Seguendo un approccio multimediale, l’obiettivo del contributo è quello di delineare gli stili di fruizione dell’informazione, relativamente sia ai contenuti che ai media utilizzati dagli italiani, tenendo conto che tali stili sono condizionati dalle caratteristiche dei soggetti, nonché dai loro bisogni e dalle loro esigenze di tipo amatoriale, relazionale e professionale. Ci si chiede pertanto: a quali e a quanti “contenuti” dell’informazione sono interessati gli italiani? Quanti e quali media scelgono per fruirne? Come si diversificano le loro scelte in relazione alle caratteristiche che li contraddistinguono e alle risorse economiche e culturali di cui dispongono? In definitiva, quali tipi di “informazione” possono essere empiricamente delineati a partire dagli stili di fruizione degli italiani? La base empirica, a cui le analisi si riferiscono, è quella tratta dall’indagine Istat I cittadini e tempo libero 2006, in cui sono stati rilevati, su un ampio numero di soggetti, molteplici quesiti utili alla operativizzazione del concetto in esame, privilegiando il punto di vista dei protagonisti. I diversi stili di fruizione, che vengono delineati mediante l’uso di tecniche di analisi multidimensionale , danno conto della varietà con cui i soggetti assemblano contenuti e media per soddisfare le proprie esigenze, ma soprattutto evidenziano la persistenza di un’ampia parte di cittadini che non fruisce dei contenuti dell‘informazione e che contemporaneamente ha livelli di consumo mediale molto ridotti. Questa larga percentuale di soggetti risulta contraddistinta da caratteristiche socio-economiche e demografiche delle fasce tradizionalmente più deboli: donne, anziani, deprivati culturalmente ed economicamente, residenti nell’Italia meridionale . La scarsa fruizione di contenuti utili ad agevolare un’adeguata partecipazione alla vita sociale e politica innesca un circolo vizioso che alimenta il rischio di una loro progressiva emarginazione. All’estremo opposto si colloca una élite dotata di adeguate risorse economiche e culturali, capace inoltre di costruire il proprio palinsesto informativo ampio e variegato, utilizzando con perizia e disinvoltura tutti i mezzi che attualmente il mercato mediatico può offrire. Inutile a dirsi, il differenziale territoriale ripropone anche in questo caso la contrapposizione tra il Nord, ricco e informato, e il Meridione, povero e disinformato. Tra questi due strati estremi si situano gli altri profili che si caratterizzano per content-mix diversi e ancorati a differenti inclinazioni di genere, oppure a diversi tipi di esigenze informative che oscillano tra il disimpegno, maggiormente orientato verso la cronaca e l’attualità, e l’impegno volto prevalentemente ai temi della politica e dell’economia.

Il tempo dell’informazione. Stili di fruizione multimediale / Mingo, Isabella; M., Ferri. - STAMPA. - 1(2011), pp. 265-292.

Il tempo dell’informazione. Stili di fruizione multimediale

MINGO, Isabella;
2011

Abstract

Seguendo un approccio multimediale, l’obiettivo del contributo è quello di delineare gli stili di fruizione dell’informazione, relativamente sia ai contenuti che ai media utilizzati dagli italiani, tenendo conto che tali stili sono condizionati dalle caratteristiche dei soggetti, nonché dai loro bisogni e dalle loro esigenze di tipo amatoriale, relazionale e professionale. Ci si chiede pertanto: a quali e a quanti “contenuti” dell’informazione sono interessati gli italiani? Quanti e quali media scelgono per fruirne? Come si diversificano le loro scelte in relazione alle caratteristiche che li contraddistinguono e alle risorse economiche e culturali di cui dispongono? In definitiva, quali tipi di “informazione” possono essere empiricamente delineati a partire dagli stili di fruizione degli italiani? La base empirica, a cui le analisi si riferiscono, è quella tratta dall’indagine Istat I cittadini e tempo libero 2006, in cui sono stati rilevati, su un ampio numero di soggetti, molteplici quesiti utili alla operativizzazione del concetto in esame, privilegiando il punto di vista dei protagonisti. I diversi stili di fruizione, che vengono delineati mediante l’uso di tecniche di analisi multidimensionale , danno conto della varietà con cui i soggetti assemblano contenuti e media per soddisfare le proprie esigenze, ma soprattutto evidenziano la persistenza di un’ampia parte di cittadini che non fruisce dei contenuti dell‘informazione e che contemporaneamente ha livelli di consumo mediale molto ridotti. Questa larga percentuale di soggetti risulta contraddistinta da caratteristiche socio-economiche e demografiche delle fasce tradizionalmente più deboli: donne, anziani, deprivati culturalmente ed economicamente, residenti nell’Italia meridionale . La scarsa fruizione di contenuti utili ad agevolare un’adeguata partecipazione alla vita sociale e politica innesca un circolo vizioso che alimenta il rischio di una loro progressiva emarginazione. All’estremo opposto si colloca una élite dotata di adeguate risorse economiche e culturali, capace inoltre di costruire il proprio palinsesto informativo ampio e variegato, utilizzando con perizia e disinvoltura tutti i mezzi che attualmente il mercato mediatico può offrire. Inutile a dirsi, il differenziale territoriale ripropone anche in questo caso la contrapposizione tra il Nord, ricco e informato, e il Meridione, povero e disinformato. Tra questi due strati estremi si situano gli altri profili che si caratterizzano per content-mix diversi e ancorati a differenti inclinazioni di genere, oppure a diversi tipi di esigenze informative che oscillano tra il disimpegno, maggiormente orientato verso la cronaca e l’attualità, e l’impegno volto prevalentemente ai temi della politica e dell’economia.
2011
Tempi di vita moderni. Il losir della società italiana
9788881073146
Leisure; Media; Multivariate Analysis
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Il tempo dell’informazione. Stili di fruizione multimediale / Mingo, Isabella; M., Ferri. - STAMPA. - 1(2011), pp. 265-292.
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