Il convegno di apertura dell'omonimo workshop internazioale, ha affrontato le principali tematiche scientifiche legate alla nozione di progetto integrato, mettendo a confronto esperienze internazionali e locali con riferimento specifico al tema degli acquedotti. Il tema degli acquedotti antichi è uno dei più affascinanti di cui archeologi, restauratori e architetti si possano occupare. Un tema che pone anche notevoli problemi. Come far leggere al visitatore, ad esempio, questi grandi segni che solcano il territorio, quando le loro rovine sono ormai discontinue, tracce e frammenti nel paesaggio? Un quesito che ha anche un risvolto pratico, considerato che, nell’immaginario collettivo, gli acquedotti antichi hanno una forza evocativa (e quindi la capacità di attrarre turisti) paragonabile per certi versi ai grandi monumenti a scala territoriale, come la Grande Muraglia oppure le piramidi in Egitto. Un convegno organizzato dalla Facoltà di Architettura “Valle Giulia” di Roma e la School of Architecture della University of Miami (mercoledì 23 gennaio, nella sala baronale del Castello Orsini) farà incontrare a Castel Madama, nel cui territorio esistono cospicui resti degli acquedotti, esperti delle diverse discipline: archeologi, restauratori, architetti. Il problema degli acquedotti, e più in generale del paesaggio archeologico, verrà affrontato nei suoi diversi aspetti. Esiste infatti un problema urbanistico, di consumo del suolo, che erode attraverso miriadi di piccole costruzioni, la forma generale del territorio; poi un problema archeologico, di scavo e di restituzione delle rovine, unito al difficile quesito architettonico che riguarda il modo di sistemare e far percepire le rovine antiche. L’incontro si colloca nell’ambito di un primo workshop internazionale, organizzato dal Prof. G. Strappa e dalla Prof. Carmen L. Guerrero, e coordinato dall’architetto A. Camiz, che vedrà studenti italiani e americani impegnati nella ricerca di soluzioni ai diversi quesiti. programma on line http://www.paesaggioarcheologico.info/pdf/depl_web.pdf vedi Report A21 azione n. 146 http://www.agenda21provinciaroma.it/wp-content/uploads/2008/09/14-report-obiettivi-e-azioni-con-simboli-e-link-alle-schede1.pdf

PROGETTARE IL PAESAGGIO ARCHEOLOGICO DESIGNING THE ARCHAEOLOGICAL LANDSCAPE / Camiz, Alessandro; Strappa, Giuseppe. - (2008). (Intervento presentato al convegno PROGETTARE IL PAESAGGIO ARCHEOLOGICO DESIGNING THE ARCHAEOLOGICAL LANDSCAPE tenutosi a Sala baronale del Castello Orsini, Castel Madama nel 23 gennaio 2008).

PROGETTARE IL PAESAGGIO ARCHEOLOGICO DESIGNING THE ARCHAEOLOGICAL LANDSCAPE

CAMIZ, Alessandro;STRAPPA, Giuseppe
2008

Abstract

Il convegno di apertura dell'omonimo workshop internazioale, ha affrontato le principali tematiche scientifiche legate alla nozione di progetto integrato, mettendo a confronto esperienze internazionali e locali con riferimento specifico al tema degli acquedotti. Il tema degli acquedotti antichi è uno dei più affascinanti di cui archeologi, restauratori e architetti si possano occupare. Un tema che pone anche notevoli problemi. Come far leggere al visitatore, ad esempio, questi grandi segni che solcano il territorio, quando le loro rovine sono ormai discontinue, tracce e frammenti nel paesaggio? Un quesito che ha anche un risvolto pratico, considerato che, nell’immaginario collettivo, gli acquedotti antichi hanno una forza evocativa (e quindi la capacità di attrarre turisti) paragonabile per certi versi ai grandi monumenti a scala territoriale, come la Grande Muraglia oppure le piramidi in Egitto. Un convegno organizzato dalla Facoltà di Architettura “Valle Giulia” di Roma e la School of Architecture della University of Miami (mercoledì 23 gennaio, nella sala baronale del Castello Orsini) farà incontrare a Castel Madama, nel cui territorio esistono cospicui resti degli acquedotti, esperti delle diverse discipline: archeologi, restauratori, architetti. Il problema degli acquedotti, e più in generale del paesaggio archeologico, verrà affrontato nei suoi diversi aspetti. Esiste infatti un problema urbanistico, di consumo del suolo, che erode attraverso miriadi di piccole costruzioni, la forma generale del territorio; poi un problema archeologico, di scavo e di restituzione delle rovine, unito al difficile quesito architettonico che riguarda il modo di sistemare e far percepire le rovine antiche. L’incontro si colloca nell’ambito di un primo workshop internazionale, organizzato dal Prof. G. Strappa e dalla Prof. Carmen L. Guerrero, e coordinato dall’architetto A. Camiz, che vedrà studenti italiani e americani impegnati nella ricerca di soluzioni ai diversi quesiti. programma on line http://www.paesaggioarcheologico.info/pdf/depl_web.pdf vedi Report A21 azione n. 146 http://www.agenda21provinciaroma.it/wp-content/uploads/2008/09/14-report-obiettivi-e-azioni-con-simboli-e-link-alle-schede1.pdf
2008
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