Utilità e limiti d’un principio: la reversibilità nel restauro

The principle of reversibility has raised a heated debate in recent times, especially focusing on its theoretical meaning and its real possibility of practical implementation, strongly questioned. Due to its conceptual nature and the consequences in many different disciplines, the concept of reversibility is a natural meeting ground for different disciplines, highlighting different attitudes and approaches that you still need to combine in the common interest of conservation. Beyond the reservations expressed, especially in the technical field, the need to maintain the reversibility principle and suggestions for rethinking and possible replacement of the term, we must ask questions about the role that it plays in the formulation of the restoration, its value guarantor with respect to the historical and artistic production of the past and its potential to stimulate new avenues of research for the future.

Il principio della reversibilità ha sollevato negli ultimi tempi un dibattito acceso, soprattutto incentrato sul suo significato teoretico e sulla sua reale possibilità di attuazione concreta, fortemente messa in discussione. Per la sua natura concettuale e per le ricadute nei più diversi campi disciplinari, il concetto di reversibilità costituisce un terreno naturale d’incontro di discipline diverse, evidenziando mentalità ed approcci differenti che occorre comunque coniugare nel comune interesse della conservazione. Al di là delle riserve espresse, soprattutto in campo tecnico, sulla opportunità di mantenere la reversibilità come principio e dei suggerimenti di ripensamento e di eventuale sostituzione del termine, occorre interrogarsi sul ruolo che essa riveste nella formulazione dell’intervento di restauro, sul suo valore di garante rispetto alla produzione storico-artistica del passato e sulla sua potenzialità nello stimolare nuove strade di ricerca per il futuro.