chiesa ‘a sala’, con tre navi tendenzialmente della stessa altezza, quasi una Staffelkirche priva di volte, o se si vuole, una chiesa ‘a gradinature’. In breve, la costruzione vera e propria dell’edificio distingue tre fasi: la edificazione del transetto, delle cappelle annesse sul lato orientale e forse della prima campata delle tre navate (1280 circa – 1° terzo del XIV secolo); esecuzione della seconda e terza campata (4° decennio XIV secolo); esecuzione delle ultime tre campate (5° decennio). Le posteriori vicende edilizie sono più complesse, comprendono la progressiva costruzione delle cappelle e l’introduzione delle volte, e vengono illustrate con ogni particolarità nei vari capitoli del voluminoso studio.

Storia edilizia di S.Maria sopra Minerva in Roma, 1275-1870 / Palmerio, Giancarlo; G., Villetti. - STAMPA. - 1:(1989).

Storia edilizia di S.Maria sopra Minerva in Roma, 1275-1870

PALMERIO, Giancarlo;
1989

Abstract

Roma,Roma architettura,architettura medievale a Roma,chiesa di S. Maria sopra Minerva,convento di S. Maria sopra Minerva,architettura degli ordini mendicanti,tecniche costruttive medievali,restauri ottocenteschi,frati predicatori Gli autori dello studio monografico sulla grande chiesa mendicante romana, scartando le facili suggestioni delle sintesi facili, hanno optato per la visione fenomenologica della ricerca, individuando nell'edificio della Minerva un soggetto storico, il quale, riportato nella concezione dell'opera artchitettonica quale oggetto concluso, deve essere indagato come evento diacronicamete unitario. Assumendo come tema di studio un monumento ricco di valori storico-documentari, ma ormai povero di qualificanti soluzioni formali, viene scartata la pratica dello studio critico-visibilista, optando per una ricerca a cogliere l'essenziale concreto che produce un itinerario d'indagine fortemente articolato e risultati analitici molto dettagliati. La chiesa è una grande struttura chiesastica ripetutamente rimaneggiata nei secoli e completamente trasformata nelle sue forme interne verso la metà dell'Ottocento, con le vecchie orditure occultate, salvo la zona delle coperture, da numerose modifiche e superfetazioni, che occorreva restrituire nelle sua forma originaria, datando le diverse fasi costruttive, distinguendo gli interventi dei singoli committenti, e ricostruendo le successive vicende relative a rifacimenti ed aggiunte. Le fonti archivistiche antiche sono risultate scarse e talvolta inesistenti, circostanza che ha indotto ad indagare i Registri Notarili del XIV secolo. L'analisi delle strutture, condotta sui muri del sottotetto, nelle zone poste sopra ai livelli delle volte attuali, ha fornito importanti indicazioni, decisive per la restituzione dell'organismo architettonico originario. Attraverso il rilevamento analitico di tutte le murature visibili, che mostrano l’uso di diversi tipi di struttura e di paramento, che presentano sensibili discontinuità nel loro apparecchio, gli autori hanno potuto dedurre con ogni attendibilità che le tre campate anteriori appartenenti al corpo delle navate, rappresentano una fase costruttiva distinta e posteriore al resto dell’edificio; non solo ma che anche fra la quinta e la sesta campata della nave maggiore è possibile registrare i segni di un arresto e di una ripresa dell’escuzione. Ma la conclusione più importante di questo lavoro di analisi , raggiunta mediante il rilievo metrico comparato degli antichi alloggiamenti delle capriate riguarda la forma primitiva e la collocazione iniziale della stessa copertura: le tre navi erano coperte da un tetto unico a vista, costituito da due sole grandi falde, interrotte da un lieve risalto in corrispondenza dei muri longitudinali interni, e di conseguenza la primitiva chiesa della Minerva si presentava come una chiesa ‘a sala’, con tre navi tendenzialmente della stessa altezza, quasi una Staffelkirche priva di volte, o se si vuole, una chiesa ‘a gradinature’. In breve, la costruzione vera e propria dell’edificio distingue tre fasi: la edificazione del transetto, delle cappelle annesse sul lato orientale e forse della prima campata delle tre navate (1280 circa – 1° terzo del XIV secolo); esecuzione della seconda e terza campata (4° decennio XIV secolo); esecuzione delle ultime tre campate (5° decennio). Le posteriori vicende edilizie sono più complesse, comprendono la progressiva costruzione delle cappelle e l’introduzione delle volte, e vengono illustrate con ogni particolarità nei vari capitoli del voluminoso studio.
1989
9788885669192
Roma; Roma architettura; architettura medievale a Roma; chiesa di S. Maria sopra Minerva; convento di S. Maria sopra Minerva; architettura degli ordini mendicanti; tecniche costruttive medievali; restauri ottocenteschi; frati predicatori
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Storia edilizia di S.Maria sopra Minerva in Roma, 1275-1870 / Palmerio, Giancarlo; G., Villetti. - STAMPA. - 1:(1989).
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/416519
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact