The interest of clinical psychology to chronic pathological conditions and issues related to them emphasize the understanding of variables that affect adherence in relation to medical treatment. In this framework, many studies investigated young patients with diabetes type 1 and their families to understand communication dynamics (Seiffge-Krenke, 1995, 1998; Anderson et al., 2009). In this study, we analysed family interactions to understand communication dynamics which enable authonomy in young adult patients. Results showed all families preferred to use forms of interactions based on facilitating cognitive category, characterized by the use of expressions that promote discussion. Again, fathers expressed through forms of devaluation and indifference; while mothers are able to get more facilitative communication dynamics.

L’interesse scientifico per le famiglie in cui è presente un figlio con patologia cronica nasce dai risultati di studi che hanno indagato le relazioni tra i processi familiari e l’aderenza ai trattamenti terapeutici prescritti; ad esempio, le associazioni tra il funzionamento familiare e il controllo metabolico sono documentati nella direzione di una gestione del conflitto costruttiva associata ad un maggiore controllo glicemico (Anderson et al., 2009). Altro risultato riguarda i processi relazionali degli adolescenti che devono confrontarsi con ostacoli e limiti nelle relazioni amorose e in quelle amicali, in cui talvolta si assiste ad una mancata deindividuazione (Kyngas, Kroll, Duffy, 2000). Sulla base di questo quadro teorico, è stata messa a punto una ricerca osservazionale che ha coinvolto la triade famigliare in cui era presente un figlio giovane adulto che aveva ricevuto diagnosi di diabete di tipo I. L'obiettivo del contributo è quello di analizzare la qualità delle relazioni familiari in famiglie con adolescenti che hanno ricevuto una diagnosi di diabete di tipo I. Le triadi familiari partecipanti allo studio, dopo aver firmato il consenso informato, sono state videoregistrate in un compito di discussione della durata di 15 minuti. Le interazioni videoregistrate sono state analizzate attraverso il sistema di codifica CECS (Constraining and Enabling Coding System), che include due dimensioni principali, vincolante e facilitante, suddivise al loro interno in due categorie: quella cognitiva e quella affettiva. I risultati hanno mostrato una tendenza generale delle famiglie partecipanti ad utilizzare forme d’interazione legate alla categoria cognitiva facilitante, caratterizzate dall’utilizzo di espressioni che promuovono la discussione. Inoltre, i padri si esprimono attraverso forme di svalutazione e di indifferenza; mentre le madri riescono ad avere dinamiche comunicative maggiormente facilitanti.

Dinamiche comunicative in famiglie con giovani adulti con diagnosi di diabete di tipo I / Chiarolanza, Claudia; Ardone, Ritagrazia; DE FILIPPIS, E.. - STAMPA. - (2011), pp. 298-298. (Intervento presentato al convegno XIII Congresso nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica tenutosi a Catania nel 16-18 settembre 2011).

Dinamiche comunicative in famiglie con giovani adulti con diagnosi di diabete di tipo I

CHIAROLANZA, Claudia;ARDONE, Ritagrazia;
2011

Abstract

The interest of clinical psychology to chronic pathological conditions and issues related to them emphasize the understanding of variables that affect adherence in relation to medical treatment. In this framework, many studies investigated young patients with diabetes type 1 and their families to understand communication dynamics (Seiffge-Krenke, 1995, 1998; Anderson et al., 2009). In this study, we analysed family interactions to understand communication dynamics which enable authonomy in young adult patients. Results showed all families preferred to use forms of interactions based on facilitating cognitive category, characterized by the use of expressions that promote discussion. Again, fathers expressed through forms of devaluation and indifference; while mothers are able to get more facilitative communication dynamics.
2011
978-88-97412-229
L’interesse scientifico per le famiglie in cui è presente un figlio con patologia cronica nasce dai risultati di studi che hanno indagato le relazioni tra i processi familiari e l’aderenza ai trattamenti terapeutici prescritti; ad esempio, le associazioni tra il funzionamento familiare e il controllo metabolico sono documentati nella direzione di una gestione del conflitto costruttiva associata ad un maggiore controllo glicemico (Anderson et al., 2009). Altro risultato riguarda i processi relazionali degli adolescenti che devono confrontarsi con ostacoli e limiti nelle relazioni amorose e in quelle amicali, in cui talvolta si assiste ad una mancata deindividuazione (Kyngas, Kroll, Duffy, 2000). Sulla base di questo quadro teorico, è stata messa a punto una ricerca osservazionale che ha coinvolto la triade famigliare in cui era presente un figlio giovane adulto che aveva ricevuto diagnosi di diabete di tipo I. L'obiettivo del contributo è quello di analizzare la qualità delle relazioni familiari in famiglie con adolescenti che hanno ricevuto una diagnosi di diabete di tipo I. Le triadi familiari partecipanti allo studio, dopo aver firmato il consenso informato, sono state videoregistrate in un compito di discussione della durata di 15 minuti. Le interazioni videoregistrate sono state analizzate attraverso il sistema di codifica CECS (Constraining and Enabling Coding System), che include due dimensioni principali, vincolante e facilitante, suddivise al loro interno in due categorie: quella cognitiva e quella affettiva. I risultati hanno mostrato una tendenza generale delle famiglie partecipanti ad utilizzare forme d’interazione legate alla categoria cognitiva facilitante, caratterizzate dall’utilizzo di espressioni che promuovono la discussione. Inoltre, i padri si esprimono attraverso forme di svalutazione e di indifferenza; mentre le madri riescono ad avere dinamiche comunicative maggiormente facilitanti.
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