Che l’inglese sia la lingua di comunicazione internazionale è un dato noto, che rende prevedibile la stessa tendenza monolinguistica nella prassi delle amministrazioni europee. Si tratta di capire se la prevalenza dell’inglese nella prassi comunicativa delle istituzioni europee non sia altro che una manifestazione di quella tendenza generale mondiale. La tendenza può certo avvantaggiare l’attività amministrativa, ma entra in conflitto con il principio del multilinguismo accettato dall’Unione europea, e potrebbe anche incidere sull’assetto sociolinguistico e culturale europeo. In pratica, dobbiamo chiederci se si possano individuare le linee di una politica linguistica comunitaria oltre le disposizioni dei Trattati in materia di lingua e oltre la discrezionalità linguistica che gli atti di diritto derivato hanno poi lasciato alle componenti della Comunità; e se la prassi linguistica seguita dalle amministrazioni europee e in particolare dall’Agenzia europea per l’ambiente, sia coerente con quelle linee di politica linguistica oppure non promuova di fatto comportamenti linguistici diversi e conflittuali. A questo scopo, ci sembra utile contestualizzare la ricognizione della prassi linguistica seguita dall’Agenzia europea per l’ambiente (ma l’osservazione potrebbe valere anche per altre agenzie comunitarie) rispetto a tre diversi parametri linguistici: la politica linguistica europea; le caratteristiche linguistiche della comunicazione prodotta dall’EEA; e la situazione linguistica dell’Europa contemporanea.

Le pratiche comunicative / R., Petrilli; Femia, Diego. - STAMPA. - (2008), pp. 37-61.

Le pratiche comunicative

FEMIA, DIEGO
2008

Abstract

Che l’inglese sia la lingua di comunicazione internazionale è un dato noto, che rende prevedibile la stessa tendenza monolinguistica nella prassi delle amministrazioni europee. Si tratta di capire se la prevalenza dell’inglese nella prassi comunicativa delle istituzioni europee non sia altro che una manifestazione di quella tendenza generale mondiale. La tendenza può certo avvantaggiare l’attività amministrativa, ma entra in conflitto con il principio del multilinguismo accettato dall’Unione europea, e potrebbe anche incidere sull’assetto sociolinguistico e culturale europeo. In pratica, dobbiamo chiederci se si possano individuare le linee di una politica linguistica comunitaria oltre le disposizioni dei Trattati in materia di lingua e oltre la discrezionalità linguistica che gli atti di diritto derivato hanno poi lasciato alle componenti della Comunità; e se la prassi linguistica seguita dalle amministrazioni europee e in particolare dall’Agenzia europea per l’ambiente, sia coerente con quelle linee di politica linguistica oppure non promuova di fatto comportamenti linguistici diversi e conflittuali. A questo scopo, ci sembra utile contestualizzare la ricognizione della prassi linguistica seguita dall’Agenzia europea per l’ambiente (ma l’osservazione potrebbe valere anche per altre agenzie comunitarie) rispetto a tre diversi parametri linguistici: la politica linguistica europea; le caratteristiche linguistiche della comunicazione prodotta dall’EEA; e la situazione linguistica dell’Europa contemporanea.
2008
Il regime linguistico nei sistemi comuni europei. L'Unione tra multilinguismo e monolinguismo
9788814141911
Politica linguistica europea; prassi linguistica; tesauri ambientali; Agenzia europea per l’ambiente
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Le pratiche comunicative / R., Petrilli; Femia, Diego. - STAMPA. - (2008), pp. 37-61.
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