Questo libro si compone di sei lezioni. Una sorta di messa a giorno del dibattito su Antropologia e Letteratura nei primi due capitoli; una parte centrale, il terzo capitolo, su quel che i cognitivisti ci dicono riguardo alla funzione mentale a narrare nel processo evolutivo; una rivisitazione, negli ultimi tre capitoli, dell’opera di tre grandi studiosi della narrazione: Jerome Bruner, Norhrop Frye, Michail Bachtin. Fra i molti autori possibili si sono scelti questi tre studiosi perché proprio nella diversità delle loro impostazioni, rappresentano bene tre prospettive dell’affinità, non solo metaforica ed etimologica, fra narrare e conoscere. Altrove (Sobrero 1999) si è cercato di dare conto del contributo di Gregory Bateson in questa direzione. Questo libro può essere inteso come la prosecuzione di quel lavoro, a partire, appunto, dalla convinzione batesoniana che il processo cognitivo sia un caso particolare del processo evolutivo e che in ambedue i casi vivere significhi riconoscere ciò che è diverso da sé come parte della propria storia, significhi pensare in termini di storie. Per altro verso questo libro può costituire l’introduzione a una storia dell’antropologia da un punto di vista narratologico, come succedersi di concrete pratiche testuali.
L'istinto di narrare / Sobrero, Alberto. - STAMPA. - (2008), pp. 1-176.
L'istinto di narrare
SOBRERO, Alberto
2008
Abstract
Questo libro si compone di sei lezioni. Una sorta di messa a giorno del dibattito su Antropologia e Letteratura nei primi due capitoli; una parte centrale, il terzo capitolo, su quel che i cognitivisti ci dicono riguardo alla funzione mentale a narrare nel processo evolutivo; una rivisitazione, negli ultimi tre capitoli, dell’opera di tre grandi studiosi della narrazione: Jerome Bruner, Norhrop Frye, Michail Bachtin. Fra i molti autori possibili si sono scelti questi tre studiosi perché proprio nella diversità delle loro impostazioni, rappresentano bene tre prospettive dell’affinità, non solo metaforica ed etimologica, fra narrare e conoscere. Altrove (Sobrero 1999) si è cercato di dare conto del contributo di Gregory Bateson in questa direzione. Questo libro può essere inteso come la prosecuzione di quel lavoro, a partire, appunto, dalla convinzione batesoniana che il processo cognitivo sia un caso particolare del processo evolutivo e che in ambedue i casi vivere significhi riconoscere ciò che è diverso da sé come parte della propria storia, significhi pensare in termini di storie. Per altro verso questo libro può costituire l’introduzione a una storia dell’antropologia da un punto di vista narratologico, come succedersi di concrete pratiche testuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.