Negli ultimi decenni è stata rivolta una considerevole attenzione allo studio del comportamento sismico delle costruzioni e dei complessi storici e monumentali e delle relative metodologie di restauro e rafforzamento: l'obiettivo è stabilire criteri e metodi per operare interventi che siano rispettosi dei valori culturali e al tempo stesso razionali ed efficienti, in grado cioè di garantire che i danni prevedibili in caso di evento sismico risultino contenuti entro limiti ritenuti accettabili. Dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, è apparso agli Autori di analogo interesse proteggere gli oggetti d’arte esibiti sia all'aperto, che all'interno delle costruzioni, ed in particolare dei Musei. Tuttavia, a questo problema è stata dedicata sinora un'attenzione molto minore di quella che ha ricevuto la protezione dei loro contenitori. Invece, nell’allestimento e nel riordino di un Museo deve essere sempre affrontato il problema del rischio sismico (come del resto dei rischi di tutti i generi) a cui sono esposti gli oggetti d’arte: la sua riduzione richiede infatti accorgimenti e tecniche specifiche, progettate in relazione alla tipologia degli oggetti ed alla sismicità della zona. Il problema può essere risolto - in via di principio - adottando accorgimenti sofisticati ma generalmente costosi (anche molto), quali l’adozione di basi isolanti per ciascuno degli oggetti interessati. Soluzioni di questo tipo hanno trovato qualche valida ed efficiente applicazione ad oggetti veramente eccezionali (quali i Bronzi di Riace) ed hanno recentemente dato origine ad alcuni brevetti; non sono però generalizzabili, poichè il numero degli oggetti da proteggere è talmente elevato da renderle, e non solo per il loro costo, impraticabili. E’ sembrato pertanto opportuno ribaltare il problema e, anzichè studiare nuovi dispositivi per proteggere singoli oggetti, formulare una strategia di protezione degli oggetti d'arte che utilizzi essenzialmente interventi e soluzioni di costo contenuto, semplici dal punto di vista della realizzazione ed applicabili anche da parte di personale non specificamente competente di ingegneria sismica. Nel seguito sono illustrati i risultati che sono stati conseguiti dagli Autori nella definizione di una procedura per la salvaguardia degli oggetti d’arte esibiti nei musei. I criteri di protezione proposti, che devono essere affiancati da una verifica di resistenza, almeno nella maggior parte dei casi, consistono, per grandi linee: per gli oggetti esposti all'interno di vetrine: nell’impedire le oscillazioni e nel permettere un limitato scorrimento sul piano d'appoggio; per gli oggetti poggiati direttamente sul pavimento o su piedistalli: nella disposizione alla base degli stessi di apparecchi isolatori/dissipatori di diversa tipologia; per gli oggetti appesi ad una parete: nella possibilità di scivolamento senza urti sulla parete, eventualmente limitando lo scivolamento mediante l'interposizione di cuscinetti in gomma, che forniscono un attrito controllato ed incrementano la dissipazione d’energia; per gli oggetti sospesi al soffitto: nel controllo della resistenza degli ancoraggi e nella verifica della lunghezza della sospensione, in modo da garantire l'efficienza della connessione al soffitto e da limitare l'ampiezza degli spostamenti massimi. In particolare, viene fornito il manuale d’uso del programma MUSEUM, che permette di verificare il livello di sicurezza e di progettare le misure di salvaguardia di alcune categorie di oggetti d’arte, quali quelli poggiati sul pavimento o su di un supporto, o quelli esibiti all’interno di vetrine, appesi alle pareti o sospesi al soffitto. Il programma è concepito in modo da essere utilizzato da operatori non specificamente esperti in ingegneria sismica. Il suo utilizzo richiede però la definizione preliminare delle storie di velocità ed accelerazione trasmesse all’oggetto dal supporto (pavimento, basamento o ripiano di una vetrina): tali storie dipendono dalla sismicità della zona in cui è situato il museo e dalle caratteristiche strutturali dell’edificio che lo ospita. Di conseguenza le storie di velocità ed accelerazione devono essere definite caso per caso: nell’esempio proposto, si è analizzato il caso del Museo Archeologico di Buccino, di cui attualmente si sta progettando l’allestimento. Nell’Appendice A sono quindi fornite alcune indicazioni sulle modalità di valutazione delle storie di velocità ed accelerazione; nell’Appendice B sono invece descritti i criteri di progetto della vetrina che si ritiene sia possibile adottare nello stesso museo, per esibire alcuni oggetti d’arte. Nell’Appendice C vengono illustrati i principi generali della teoria che è stata impiegata per definire i criteri di salvaguardia delle categorie di oggetti d’arte che sono specificamente trattati nel programma MUSEUM. Nell’Appendice D viene proposta una procedura specifica per la progettazione degli interventi di salvaguardia delle statue: questa particolare tipologia di oggetti richiede infatti soluzioni ad hoc, in generale basate sull’impiego di dispositivi isolatori-dissipatori. Infine, nell’Appendice E sono riportate alcune considerazioni che possono essere prese come base nella formulazione delle linee guida per la stesura del piano di sicurezza di un museo. Il presente volume è realizzato nell’ambito del Programma ENEA – MURST “Catastrofi naturali e loro conseguenze sul patrimonio culturale ed ambientale italiano – Mitigazione e previsione di alcune tipologie di eventi”.

MUSEUM - Protezione sismica degli oggetti d'arte esibiti nei musei / Augusti, Giuliano; Ciampoli, Marcello; C., Paulotto; I., Testa. - STAMPA. - (2002).

MUSEUM - Protezione sismica degli oggetti d'arte esibiti nei musei

AUGUSTI, Giuliano;CIAMPOLI, Marcello;
2002

Abstract

Negli ultimi decenni è stata rivolta una considerevole attenzione allo studio del comportamento sismico delle costruzioni e dei complessi storici e monumentali e delle relative metodologie di restauro e rafforzamento: l'obiettivo è stabilire criteri e metodi per operare interventi che siano rispettosi dei valori culturali e al tempo stesso razionali ed efficienti, in grado cioè di garantire che i danni prevedibili in caso di evento sismico risultino contenuti entro limiti ritenuti accettabili. Dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio artistico e culturale, è apparso agli Autori di analogo interesse proteggere gli oggetti d’arte esibiti sia all'aperto, che all'interno delle costruzioni, ed in particolare dei Musei. Tuttavia, a questo problema è stata dedicata sinora un'attenzione molto minore di quella che ha ricevuto la protezione dei loro contenitori. Invece, nell’allestimento e nel riordino di un Museo deve essere sempre affrontato il problema del rischio sismico (come del resto dei rischi di tutti i generi) a cui sono esposti gli oggetti d’arte: la sua riduzione richiede infatti accorgimenti e tecniche specifiche, progettate in relazione alla tipologia degli oggetti ed alla sismicità della zona. Il problema può essere risolto - in via di principio - adottando accorgimenti sofisticati ma generalmente costosi (anche molto), quali l’adozione di basi isolanti per ciascuno degli oggetti interessati. Soluzioni di questo tipo hanno trovato qualche valida ed efficiente applicazione ad oggetti veramente eccezionali (quali i Bronzi di Riace) ed hanno recentemente dato origine ad alcuni brevetti; non sono però generalizzabili, poichè il numero degli oggetti da proteggere è talmente elevato da renderle, e non solo per il loro costo, impraticabili. E’ sembrato pertanto opportuno ribaltare il problema e, anzichè studiare nuovi dispositivi per proteggere singoli oggetti, formulare una strategia di protezione degli oggetti d'arte che utilizzi essenzialmente interventi e soluzioni di costo contenuto, semplici dal punto di vista della realizzazione ed applicabili anche da parte di personale non specificamente competente di ingegneria sismica. Nel seguito sono illustrati i risultati che sono stati conseguiti dagli Autori nella definizione di una procedura per la salvaguardia degli oggetti d’arte esibiti nei musei. I criteri di protezione proposti, che devono essere affiancati da una verifica di resistenza, almeno nella maggior parte dei casi, consistono, per grandi linee: per gli oggetti esposti all'interno di vetrine: nell’impedire le oscillazioni e nel permettere un limitato scorrimento sul piano d'appoggio; per gli oggetti poggiati direttamente sul pavimento o su piedistalli: nella disposizione alla base degli stessi di apparecchi isolatori/dissipatori di diversa tipologia; per gli oggetti appesi ad una parete: nella possibilità di scivolamento senza urti sulla parete, eventualmente limitando lo scivolamento mediante l'interposizione di cuscinetti in gomma, che forniscono un attrito controllato ed incrementano la dissipazione d’energia; per gli oggetti sospesi al soffitto: nel controllo della resistenza degli ancoraggi e nella verifica della lunghezza della sospensione, in modo da garantire l'efficienza della connessione al soffitto e da limitare l'ampiezza degli spostamenti massimi. In particolare, viene fornito il manuale d’uso del programma MUSEUM, che permette di verificare il livello di sicurezza e di progettare le misure di salvaguardia di alcune categorie di oggetti d’arte, quali quelli poggiati sul pavimento o su di un supporto, o quelli esibiti all’interno di vetrine, appesi alle pareti o sospesi al soffitto. Il programma è concepito in modo da essere utilizzato da operatori non specificamente esperti in ingegneria sismica. Il suo utilizzo richiede però la definizione preliminare delle storie di velocità ed accelerazione trasmesse all’oggetto dal supporto (pavimento, basamento o ripiano di una vetrina): tali storie dipendono dalla sismicità della zona in cui è situato il museo e dalle caratteristiche strutturali dell’edificio che lo ospita. Di conseguenza le storie di velocità ed accelerazione devono essere definite caso per caso: nell’esempio proposto, si è analizzato il caso del Museo Archeologico di Buccino, di cui attualmente si sta progettando l’allestimento. Nell’Appendice A sono quindi fornite alcune indicazioni sulle modalità di valutazione delle storie di velocità ed accelerazione; nell’Appendice B sono invece descritti i criteri di progetto della vetrina che si ritiene sia possibile adottare nello stesso museo, per esibire alcuni oggetti d’arte. Nell’Appendice C vengono illustrati i principi generali della teoria che è stata impiegata per definire i criteri di salvaguardia delle categorie di oggetti d’arte che sono specificamente trattati nel programma MUSEUM. Nell’Appendice D viene proposta una procedura specifica per la progettazione degli interventi di salvaguardia delle statue: questa particolare tipologia di oggetti richiede infatti soluzioni ad hoc, in generale basate sull’impiego di dispositivi isolatori-dissipatori. Infine, nell’Appendice E sono riportate alcune considerazioni che possono essere prese come base nella formulazione delle linee guida per la stesura del piano di sicurezza di un museo. Il presente volume è realizzato nell’ambito del Programma ENEA – MURST “Catastrofi naturali e loro conseguenze sul patrimonio culturale ed ambientale italiano – Mitigazione e previsione di alcune tipologie di eventi”.
2002
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
MUSEUM - Protezione sismica degli oggetti d'arte esibiti nei musei / Augusti, Giuliano; Ciampoli, Marcello; C., Paulotto; I., Testa. - STAMPA. - (2002).
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