Avendo come presupposto fondativo queste tre parole, qualche anno addietro, è nata l’iniziativa “Forum Tevere”. Essa è stata possibile dall’incontro tra il mondo accademico, la Facoltà di Architettura di Roma “Valle Giulia” e l’imprenditoria privata, l’Associazione dei Costruttori edili di Roma, l’Acer. Successivamente sono stati coinvolti gli Ordini professionali, le Associazioni ambientaliste e soprattutto le Istituzioni locali. Importante il tema, ma particolare ed innovativo il metodo, finalizzato a portare un contributo operativo concreto e fattibile, coinvolgendo l’iniziativa privata. È già stato un successo l’es¬se¬re riusciti a far divenire le tematiche e le problematiche urbane della città di Roma oggetto principale della ricerca di una Facoltà di Architettura, in un rapporto diretto con il mondo della produzione, ma l’obiettivo finale è di riuscire a far coincidere le esigenze delle istituzioni, con gli interessi dei cittadini e di quanti operano nel settore della progettazione e della costruzione della città. La ricerca, non solo diviene concreta e più operativa, ma esce dalle mura dei dipartimenti ed amplia la divulgazione dei risultati, spesso rimasta circoscritta a pochi addetti ai lavori, aprendosi al contributo di tutti. In questa ottica, il tema sarebbe un pretesto, potrebbe essere un qualunque argomento legato alla riqualificazione. Scegliendo però il fiume, si è voluto individuare uno degli elementi im-prescindibili, naturali e morfologici, caratterizzanti la città di Roma. Il tema del fiume è stra-tegico. È stato scelto poiché, oltre agli aspetti specifici, attraverso esso è possibile discutere sui diversi temi legati alla riqualificazione, in un ambito che coinvolge l’intera città, ed in esso si riconosce l’essenza stessa Romanità, in un confronto dialettico tra cronaca e storia, tra natura ed architettura. Il Tevere rappresenta da sempre il segno urbano che ha contribuito mag-giormente a caratterizzare nei secoli la morfologia della città, la sua stratificazione urbana, i suoi spazi naturali ed artificiali. Per analizzare e quindi proporre, poteva essere preso a riferimento, come spesso avvenuto, una strada consolare, un raggio di quella struttura urbana radiale in cui si identifica la Roma moderna. Si è preferito un diametro molto particolare: il fiume Tevere. Il Tevere, nella città contemporanea, dal grande raccordo anulare sino al grande raccordo anu-lare, e quindi proseguendo sino al mare, attraversa tutti i tipi di tessuti, tutti i diversi brani di città, da periferia a periferia, passando per i più importanti momenti della storia urbana. Con esso dialogano importanti polarità urbane dei diversi periodi, interi quartieri. Dalla nascita della città medesima, con una presenza da protagonista in ogni fondamentale momento storico il Tevere ha rappresentato un segno urbano ricco di significati non solo morfologici, contri-buendo direttamente al disegno della città di Roma, alla sua stratificazione urbana attraverso i secoli, alla conformazione dei suoi spazi vitali, naturali ed artificiali. Il fiume è l’essenza stessa della città, anche se oggi, in molte parti si è perso il rapporto diretto con esso. Anche e forse soprattutto nella città storica, dove la vita era sul fiume e poi con i muraglioni si è realizzata una barriera fisica, psicologica, funzionale, percettiva. I muraglioni però, ci sono e con essi bisogna dialogare. Dobbiamo pensare ad un recupero innovativo, con gli strumenti della cul-tura contemporanea, con le esigenze della nostra società. Recupero innovativo, che, certamente è rispettoso di tutti gli aspetti ambientali, architettonici e naturali, ma anche in grado di far ritornare il fiume protagonista.

Roma, il Tevere e l’urbano / Ippolito, Achille. - (2006). (Intervento presentato al convegno 6e Colloque Fluvial Européen du Sud Patrimoine, Tourismee et Fleuves en Partage tenutosi a Lione - Francia nel 16, 17 e 18 novembre 2006).

Roma, il Tevere e l’urbano.

IPPOLITO, Achille
2006

Abstract

Avendo come presupposto fondativo queste tre parole, qualche anno addietro, è nata l’iniziativa “Forum Tevere”. Essa è stata possibile dall’incontro tra il mondo accademico, la Facoltà di Architettura di Roma “Valle Giulia” e l’imprenditoria privata, l’Associazione dei Costruttori edili di Roma, l’Acer. Successivamente sono stati coinvolti gli Ordini professionali, le Associazioni ambientaliste e soprattutto le Istituzioni locali. Importante il tema, ma particolare ed innovativo il metodo, finalizzato a portare un contributo operativo concreto e fattibile, coinvolgendo l’iniziativa privata. È già stato un successo l’es¬se¬re riusciti a far divenire le tematiche e le problematiche urbane della città di Roma oggetto principale della ricerca di una Facoltà di Architettura, in un rapporto diretto con il mondo della produzione, ma l’obiettivo finale è di riuscire a far coincidere le esigenze delle istituzioni, con gli interessi dei cittadini e di quanti operano nel settore della progettazione e della costruzione della città. La ricerca, non solo diviene concreta e più operativa, ma esce dalle mura dei dipartimenti ed amplia la divulgazione dei risultati, spesso rimasta circoscritta a pochi addetti ai lavori, aprendosi al contributo di tutti. In questa ottica, il tema sarebbe un pretesto, potrebbe essere un qualunque argomento legato alla riqualificazione. Scegliendo però il fiume, si è voluto individuare uno degli elementi im-prescindibili, naturali e morfologici, caratterizzanti la città di Roma. Il tema del fiume è stra-tegico. È stato scelto poiché, oltre agli aspetti specifici, attraverso esso è possibile discutere sui diversi temi legati alla riqualificazione, in un ambito che coinvolge l’intera città, ed in esso si riconosce l’essenza stessa Romanità, in un confronto dialettico tra cronaca e storia, tra natura ed architettura. Il Tevere rappresenta da sempre il segno urbano che ha contribuito mag-giormente a caratterizzare nei secoli la morfologia della città, la sua stratificazione urbana, i suoi spazi naturali ed artificiali. Per analizzare e quindi proporre, poteva essere preso a riferimento, come spesso avvenuto, una strada consolare, un raggio di quella struttura urbana radiale in cui si identifica la Roma moderna. Si è preferito un diametro molto particolare: il fiume Tevere. Il Tevere, nella città contemporanea, dal grande raccordo anulare sino al grande raccordo anu-lare, e quindi proseguendo sino al mare, attraversa tutti i tipi di tessuti, tutti i diversi brani di città, da periferia a periferia, passando per i più importanti momenti della storia urbana. Con esso dialogano importanti polarità urbane dei diversi periodi, interi quartieri. Dalla nascita della città medesima, con una presenza da protagonista in ogni fondamentale momento storico il Tevere ha rappresentato un segno urbano ricco di significati non solo morfologici, contri-buendo direttamente al disegno della città di Roma, alla sua stratificazione urbana attraverso i secoli, alla conformazione dei suoi spazi vitali, naturali ed artificiali. Il fiume è l’essenza stessa della città, anche se oggi, in molte parti si è perso il rapporto diretto con esso. Anche e forse soprattutto nella città storica, dove la vita era sul fiume e poi con i muraglioni si è realizzata una barriera fisica, psicologica, funzionale, percettiva. I muraglioni però, ci sono e con essi bisogna dialogare. Dobbiamo pensare ad un recupero innovativo, con gli strumenti della cul-tura contemporanea, con le esigenze della nostra società. Recupero innovativo, che, certamente è rispettoso di tutti gli aspetti ambientali, architettonici e naturali, ma anche in grado di far ritornare il fiume protagonista.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/413570
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