Quaderno di ricerca n.1 del Dies, Dipartimento Innovazione e Società dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" Questo libro ricostruisce la storia del lungo soggiorno in Unione Sovietica, dal 1931 al 1936, del generale italiano Umberto Nobile, famoso costruttore e pilota di dirigibili. Negli anni Venti del ‘900, Nobile era stato il protagonista dell’epopea del dirigibile in Italia, divenendo, con la trasvolata del polo Nord nel 1926 a bordo del “Norge”, un popolarissimo eroe del fascismo italiano. Due anni dopo, nel 1928, il suo mito era stato travolto dalla tragedia del dirigibile “Italia”, precipitato sul pack nel tentativo di ripetere l’impresa. Calunniato, denigrato e rifiutato dal regime che lo aveva esaltato, l’ormai ex-generale Nobile accettò l’invito dei sovietici di costruire dal nulla la dirigibilistica sovietica, ripercorrendo un’analoga parabola dall’esaltazione al fallimento. L’articolo colloca la vicenda personale di Nobile sullo sfondo dell’epico conflitto tra aeroplano e dirigibile per il dominio dei cieli, e all’interno del confronto-scontro tra i due totalitarismi, fatto di collaborazione e di rivalità, di affinità e di antagonismo. La conclusione sottolinea che le ragioni di fondo che portarono Nobile, devoto ammiratore di Mussolini, a lavorare per Stalin – il desiderio di rivincita morale e professionale, la passione per l’esplorazione artica, il mito del pack, la ricerca di tracce dei compagni morti nel ’28 – erano tenute insieme dalla seduzione totalitaria, nella forma dell’aspirazione a compiere eroiche imprese individuali come espressione di una superiore entità collettiva, nel clima di mobilitazione permanente alimentato dalla pedagogia totalitaria, nel fascismo come nel bolscevismo.
Fra due totalitarismi. Umberto Nobile e l'Unione Sovietica (1931-1936) / Zani, Luciano. - (2005), pp. 1-42.
Fra due totalitarismi. Umberto Nobile e l'Unione Sovietica (1931-1936)
ZANI, Luciano
2005
Abstract
Quaderno di ricerca n.1 del Dies, Dipartimento Innovazione e Società dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" Questo libro ricostruisce la storia del lungo soggiorno in Unione Sovietica, dal 1931 al 1936, del generale italiano Umberto Nobile, famoso costruttore e pilota di dirigibili. Negli anni Venti del ‘900, Nobile era stato il protagonista dell’epopea del dirigibile in Italia, divenendo, con la trasvolata del polo Nord nel 1926 a bordo del “Norge”, un popolarissimo eroe del fascismo italiano. Due anni dopo, nel 1928, il suo mito era stato travolto dalla tragedia del dirigibile “Italia”, precipitato sul pack nel tentativo di ripetere l’impresa. Calunniato, denigrato e rifiutato dal regime che lo aveva esaltato, l’ormai ex-generale Nobile accettò l’invito dei sovietici di costruire dal nulla la dirigibilistica sovietica, ripercorrendo un’analoga parabola dall’esaltazione al fallimento. L’articolo colloca la vicenda personale di Nobile sullo sfondo dell’epico conflitto tra aeroplano e dirigibile per il dominio dei cieli, e all’interno del confronto-scontro tra i due totalitarismi, fatto di collaborazione e di rivalità, di affinità e di antagonismo. La conclusione sottolinea che le ragioni di fondo che portarono Nobile, devoto ammiratore di Mussolini, a lavorare per Stalin – il desiderio di rivincita morale e professionale, la passione per l’esplorazione artica, il mito del pack, la ricerca di tracce dei compagni morti nel ’28 – erano tenute insieme dalla seduzione totalitaria, nella forma dell’aspirazione a compiere eroiche imprese individuali come espressione di una superiore entità collettiva, nel clima di mobilitazione permanente alimentato dalla pedagogia totalitaria, nel fascismo come nel bolscevismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.