Questo libro cerca di rispondere alla necessità di coniugare aspetti concettuali e metodologici generali a quelli più propriamente applicativi. L’intento è stato quello di limitare il campo di studio a quella parte del percorso della ricerca che riguarda il processo attraverso il quale si giunge alla scelta delle informazioni necessarie, e alla definizione delle tecniche per raccogliere i dati. Sappiamo che la riuscita di una ricerca empirica si gioca proprio nelle prime fasi, e ciò è tanto più vero oggi, in un mondo segnato da crescente complessità, da pluralità di forme di vita, da mutamenti imprevisti e imprevedibili e da una molteplicità di culture. Sappiamo che, una volta definito “cosa” si vuole conoscere - fase già di per sé delicata e non semplice - la scelta della base empirica e del modo in cui si raccoglieranno le informazioni comporterà una serie di decisioni e di ostacoli da superare. Sappiamo anche, o almeno così ritengo che sia, che la mera conoscenza delle tecniche limita le possibilità applicative alla esecuzione di quanto deciso da altri. Per questo si è scelta una via mediata, per evitare un nozionismo che non tenga conto del substrato teorico che giustifica e dà un senso alla tecnica. Il manuale è stato anche corredato di schemi, e di esempi che spaziano, per quanto possibile, in una pluralità di settori, per cercare di mostrare praticamente l’ampia possibilità di applicazione di quanto qui viene espresso. Per questi motivi si è preferito dividere il libro in due parti: - la prima parte, di carattere più teorico, si sofferma sui presupposti epistemologici che informano all’origine le scelte metodologiche, e che conducono alle decisioni sulla scelta delle informazioni da organizzare in dati. Senza inoltrarci nei territori impervi della filosofia della scienza, si è cercato di presentare in modo chiaro e semplice la base teorica su cui si costruisce la conoscenza, privilegiando un’esposizione limitata ai principali concetti e ai principali autori, per il cui approfondimento si rimanda ai testi in bibliografia. - La seconda parte si occupa delle metodiche e delle tecniche di rilevazione delle informazioni utili per la costruzione dei dati, seguendo una bipartizione tra due categorie: uso di dati già prodotti e costruzione diretta dei dati. La distinzione tra “ricerca quantitativa” e “ricerca qualitativa” riflette le denominazioni correnti: pur trattando di entrambe, si è cercato sia di collegare al “campo di interesse” la scelta tra l’uno o l’altro approccio, sia di mettere in luce la loro complementarietà. Si trovano così in questo manuale tutte (o quasi) le strategie di raccolta delle informazioni per la costruzione dei dati, esemplificate nelle loro linee essenziali e con esempi pratici; una bibliografia tematica, inoltre, consentirà specifici approfondimenti.

Le forme del conoscere. I dati nella ricerca empirica / Bisi, Simonetta. - (2006), pp. 1-301.

Le forme del conoscere. I dati nella ricerca empirica

BISI, Simonetta
2006

Abstract

Questo libro cerca di rispondere alla necessità di coniugare aspetti concettuali e metodologici generali a quelli più propriamente applicativi. L’intento è stato quello di limitare il campo di studio a quella parte del percorso della ricerca che riguarda il processo attraverso il quale si giunge alla scelta delle informazioni necessarie, e alla definizione delle tecniche per raccogliere i dati. Sappiamo che la riuscita di una ricerca empirica si gioca proprio nelle prime fasi, e ciò è tanto più vero oggi, in un mondo segnato da crescente complessità, da pluralità di forme di vita, da mutamenti imprevisti e imprevedibili e da una molteplicità di culture. Sappiamo che, una volta definito “cosa” si vuole conoscere - fase già di per sé delicata e non semplice - la scelta della base empirica e del modo in cui si raccoglieranno le informazioni comporterà una serie di decisioni e di ostacoli da superare. Sappiamo anche, o almeno così ritengo che sia, che la mera conoscenza delle tecniche limita le possibilità applicative alla esecuzione di quanto deciso da altri. Per questo si è scelta una via mediata, per evitare un nozionismo che non tenga conto del substrato teorico che giustifica e dà un senso alla tecnica. Il manuale è stato anche corredato di schemi, e di esempi che spaziano, per quanto possibile, in una pluralità di settori, per cercare di mostrare praticamente l’ampia possibilità di applicazione di quanto qui viene espresso. Per questi motivi si è preferito dividere il libro in due parti: - la prima parte, di carattere più teorico, si sofferma sui presupposti epistemologici che informano all’origine le scelte metodologiche, e che conducono alle decisioni sulla scelta delle informazioni da organizzare in dati. Senza inoltrarci nei territori impervi della filosofia della scienza, si è cercato di presentare in modo chiaro e semplice la base teorica su cui si costruisce la conoscenza, privilegiando un’esposizione limitata ai principali concetti e ai principali autori, per il cui approfondimento si rimanda ai testi in bibliografia. - La seconda parte si occupa delle metodiche e delle tecniche di rilevazione delle informazioni utili per la costruzione dei dati, seguendo una bipartizione tra due categorie: uso di dati già prodotti e costruzione diretta dei dati. La distinzione tra “ricerca quantitativa” e “ricerca qualitativa” riflette le denominazioni correnti: pur trattando di entrambe, si è cercato sia di collegare al “campo di interesse” la scelta tra l’uno o l’altro approccio, sia di mettere in luce la loro complementarietà. Si trovano così in questo manuale tutte (o quasi) le strategie di raccolta delle informazioni per la costruzione dei dati, esemplificate nelle loro linee essenziali e con esempi pratici; una bibliografia tematica, inoltre, consentirà specifici approfondimenti.
2006
9788877962645
metodi; rilevazione; dati sociali
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Le forme del conoscere. I dati nella ricerca empirica / Bisi, Simonetta. - (2006), pp. 1-301.
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