Poteri pubblici, mercati e globalizzazione

Il libro ricostruisce il ruolo che giocano i pubblici poteri nella regolazione dell’economia nell’età della globalizzazione. Una fase in cui – secondo diversi economisti, sociologi, giuristi – sono soprattutto le grandi imprese multinazionali a porre le regole degli scambi. Il lavoro mostra che nell’età contemporanea, caratterizzata dal potenziamento dell’integrazione mondiale dell’economia, i poteri pubblici (come gli Stati, l’Unione Europea, gli organismi internazionali) continuano a svolgere un ruolo essenziale come regolatori dei mercati. Dopo un esame dedicato agli andamenti storici dei rapporti tra poteri pubblici ed economia, vengono analizzate le principali misure oggi adottate dai pubblici poteri per regolare i mercati: soprattutto le misure amministrative che incidono sulla struttura delle imprese, sull’accesso ai mercati e sull’esercizio delle attività economiche. Nella parte finale del lavoro si individuano le caratteristiche essenziali dell’attuale regolazione pubblica dell’economia: il dovere dei regolatori di giustificare le regole adottate; la riduzione della discrezionalità amministrativa; il primato del diritto della concorrenza sulle regolazioni di settore; l’emergere di un diritto globale dell’economia. Particolare attenzione è dedicata ai rimedi necessari per raggiungere un giusto equilibrio, nella regolazione globale dei mercati, tra protezione delle libertà economiche e tutela dei valori sociali.