Dopo la scoperta del virus dell'epatite B solo nel 1989 Chau aveva identificato un nuovo virus epatite, l'HCV; successivamente, solo in pochi anni, dal 1996 ad oggi, sono stati individuati due nuovi virus: l'HGV (Kim 1996) e il TTV (Nishizawa 1997). Tuttavia per quanto riguarda questi due due virus, ancora non è stato completamente chiarito il loro effettivo ruolo patogenetico nelle epatopatie. Il TTV è un virus a DNA a singola elica composto da 3739 basi, privo di involucro, membro di una nuova famiglia al momento denominata Circinoviridae .Questo virus è stato designato con la sigla TTV da Transfusion Transmitted Virus, poiché inizialmente si è osservato che il suo genoma veniva riscontrato con un'alta incidenza nel siero dei donatori di sangue e negli emoderivati (Simmond 1998), pertanto si è supposto che la sua principale diffusione possa avvenire con le trasfusioni. Inoltre la sua identificazione nel siero di soggetti con epatopatie idiopatiche (Nishizawa 1997), inizialmente ha fatto supporre un suo specifico ruolo patogenico. Nel 1998 Naoumov isola il TTV-DNA in 18 dei 72 pazienti di cui la maggior parte non presentava dati biochimici ed istologici evidenti di danno epatico suggerendo che questo virus come l'HGV può essere un esempio di virus senza una chiara associazione con la malattia. Numerosi lavori hanno analizzato la presenza del TTV in diverse categorie di pazienti, anche con infezione cronica da HCV (Zein NN 1999,Pisani 2000, Mizokami 2000). In un nostro recente studio atto a valutare la presenza di questo virus nella popolazione italiana abbiamo analizzato 250 di pazienti ricoverati presso il Policlinico "Umberto I" valutando l'incidenza del TTV attraverso lo studio degli anticorpi specifici. L'incidenza media di presenza degli anticorpi anti-TTV è stata del 18% ; ci sembra quindi interessante allargare la nostra esperienza andando a ricercare direttamente il virus nel siero di popolazioni possibilmente selezionate., come i soggetti affetti da B-thalassemia. La B-thalassemia major è particolarmente diffusa in Sicilia e in Sardegna, i programmi di prevenzione sanitaria hanno notevolmente ridotto l'incidenza della malattia, ma ancora numerosi sono i soggetti affetti da questa patologia anche se un adeguato regime trasfusionale e la terapia ferrochelante hanno permesso una riduzione della patologia associata al sovraccarico di ferro. La patologia epatica nei pazienti B-thalassemici è una delle principali cause di mortalità in giovane età e influenza il successo del trapianto di midollo osseo. Lo sviluppo di una epatopatia cronica nei talassemici sottoposti a terapia trasfusionale è un processo multifattoriale in cui giocano un ruolo rilevante l'accumulo di ferro e l'infezione con virus epatotropi. Per quanto riguarda l'HCV è ormai ampiamente dimostrata la sua elevata incidenza in questo tipo di soggetti mentre il TTV in Italia non è stato ancora studiato. Ci siamo posti due quesiti: a) qual è l'incidenza del TTV nei pazienti B-thalassemici ? b) l'infezione da TTV può, in questi pazienti, essere considerata come un cofattore nell'evoluzione verso del danno epatico?

Transfusion Transmitted Virus (TTV) in soggetti con B-Thalassemia / Rivanera, Daniela; Misogano, N; Margiotta, M; Miranda, E. SOVERCHIA E.. - STAMPA. - (2002).

Transfusion Transmitted Virus (TTV) in soggetti con B-Thalassemia

RIVANERA, Daniela;
2002

Abstract

Dopo la scoperta del virus dell'epatite B solo nel 1989 Chau aveva identificato un nuovo virus epatite, l'HCV; successivamente, solo in pochi anni, dal 1996 ad oggi, sono stati individuati due nuovi virus: l'HGV (Kim 1996) e il TTV (Nishizawa 1997). Tuttavia per quanto riguarda questi due due virus, ancora non è stato completamente chiarito il loro effettivo ruolo patogenetico nelle epatopatie. Il TTV è un virus a DNA a singola elica composto da 3739 basi, privo di involucro, membro di una nuova famiglia al momento denominata Circinoviridae .Questo virus è stato designato con la sigla TTV da Transfusion Transmitted Virus, poiché inizialmente si è osservato che il suo genoma veniva riscontrato con un'alta incidenza nel siero dei donatori di sangue e negli emoderivati (Simmond 1998), pertanto si è supposto che la sua principale diffusione possa avvenire con le trasfusioni. Inoltre la sua identificazione nel siero di soggetti con epatopatie idiopatiche (Nishizawa 1997), inizialmente ha fatto supporre un suo specifico ruolo patogenico. Nel 1998 Naoumov isola il TTV-DNA in 18 dei 72 pazienti di cui la maggior parte non presentava dati biochimici ed istologici evidenti di danno epatico suggerendo che questo virus come l'HGV può essere un esempio di virus senza una chiara associazione con la malattia. Numerosi lavori hanno analizzato la presenza del TTV in diverse categorie di pazienti, anche con infezione cronica da HCV (Zein NN 1999,Pisani 2000, Mizokami 2000). In un nostro recente studio atto a valutare la presenza di questo virus nella popolazione italiana abbiamo analizzato 250 di pazienti ricoverati presso il Policlinico "Umberto I" valutando l'incidenza del TTV attraverso lo studio degli anticorpi specifici. L'incidenza media di presenza degli anticorpi anti-TTV è stata del 18% ; ci sembra quindi interessante allargare la nostra esperienza andando a ricercare direttamente il virus nel siero di popolazioni possibilmente selezionate., come i soggetti affetti da B-thalassemia. La B-thalassemia major è particolarmente diffusa in Sicilia e in Sardegna, i programmi di prevenzione sanitaria hanno notevolmente ridotto l'incidenza della malattia, ma ancora numerosi sono i soggetti affetti da questa patologia anche se un adeguato regime trasfusionale e la terapia ferrochelante hanno permesso una riduzione della patologia associata al sovraccarico di ferro. La patologia epatica nei pazienti B-thalassemici è una delle principali cause di mortalità in giovane età e influenza il successo del trapianto di midollo osseo. Lo sviluppo di una epatopatia cronica nei talassemici sottoposti a terapia trasfusionale è un processo multifattoriale in cui giocano un ruolo rilevante l'accumulo di ferro e l'infezione con virus epatotropi. Per quanto riguarda l'HCV è ormai ampiamente dimostrata la sua elevata incidenza in questo tipo di soggetti mentre il TTV in Italia non è stato ancora studiato. Ci siamo posti due quesiti: a) qual è l'incidenza del TTV nei pazienti B-thalassemici ? b) l'infezione da TTV può, in questi pazienti, essere considerata come un cofattore nell'evoluzione verso del danno epatico?
2002
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