"The cities are a collection of many things: memory, desires, signs of a language, and the cities are places of exchange, as they explain all the history books of the economy, but these exchanges are not only trade in goods , no exchange of words, desires, memories "(Calvin, p. IX-X). The reflection developed in these pages covers all the key words evoked in the quote from Calvin: Harnessing the meeting full of meaning with some of the privileged witnesses of this research, we will attempt a recovery of memory to get to anticipate the imagined future of a community in become like that of Cavallino Lecce. It will not, therefore, a contribution to the evolution of a territory, but a path on some aspects of subjective identification of a community that looks to the future through awareness and magnifying glass of his tradition. The thematic frame that forms the background to our contribution refers to a problem that touches places, but does not spare even the people, men and women: the loss of meaning. And common sense, one that draws its roots from the sharing and the ability of individuals to be involved in a collective rhapsody, is constructed through the care and development of ties: spiritual, civic, cultural, emotional and material. When the bonds become less important objects and beings, it means that only the invention of a new common sense can save them. It is also what happened in the small reality of Cavallino. After the first shock of the transition to modernity, the country and its inhabitants will re-invent. Denying part of its history, building and re-interpreting the richness of tradition, the people of Cavallino fully appropriates the habits and lifestyles of the nearby city of Lecce, without getting lost in it, still feeling the community and, for this reason, preserving the noble features of their collective memory.

“Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi” (Calvino, pp. IX-X). La riflessione sviluppata in queste pagine abbraccia tutte le parole chiave evocate nella citazione di Calvino: sfruttando l’incontro carico di senso con alcuni dei testimoni privilegiati di questa ricerca, si tenterà un recupero della memoria per arrivare ad anticipare il futuro immaginato di una comunità in divenire come quella di Cavallino di Lecce. Non sarà, dunque, un contributo sull’evoluzione di un territorio, ma un tracciato soggettivo su alcuni aspetti identificativi di una comunità che guarda al futuro attraverso la consapevolezza e la lente d’ingrandimento della sua tradizione. La cornice tematica che fa da sfondo al nostro contributo si riferisce ad un problema che tocca i luoghi, ma non risparmia nemmeno le persone, gli uomini e le donne: la perdita di senso. Ed il senso comune, quello che trae le radici dalla condivisione e dalla capacità dei singoli di sentirsi protagonisti di una rapsodia collettiva, si costruisce attraverso la cura e la crescita dei legami: spirituali, civici, culturali, affettivi e materiali. Quando i legami diventano meno importanti degli oggetti e degli esseri, vuol dire che solo l’invenzione di un nuovo senso comune li può salvare. È quello che è accaduto anche nella piccola realtà di Cavallino. Dopo la scossa del primo passaggio alla modernità, il paese ed i suoi abitanti si re-inventano. Negando parte della propria storia, facendo tesoro e reinterpretando la ricchezza della tradizione, la gente di Cavallino si appropria pienamente delle abitudini e degli stili di vita della vicina città di Lecce, senza disperdersi in essa, continuando a sentirsi comunità e, proprio per questo, conservando i tratti nobili della propria memoria collettiva.

“Polifonie di comunità. Verso la costruzione di una memoria collettiva” / Gavrila, Mihaela. - STAMPA. - 1(2008), pp. 117-141.

“Polifonie di comunità. Verso la costruzione di una memoria collettiva”

GAVRILA, Mihaela
2008

Abstract

"The cities are a collection of many things: memory, desires, signs of a language, and the cities are places of exchange, as they explain all the history books of the economy, but these exchanges are not only trade in goods , no exchange of words, desires, memories "(Calvin, p. IX-X). The reflection developed in these pages covers all the key words evoked in the quote from Calvin: Harnessing the meeting full of meaning with some of the privileged witnesses of this research, we will attempt a recovery of memory to get to anticipate the imagined future of a community in become like that of Cavallino Lecce. It will not, therefore, a contribution to the evolution of a territory, but a path on some aspects of subjective identification of a community that looks to the future through awareness and magnifying glass of his tradition. The thematic frame that forms the background to our contribution refers to a problem that touches places, but does not spare even the people, men and women: the loss of meaning. And common sense, one that draws its roots from the sharing and the ability of individuals to be involved in a collective rhapsody, is constructed through the care and development of ties: spiritual, civic, cultural, emotional and material. When the bonds become less important objects and beings, it means that only the invention of a new common sense can save them. It is also what happened in the small reality of Cavallino. After the first shock of the transition to modernity, the country and its inhabitants will re-invent. Denying part of its history, building and re-interpreting the richness of tradition, the people of Cavallino fully appropriates the habits and lifestyles of the nearby city of Lecce, without getting lost in it, still feeling the community and, for this reason, preserving the noble features of their collective memory.
2008
Un paese da sfogliare. Cavallino di Lecce alla luce della ricerca sociale
9788856802184
“Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio, come spiegano tutti i libri di storia dell’economia, ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi” (Calvino, pp. IX-X). La riflessione sviluppata in queste pagine abbraccia tutte le parole chiave evocate nella citazione di Calvino: sfruttando l’incontro carico di senso con alcuni dei testimoni privilegiati di questa ricerca, si tenterà un recupero della memoria per arrivare ad anticipare il futuro immaginato di una comunità in divenire come quella di Cavallino di Lecce. Non sarà, dunque, un contributo sull’evoluzione di un territorio, ma un tracciato soggettivo su alcuni aspetti identificativi di una comunità che guarda al futuro attraverso la consapevolezza e la lente d’ingrandimento della sua tradizione. La cornice tematica che fa da sfondo al nostro contributo si riferisce ad un problema che tocca i luoghi, ma non risparmia nemmeno le persone, gli uomini e le donne: la perdita di senso. Ed il senso comune, quello che trae le radici dalla condivisione e dalla capacità dei singoli di sentirsi protagonisti di una rapsodia collettiva, si costruisce attraverso la cura e la crescita dei legami: spirituali, civici, culturali, affettivi e materiali. Quando i legami diventano meno importanti degli oggetti e degli esseri, vuol dire che solo l’invenzione di un nuovo senso comune li può salvare. È quello che è accaduto anche nella piccola realtà di Cavallino. Dopo la scossa del primo passaggio alla modernità, il paese ed i suoi abitanti si re-inventano. Negando parte della propria storia, facendo tesoro e reinterpretando la ricchezza della tradizione, la gente di Cavallino si appropria pienamente delle abitudini e degli stili di vita della vicina città di Lecce, senza disperdersi in essa, continuando a sentirsi comunità e, proprio per questo, conservando i tratti nobili della propria memoria collettiva.
MEMORIA; IDENTITÀ LOCALI; DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA; STORIE DI VITA; MODERNITÀ
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
“Polifonie di comunità. Verso la costruzione di una memoria collettiva” / Gavrila, Mihaela. - STAMPA. - 1(2008), pp. 117-141.
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