La divisione del lavoro intellettuale. (Teoria e previsione dello spreco di laureati e diplomati in Italia, attraverso il modello CRS/2)

Secolarizzazione di massa, separazione tra sistemi produttivo e formativo, disoccupazione intellettuale e divisione sociale del lavoro sono i temi di base di questa ricerca promossa dalla Comunità di Ricerca Sociale di Milano. Una ricerca che, negli intenti degli autori, non si limita a fornire un quadro della situazione presente o passata del mercato del lavoro in Italia, ma si propone di formulare ipotesi per il futuro, offrendo anche, in chiave problematica, strumenti per controllare il loro grado di attendibilità. Di qui la decisione di costruire un modello econometrico (CRS/2) che, oltre a rendere possibile un approccio globale al fenomeno studiato, permette di simulare politiche pubbliche alternative finalizzate a un migliore utilizzo della forza lavoro intellettuale. Tre sono gli scenari previsti dal modello: una situazione di “status quo”, in cui i due sub sistemi formativo e produttivo continuano a ‘funzionare’ spontaneamente; e i due scenari riformatori, nell’ambito dei quali su valuta l’efficacia di alcune strategie di intervento in due ipotetiche, differenti situazioni di sviluppo del Paese. Individuato il nodo del problema nel vigente assetto della divisione del lavoro, che privilegia il lavoro intellettuale tradizionale a scapito del lavoro tecnico-scientifico e produttivo, si indica uno sbocco della situazione nella possibilità di redistribuire i lavori produttivi e nel superamento della divisione tra lavori “manuali” e “intellettuali”.