L’intersoggettività e la cognizione sociale si basano sull’assunto che gli individui siano in grado di rappresentare la realtà che li circonda dal punto di vista degli altri, vale a dire di comprendere le intenzioni, le motivazioni e le credenze altrui al fi ne di orientare il proprio comportamento in modo adattivo all’ambiente in cui vivono. Appartiene agli scopi fondativi della recente disciplina nota come neuroscienze sociali lo studio dei meccanismi neurali alla base della capacità di rievocare internamente, condividere e rappresentare gli stati mentali, sensoriali ed emozionali degli altri individui. In relazione a ciascuno di questi processi verranno discusse la “simulazione”, in particolare quella delle azioni (Gallese, 2007a; 2007b), l’empatia (Preston e de Waal, 2002) e la mentalizzazione detta anche teoria della mente (TOM) (Gallagher et al, 2003). La simulazione, l’empatia e la mentalizzazione possono agevolare la comprensione delle esperienze altrui e quindi l’intersoggettività (Gallese e Goldman, 1998; Ratcliffe, 2007). Questi processi potrebbero essere legati alle proprietà funzionali dei neuroni premotori e parietali della scimmia, noti come neuroni specchio ( mirror neurons , MN) (Di Pellegrino et al, 1992; Fogassi et al, 2005; Gallese et al, 1996). La caratteristica funzionale dei MN è l’incremento della loro frequenza di scarica sia quando la scimmia esegue un’azione sia quando osserva o ascolta un’azione simile eseguita da un altro soggetto, scimmia o essere umano. La scoperta dei MN ha dimostrato l’esistenza nel cervello dei primati di un meccanismo di trasduzione che viene automaticamente sollecitato quando si osservano atti motori compiuti da altri. Il fatto che il meccanismo della “risonanza” sia chiamato in gioco anche durante l’osservazione delle emozioni, delle sensazioni e delle intenzioni altrui, ne suggerisce il coinvolgimento in molti dei processi basilari dell’intersoggettività. In questo capitolo ci occuperemo dei fenomeni e dei meccanismi neurali alla base della simulazione delle azioni altrui, della capacità umana di empatizzare le emozioni e le sensazioni di altri individui e della capacità di attribuire stati mentali ai nostri simili.

Neuroscienze sociali e intersoggettività / Pazzaglia, Mariella; Aglioti, Salvatore Maria. - STAMPA. - (2011), pp. 1-8.

Neuroscienze sociali e intersoggettività

PAZZAGLIA, Mariella;AGLIOTI, Salvatore Maria
2011

Abstract

L’intersoggettività e la cognizione sociale si basano sull’assunto che gli individui siano in grado di rappresentare la realtà che li circonda dal punto di vista degli altri, vale a dire di comprendere le intenzioni, le motivazioni e le credenze altrui al fi ne di orientare il proprio comportamento in modo adattivo all’ambiente in cui vivono. Appartiene agli scopi fondativi della recente disciplina nota come neuroscienze sociali lo studio dei meccanismi neurali alla base della capacità di rievocare internamente, condividere e rappresentare gli stati mentali, sensoriali ed emozionali degli altri individui. In relazione a ciascuno di questi processi verranno discusse la “simulazione”, in particolare quella delle azioni (Gallese, 2007a; 2007b), l’empatia (Preston e de Waal, 2002) e la mentalizzazione detta anche teoria della mente (TOM) (Gallagher et al, 2003). La simulazione, l’empatia e la mentalizzazione possono agevolare la comprensione delle esperienze altrui e quindi l’intersoggettività (Gallese e Goldman, 1998; Ratcliffe, 2007). Questi processi potrebbero essere legati alle proprietà funzionali dei neuroni premotori e parietali della scimmia, noti come neuroni specchio ( mirror neurons , MN) (Di Pellegrino et al, 1992; Fogassi et al, 2005; Gallese et al, 1996). La caratteristica funzionale dei MN è l’incremento della loro frequenza di scarica sia quando la scimmia esegue un’azione sia quando osserva o ascolta un’azione simile eseguita da un altro soggetto, scimmia o essere umano. La scoperta dei MN ha dimostrato l’esistenza nel cervello dei primati di un meccanismo di trasduzione che viene automaticamente sollecitato quando si osservano atti motori compiuti da altri. Il fatto che il meccanismo della “risonanza” sia chiamato in gioco anche durante l’osservazione delle emozioni, delle sensazioni e delle intenzioni altrui, ne suggerisce il coinvolgimento in molti dei processi basilari dell’intersoggettività. In questo capitolo ci occuperemo dei fenomeni e dei meccanismi neurali alla base della simulazione delle azioni altrui, della capacità umana di empatizzare le emozioni e le sensazioni di altri individui e della capacità di attribuire stati mentali ai nostri simili.
2011
NEUROSCIENZE CLINICHE DEL COMPORTAMENTO Basi neurobiologiche e neuropsicologiche - Psicopatologia funzionale e neuropsichiatria
9788821426162
intersoggettività; neuroscienze sociali
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Neuroscienze sociali e intersoggettività / Pazzaglia, Mariella; Aglioti, Salvatore Maria. - STAMPA. - (2011), pp. 1-8.
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