Ripercorrendo alcuni momenti dell'estetica del sublime - dallo Pseudo- Longino al Burke, da Kant a Freud, sino alle interpretazioni di Lyotard - il saggio sottolinea come la dimensione sublime di alcune architetture recenti - dalla drammatica iconoclastia di Libeskind alla “visione rovesciata” di Eisenman, dall'engagement dégagé di Gehry alla perturbante semplicità di Zumthor, sino alla “estetica del miracolo” di Nouvel - derivi, secondo la stessa etimologia del termine "sublime", dall'esigenza di cercare nuovi orizzonti del pensiero in rapporto alla destabilizzazione del mondo circostante.
Nescio quid: riflessi del sublime nell'architettura contemporanea / Gregory, Paola. - In: OP. CIT.. - ISSN 0030-3305. - STAMPA. - (2011), pp. 5-21.
Nescio quid: riflessi del sublime nell'architettura contemporanea
GREGORY, Paola
2011
Abstract
Ripercorrendo alcuni momenti dell'estetica del sublime - dallo Pseudo- Longino al Burke, da Kant a Freud, sino alle interpretazioni di Lyotard - il saggio sottolinea come la dimensione sublime di alcune architetture recenti - dalla drammatica iconoclastia di Libeskind alla “visione rovesciata” di Eisenman, dall'engagement dégagé di Gehry alla perturbante semplicità di Zumthor, sino alla “estetica del miracolo” di Nouvel - derivi, secondo la stessa etimologia del termine "sublime", dall'esigenza di cercare nuovi orizzonti del pensiero in rapporto alla destabilizzazione del mondo circostante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.