Ai margini dei terreni in attesa di urbanizzazione, negli spazi interstiziali tra le infrastrutture, lungo i bordi dell'Aniene o del Tevere, gli orti urbani, parte integrante del paesaggio della Roma contemporanea, sono luoghi di svago, di aggregazione sociale ma anche di sussistenza per le famiglie. Quali sono le potenzialità specifiche di questi spazi? E' possibile che gli orti urbani rappresentino una possibilità per la salvaguardia e la valorizzazione dell'agricoltura periurbana? Esistono dei modelli produttivi e distributivi alternativi capaci di contribuire ad un percorso di consapevolezza rispetto all'educazione alimentare e, quindi alla sostenibilità ambientale? Come può l'orto di Valle Giulia contribuire alla strutturazione della coltura urbana come pratica ordinaria? In che modo è possibile reinterpretare la tipologia del giardino produttivo in chiave contemporanea? Dalle ricerche condotte nel corso di Dottorato in Progettazione e Gestione dell'Ambiente e del Paesaggio e dalle riflessioni di Carlo Petrini esposte, nell’aula magna di Valle Giulia, durante la Conferenza “Le buone pratiche degli orti urbani: come non farci mangiare dal cibo” nasce l'idea del workshop Orto-Giardino a Valle Giulia. Il corso interateneo di Dottorato in Progettazione e Gestione dell'Ambiente e del Paesaggio e Slowfood con la Facoltà di Architettura Valle Giulia, la Facoltà di Architettura L.Quaroni (“Sapienza” Università di Roma), la Facoltà di Agraria (Università degli studi della Tuscia), hanno promosso un concorso/workshop volto alla progettazione del primo orto-giardino accademico italiano, che fornirà prodotti biologici a chilometro zero alla nuova mensa di Facoltà. Per potenziare la risonanza divulgativa della messa a coltura di un orto universitario circa la necessità di ristabilire un rapporto diretto tra cittadino e terra si è stabilito che fossero gli stessi studenti ad elaborare il concept del progetto.

L’orto-giardino di Valle Giulia / Ippolito, Achille. - In: AR. - ISSN 0392-2014. - (2010). (Intervento presentato al convegno L’orto-giardino di Valle Giulia tenutosi a Roma nel 4-8 ottobre 2010).

L’orto-giardino di Valle Giulia

IPPOLITO, Achille
2010

Abstract

Ai margini dei terreni in attesa di urbanizzazione, negli spazi interstiziali tra le infrastrutture, lungo i bordi dell'Aniene o del Tevere, gli orti urbani, parte integrante del paesaggio della Roma contemporanea, sono luoghi di svago, di aggregazione sociale ma anche di sussistenza per le famiglie. Quali sono le potenzialità specifiche di questi spazi? E' possibile che gli orti urbani rappresentino una possibilità per la salvaguardia e la valorizzazione dell'agricoltura periurbana? Esistono dei modelli produttivi e distributivi alternativi capaci di contribuire ad un percorso di consapevolezza rispetto all'educazione alimentare e, quindi alla sostenibilità ambientale? Come può l'orto di Valle Giulia contribuire alla strutturazione della coltura urbana come pratica ordinaria? In che modo è possibile reinterpretare la tipologia del giardino produttivo in chiave contemporanea? Dalle ricerche condotte nel corso di Dottorato in Progettazione e Gestione dell'Ambiente e del Paesaggio e dalle riflessioni di Carlo Petrini esposte, nell’aula magna di Valle Giulia, durante la Conferenza “Le buone pratiche degli orti urbani: come non farci mangiare dal cibo” nasce l'idea del workshop Orto-Giardino a Valle Giulia. Il corso interateneo di Dottorato in Progettazione e Gestione dell'Ambiente e del Paesaggio e Slowfood con la Facoltà di Architettura Valle Giulia, la Facoltà di Architettura L.Quaroni (“Sapienza” Università di Roma), la Facoltà di Agraria (Università degli studi della Tuscia), hanno promosso un concorso/workshop volto alla progettazione del primo orto-giardino accademico italiano, che fornirà prodotti biologici a chilometro zero alla nuova mensa di Facoltà. Per potenziare la risonanza divulgativa della messa a coltura di un orto universitario circa la necessità di ristabilire un rapporto diretto tra cittadino e terra si è stabilito che fossero gli stessi studenti ad elaborare il concept del progetto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/408617
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