La Rivista e gli studi di diritto internazionale privato in Italia nel dopoguerra

L’articolo, che costituisce il testo riveduto di una relazione svolta al convegno celebrativo del centenario della pubblicazione della Rivista di diritto internazionale (1906-2006), ricostruisce il contributo dato dalla dottrina italiana del secondo dopoguerra allo sviluppo della elaborazione teorica e della disciplina positiva del diritto internazionale privato, quale ha trovato espressione, in particolare, nelle pagine della Rivista stessa, la più autorevole pubblicazione periodica italiana della materia. In una prima parte, l’articolo si sofferma su alcune caratteristiche tipiche della dottrina internazionalistica italiana del periodo preso in considerazione, con particolare riferimento al parallelismo tra gli studi di diritto internazionale e di diritto internazionale privato ed alle sue incidenze sull’approccio metodologico allo studio di quest’ultima materia. In questo contesto, il lavoro analizza il contributo dato da alcuni autori ad un superamento del metodo tradizionale adottato nello studio dell’organizzazione dei rapporti tra ordinamenti statali in quanto basato su di un rigoroso positivismo statalista nella direzione di un coordinamento tra sistemi di diritto internazionale privato. Successivamente, lo studio si concentra sull’esame dei due principali temi che hanno animato il dibattito scientifico nella dottrina internazionalprivatistica italiana del dopoguerra, costituiti dalla elaborazione concettuale della categoria delle norme di applicazione necessaria e dallo studio della possibilità di riconoscere gli effetti sostanziali dei provvedimenti giurisdizionali stranieri per il tramite delle norme di diritto internazionale privato, discutendo in relazione ad entrambi i problemi delle ricadute avute dai più recenti sviluppi della disciplina positiva della materia, segnatamente nel contesto dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia nell’Unione europea.