La presenza del fluoruro ed il suo ruolo nell’alimentazione è stato oggetto di studio di numerosi ricercatori [1-3], per verificare quali possono essere gli effetti dell’ingestione di fluoruro sull’organismo. Sono stati accertati effetti nocivi, ma anche effetti benefici. Se il fluoruro viene ingerito in dosi molto elevate può portare sgradevoli conseguenze, ma anche se è totalmente assente dalla dieta alimentare o se presente a dosi molto basse può provocare comunque danni all’organismo. In molti Paesi, le Autorità Sanitarie, nel quadro della prevenzione della carie si sono poste il problema di integrare ed aggiungere fluoruro alle acque potabili quando tale ione risultava carente. La presenza di fluoruro in concentrazione di 1 mg/L, è certamente considerata desiderabile nelle acque e non solo non provoca danni, ma apporta notevoli benefici. Negli Stati Uniti esistono acque che hanno una concentrazione di fluoruro superiore a 10 mg/L. E’ pertanto necessario sottolineare che la presenza dello ione fluoruro nelle acque è necessaria, ma bisogna altresì vigilare che, per gli esseri viventi, l’ingestione di fluoruro dagli alimenti non sia eccessiva e non porti di conseguenza danni fisici. La principale fonte di ingestione di fluoruro per l’uomo è l’acqua. La legge italiana [4] pone come limite al fluoruro nelle acque il valore di 1,5 mg/L. I limiti raccomandati nel 1962 dal servizio di Sanità Pubblica degli Stati Uniti nel 1962 arrivavano a poco meno di 2 mg/L e l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1969 ha raccomandato di introdurre la fluorazione delle acque potabili, con concentrazioni di fluoruro inferiore a 1mg/L, per prevenire la carie dentaria.

Il fluoruro nelle bevande / Bottari, Emilio Giovanni; Festa, Maria Rosa; C., Mantarro; M., Mantarro. - STAMPA. - (2000), pp. 339-349. (Intervento presentato al convegno 1stConference of European Customs Chemists tenutosi a Fiuggi Fonte nel 18-20 Ott.2000).

Il fluoruro nelle bevande

BOTTARI, Emilio Giovanni;FESTA, Maria Rosa;
2000

Abstract

La presenza del fluoruro ed il suo ruolo nell’alimentazione è stato oggetto di studio di numerosi ricercatori [1-3], per verificare quali possono essere gli effetti dell’ingestione di fluoruro sull’organismo. Sono stati accertati effetti nocivi, ma anche effetti benefici. Se il fluoruro viene ingerito in dosi molto elevate può portare sgradevoli conseguenze, ma anche se è totalmente assente dalla dieta alimentare o se presente a dosi molto basse può provocare comunque danni all’organismo. In molti Paesi, le Autorità Sanitarie, nel quadro della prevenzione della carie si sono poste il problema di integrare ed aggiungere fluoruro alle acque potabili quando tale ione risultava carente. La presenza di fluoruro in concentrazione di 1 mg/L, è certamente considerata desiderabile nelle acque e non solo non provoca danni, ma apporta notevoli benefici. Negli Stati Uniti esistono acque che hanno una concentrazione di fluoruro superiore a 10 mg/L. E’ pertanto necessario sottolineare che la presenza dello ione fluoruro nelle acque è necessaria, ma bisogna altresì vigilare che, per gli esseri viventi, l’ingestione di fluoruro dagli alimenti non sia eccessiva e non porti di conseguenza danni fisici. La principale fonte di ingestione di fluoruro per l’uomo è l’acqua. La legge italiana [4] pone come limite al fluoruro nelle acque il valore di 1,5 mg/L. I limiti raccomandati nel 1962 dal servizio di Sanità Pubblica degli Stati Uniti nel 1962 arrivavano a poco meno di 2 mg/L e l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1969 ha raccomandato di introdurre la fluorazione delle acque potabili, con concentrazioni di fluoruro inferiore a 1mg/L, per prevenire la carie dentaria.
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