L’approfondimento scientifico, a carattere monografico, ha ad oggetto la programmazione finanziaria negli enti locali: la sua rilevanza nel nuovo assetto dell’ordinamento pubblico, come risultato definito dalla riforma costituzionale del 2001; gli strumenti attraverso i quali trova realizzazione. Rilevati, quali effetti di legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3, il generale rafforzamento della “qualità” dell’autonomia riconosciuta in Costituzione agli enti locali, la rinnovata posizione attribuita agli stessi (dal legislatore costituzionale) nel sistema di pubblica amministrazione, la valorizzazione costituzionale dell’autonomia finanziaria degli enti territoriali, lo studio evidenzia lo stretto collegamento, la strettissima funzionalità degli strumenti della programmazione finanziaria, e, quindi, della contabilità pubblica, rispetto alla concreta osservanza del principio di buon andamento di cui all’art. 97 Cost. (e, quindi, alla realizzazione nel nuovo modello di pubblica amministrazione che aveva ispirato le profonde riforme amministrative degli ultimi anni, a partire dal 1990), il quale richiede, perché si possa passare dal momento enunciativo ed astratto a quello materialmente applicativo, l’effettivo funzionamento degli strumenti di programmazione finanziaria, e, cioè, del bilancio di previsione e degli altri documenti di bilancio. Nella monografia, l’attenzione scientifica viene rivolta agli enti locali (pur considerando, nei profili generali, i principi della programmazione finanziaria delle regioni), anche in considerazione dei profili di criticità “aperti”, rispetto all’ordinamento positivo, dai nuovi principi stabiliti dal legislatore costituzionale con riguardo alla distribuzione del potere legislativo tra Stato e regioni, rispetto alla disciplina del sistema contabile delle regioni ed a quello degli enti locali. L’approfondimento riguarda gli enti locali, dove maggiori sono le difficoltà in ordine al funzionamento effettivo degli strumenti della programmazione finanziaria. Definita la disciplina positiva di riferimento, vengono analizzati i diversi istituti ed i diversi documenti di bilancio; vengono esaminati i profili di criticità che, in sede di programmazione finanziaria, si sono manifestati e si manifestano a livello di enti locali; sono indicate possibili soluzioni e prospettati percorsi evolutivi, che tengono conto del nuovo quadro istituzionale stabilito dal legislatore costituzionale del 2001 e del necessario concorso degli stessi enti locali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica ed alla osservanza dei vincoli finanziari imposti dalle istituzioni comunitarie.

LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA NEGLI ENTI LOCALI / Sambucci, Lio. - (2009).

LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA NEGLI ENTI LOCALI

SAMBUCCI, Lio
2009

Abstract

L’approfondimento scientifico, a carattere monografico, ha ad oggetto la programmazione finanziaria negli enti locali: la sua rilevanza nel nuovo assetto dell’ordinamento pubblico, come risultato definito dalla riforma costituzionale del 2001; gli strumenti attraverso i quali trova realizzazione. Rilevati, quali effetti di legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3, il generale rafforzamento della “qualità” dell’autonomia riconosciuta in Costituzione agli enti locali, la rinnovata posizione attribuita agli stessi (dal legislatore costituzionale) nel sistema di pubblica amministrazione, la valorizzazione costituzionale dell’autonomia finanziaria degli enti territoriali, lo studio evidenzia lo stretto collegamento, la strettissima funzionalità degli strumenti della programmazione finanziaria, e, quindi, della contabilità pubblica, rispetto alla concreta osservanza del principio di buon andamento di cui all’art. 97 Cost. (e, quindi, alla realizzazione nel nuovo modello di pubblica amministrazione che aveva ispirato le profonde riforme amministrative degli ultimi anni, a partire dal 1990), il quale richiede, perché si possa passare dal momento enunciativo ed astratto a quello materialmente applicativo, l’effettivo funzionamento degli strumenti di programmazione finanziaria, e, cioè, del bilancio di previsione e degli altri documenti di bilancio. Nella monografia, l’attenzione scientifica viene rivolta agli enti locali (pur considerando, nei profili generali, i principi della programmazione finanziaria delle regioni), anche in considerazione dei profili di criticità “aperti”, rispetto all’ordinamento positivo, dai nuovi principi stabiliti dal legislatore costituzionale con riguardo alla distribuzione del potere legislativo tra Stato e regioni, rispetto alla disciplina del sistema contabile delle regioni ed a quello degli enti locali. L’approfondimento riguarda gli enti locali, dove maggiori sono le difficoltà in ordine al funzionamento effettivo degli strumenti della programmazione finanziaria. Definita la disciplina positiva di riferimento, vengono analizzati i diversi istituti ed i diversi documenti di bilancio; vengono esaminati i profili di criticità che, in sede di programmazione finanziaria, si sono manifestati e si manifestano a livello di enti locali; sono indicate possibili soluzioni e prospettati percorsi evolutivi, che tengono conto del nuovo quadro istituzionale stabilito dal legislatore costituzionale del 2001 e del necessario concorso degli stessi enti locali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica ed alla osservanza dei vincoli finanziari imposti dalle istituzioni comunitarie.
2009
8824318991
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA NEGLI ENTI LOCALI / Sambucci, Lio. - (2009).
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