Il catalogo della mostra, a cura di Paolo Balmas, raccoglie i contributi di P. Balmas "La superficie come abisso" pp. 4-7), C. Severati (Battaglia di Federica, pp. 8-11) N. Dal Falco (Lo sguardo del tempo, pp. 13-14), F. Dal Falco (Proiezione a indizi, pp. 22-27). I testi metteno in luce da diversi punti di vista l'intervento artistico condotto dall'autrice, una sorta di "rianimazione" virtuale del trittico di Paolo Uccello operata attravesro il dinamismo e l'accompagnamento sonoro. Gli effetti video sono di Daniele Spanò, le musiche di Fabio Recchia. Dal comunicato stampa: "Le tre opere del ciclo della Battaglia di San Romano, svoltasi il 1 giugno del 1432, furono dipinte da Paolo di Dono, conosciuto come Paolo Uccello, intorno al 1456 per essere conservate insieme a Palazzo Medici, in Via Larga a Firenze. Le tavole, che rappresentano ognuna un momento diverso dello scontro tra fiorentini e senesi, sono state giudicate per lungo tempo dalla critica, risalente al Vasari, una sorta di "teatro di automi" bloccati in complessi incastri prospettici. I tre quadri sono oggi dispersi in altrettanti musei: gli Uffizi, Il Louvre, la National Gallery. Federica Dal Falco ci propone una sorta di ricomposizione della pittura di Paolo Uccello, prima ancora che nello spazio, nel tempo. Le tre opere sono quindi proiettate contemporaneamente su tre schermi contigui con un video della durata di tre minuti. L'idea è quella di riunire il trittico in una visione simultanea e di restituirgli il dinamismo nascosto, attraverso la musica, composta per l'occasione da un giovane musicista, e la sovrapposizione di materie virtuali, dagli aghi di pino ai marmi. L'inserimento dei materiali, collezionati in centinaia di scatti fotografici, crea una stratificazione da cui sboccia il movimento come dalle spire del tempo l'attimo caduco e perfetto di un gesto. La catarsi della battaglia, il suo avvitarsi e ondeggiare simile a un mare d'uomini e cavalli in tempesta, si specchia nella presenza di tre testimoni: il tamburino del quadro con Niccolò Maurizi da Tolentino, Micheletto Attendolo da Cotignola, il cavallo impennato di Bernardino della Ciarda. Partecipi e isolati dal contesto, queste tre figure chiave spalancano allo sguardo il vuoto, l'interstizio che separa azione e reazione, decisione e atto, rendendo palpabile l'energia annidata tra un fotogramma e il successivo, tra due fermo-macchina. Forse, anzi certamente, la forza seduttiva del trittico di Paolo Uccello sta proprio in questa prefigurazione di un tema contemporaneo che prepara con incredibile anticipo gli esperimenti di Muybridge, la cronofotografia di Marey, le opere del futurismo, ma anche il Nu descendant l'escalier di Duchamp".

BSR video. Materia e atmosfere nelle tre battaglie di Paolo Uccello. Catalogo della mostra, Galleria Embrice, Roma ottobre 2008, Aracne editrice s.r.l., Ariccia (RM), 2012, ISBN: 978-88-548-4960-0 / Balmas, Paolo; DAL FALCO, Federica; N., Dal Falco; C., Severati. - STAMPA. - (2012).

BSR video. Materia e atmosfere nelle tre battaglie di Paolo Uccello. Catalogo della mostra, Galleria Embrice, Roma ottobre 2008, Aracne editrice s.r.l., Ariccia (RM), 2012, ISBN: 978-88-548-4960-0

BALMAS, Paolo;DAL FALCO, Federica;
2012

Abstract

Il catalogo della mostra, a cura di Paolo Balmas, raccoglie i contributi di P. Balmas "La superficie come abisso" pp. 4-7), C. Severati (Battaglia di Federica, pp. 8-11) N. Dal Falco (Lo sguardo del tempo, pp. 13-14), F. Dal Falco (Proiezione a indizi, pp. 22-27). I testi metteno in luce da diversi punti di vista l'intervento artistico condotto dall'autrice, una sorta di "rianimazione" virtuale del trittico di Paolo Uccello operata attravesro il dinamismo e l'accompagnamento sonoro. Gli effetti video sono di Daniele Spanò, le musiche di Fabio Recchia. Dal comunicato stampa: "Le tre opere del ciclo della Battaglia di San Romano, svoltasi il 1 giugno del 1432, furono dipinte da Paolo di Dono, conosciuto come Paolo Uccello, intorno al 1456 per essere conservate insieme a Palazzo Medici, in Via Larga a Firenze. Le tavole, che rappresentano ognuna un momento diverso dello scontro tra fiorentini e senesi, sono state giudicate per lungo tempo dalla critica, risalente al Vasari, una sorta di "teatro di automi" bloccati in complessi incastri prospettici. I tre quadri sono oggi dispersi in altrettanti musei: gli Uffizi, Il Louvre, la National Gallery. Federica Dal Falco ci propone una sorta di ricomposizione della pittura di Paolo Uccello, prima ancora che nello spazio, nel tempo. Le tre opere sono quindi proiettate contemporaneamente su tre schermi contigui con un video della durata di tre minuti. L'idea è quella di riunire il trittico in una visione simultanea e di restituirgli il dinamismo nascosto, attraverso la musica, composta per l'occasione da un giovane musicista, e la sovrapposizione di materie virtuali, dagli aghi di pino ai marmi. L'inserimento dei materiali, collezionati in centinaia di scatti fotografici, crea una stratificazione da cui sboccia il movimento come dalle spire del tempo l'attimo caduco e perfetto di un gesto. La catarsi della battaglia, il suo avvitarsi e ondeggiare simile a un mare d'uomini e cavalli in tempesta, si specchia nella presenza di tre testimoni: il tamburino del quadro con Niccolò Maurizi da Tolentino, Micheletto Attendolo da Cotignola, il cavallo impennato di Bernardino della Ciarda. Partecipi e isolati dal contesto, queste tre figure chiave spalancano allo sguardo il vuoto, l'interstizio che separa azione e reazione, decisione e atto, rendendo palpabile l'energia annidata tra un fotogramma e il successivo, tra due fermo-macchina. Forse, anzi certamente, la forza seduttiva del trittico di Paolo Uccello sta proprio in questa prefigurazione di un tema contemporaneo che prepara con incredibile anticipo gli esperimenti di Muybridge, la cronofotografia di Marey, le opere del futurismo, ma anche il Nu descendant l'escalier di Duchamp".
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