L’utilizzo di dispositivi dissipativi per collegare strutture contigue è considerato un efficace metodo di protezione sismica di tipo passivo. In questo lavoro viene presentata la sperimentazione su tavola vibrante di un modello fisico di strutture accoppiate, in una configurazione che potrebbe tipicamente incontrarsi in applicazioni civili e industriali. Si tratta di un modello di due strutture a telaio, in scala 1:5, la prima delle quali è alta 240 cm, ha 4 piani, e un peso di 500Kg, mentre la seconda è alta 120 cm, ha 2 piani e pesa 250Kg. Le strutture sono inizialmente connesse usando dispositivi passivi elasto-plastici, disposti al secondo piano dei due telai. Il modello è stato provato con diversi terremoti simulati e naturali, (Northridge, Kobe, El Centro, Hachinohe), di differente intensità. Le prestazioni del controllo dei dispositivi passivi sono paragonate sia con il caso delle strutture non controllate, che con il caso delle strutture rigidamente connesse. Sono in corso ulteriori studi sulle connessioni semiattive, che usano dispositivi magnetoreologici.

Sperimentazione dinamica del controllo passivo su un modello d'edifici accoppiati / G. P., Cimellaro; DE ANGELIS, Maurizio; Ciampi, Vincenzo; E., Renzi. - ELETTRONICO. - su CD:(2004). (Intervento presentato al convegno ANIDIS 04 tenutosi a Genova, Italy nel 25-29 Gennaio 2004).

Sperimentazione dinamica del controllo passivo su un modello d'edifici accoppiati

DE ANGELIS, Maurizio;CIAMPI, Vincenzo;
2004

Abstract

L’utilizzo di dispositivi dissipativi per collegare strutture contigue è considerato un efficace metodo di protezione sismica di tipo passivo. In questo lavoro viene presentata la sperimentazione su tavola vibrante di un modello fisico di strutture accoppiate, in una configurazione che potrebbe tipicamente incontrarsi in applicazioni civili e industriali. Si tratta di un modello di due strutture a telaio, in scala 1:5, la prima delle quali è alta 240 cm, ha 4 piani, e un peso di 500Kg, mentre la seconda è alta 120 cm, ha 2 piani e pesa 250Kg. Le strutture sono inizialmente connesse usando dispositivi passivi elasto-plastici, disposti al secondo piano dei due telai. Il modello è stato provato con diversi terremoti simulati e naturali, (Northridge, Kobe, El Centro, Hachinohe), di differente intensità. Le prestazioni del controllo dei dispositivi passivi sono paragonate sia con il caso delle strutture non controllate, che con il caso delle strutture rigidamente connesse. Sono in corso ulteriori studi sulle connessioni semiattive, che usano dispositivi magnetoreologici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/193935
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