Trattamento di fine rapporto e previdenza complementare

Il volume analizza la disciplina del trattamento di fine rapporto mettendo in evidenza il sempre più accentuato collegamento dell’istituto con la previdenza complementare, dopo che il d. lgs. n. 252 del 2005 ha riformato la materia ed individuato nel trattamento di fine rapporto il mezzo di finanziamento privilegiato dei fondi pensione. Dopo aver dato conto degli istituti preesistenti al trattamento di fine rapporto e delle ragioni che hanno portato il legislatore del 1982 a riformare l’art. 2120 c.c., il volume si sofferma sui criteri di computo del trattamento di fine rapporto e sul momento di maturazione del diritto, sui criteri legali per la determinazione della retribuzione parametro, sull’ ipotesi di retribuzione figurativa e sull’incidenza della contrattazione collettiva sulle norme legali in materia di trattamento di fine rapporto. Vengono approfonditi, successivamente, il fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto e l’indennità in caso di morte, di cui il trattamento di fine rapporto costituisce la componente principale e in relazione alla quale è dibattuto il titolo dell’attribuzione ai superstiti. La seconda parte del volume è dedicata all’analisi dei rapporti tra trattamento di fine rapporto e previdenza complementare, evidenziando la funzione sempre più previdenziale degli accantonamenti e soffermandosi sulla disciplina del conferimento del trattamento di fine rapporto alle forme pensionistiche complementari. Una particolare attenzione viene dedicata al problema della c.d. portabilità della posizione previdenziale, per poi soffermarsi sulla disciplina delle prestazioni erogate dai fondi pensione e sul regime fiscale, vera leva per un’effettiva diffusione della previdenza complementare. Nella parte finale del volume si sintetizza l’ambivalenza della legislazione in materia di previdenza complementare, che si è evoluta lungo direzioni divergenti: mercato finanziario e solidarietà; rischio e bisogno.