Il ritrovamento in un buco di palo di un centinaio di tazze dìimpasto da lo spunto per indagare su cerimonie legate soprattutto alla fondazione di strutture pubbliche.Ad una figura decisamente regale deve essere attribuita la struttura rettangolare recentemente messa in luce negli scavi di Poggio del Telegrafo,che per dimensioni e tipologia architettonica identificabile come una struttura di rango elevato. Quest’ultima , doveva essere coperta da tetto stramineo sorretta da pali lignei e, sulla base dei vari interventi individuati in corrispondenza degli alloggiamenti dei buchi di palo, sembra essere stata restaurata almeno tre volte e dismessa nel primo quarto del VII secolo a.C. Il riconoscimento della struttura come “casa del re” dimostrerebbe l’uso primario dell’acropoli della città etrusca. Nell’alloggiamento più a sud della terza fila di pali, infatti, al momento dell’abbandono intenzionale del complesso, fu realizzato un taglio bilobato, riempito intenzionalmente da un numero ancora non puntualizzato di tazze-kyathos con ansa sormontante e fondo ombelicato (presente in poche varianti tipologiche e dimensionali) rinvenute prevalentemente integre, o comunque frammentate dopo la deposizione . Le dimensioni ridotte della fossa avevano determinato un accumulo serrato degli esemplari, alcuni dei quali sono stati rinvenuti impilati a due o a tre. La concentrazione e lo stato di conservazione di tali materiali inducono a ritenere che il deposito si sia formato in un lasso di tempo molto ristretto, probabilmente a seguito di un unico intervento di deposizione. La composizione della terra del riempimento della fossa, caratterizzata da colore rossiccio e dalla forte presenza di materiale organico , e la forma del vasellame suggeriscono inoltre una pratica associata all’assunzione di bevande.
The Earliest etruscan toast. Considerations on the earliest phases of Populonia / Bartoloni, Gilda. - 1(2008), pp. 157-170. [10.1163/ej.9789004170452.i-292.67].
The Earliest etruscan toast. Considerations on the earliest phases of Populonia
BARTOLONI, Gilda
2008
Abstract
Il ritrovamento in un buco di palo di un centinaio di tazze dìimpasto da lo spunto per indagare su cerimonie legate soprattutto alla fondazione di strutture pubbliche.Ad una figura decisamente regale deve essere attribuita la struttura rettangolare recentemente messa in luce negli scavi di Poggio del Telegrafo,che per dimensioni e tipologia architettonica identificabile come una struttura di rango elevato. Quest’ultima , doveva essere coperta da tetto stramineo sorretta da pali lignei e, sulla base dei vari interventi individuati in corrispondenza degli alloggiamenti dei buchi di palo, sembra essere stata restaurata almeno tre volte e dismessa nel primo quarto del VII secolo a.C. Il riconoscimento della struttura come “casa del re” dimostrerebbe l’uso primario dell’acropoli della città etrusca. Nell’alloggiamento più a sud della terza fila di pali, infatti, al momento dell’abbandono intenzionale del complesso, fu realizzato un taglio bilobato, riempito intenzionalmente da un numero ancora non puntualizzato di tazze-kyathos con ansa sormontante e fondo ombelicato (presente in poche varianti tipologiche e dimensionali) rinvenute prevalentemente integre, o comunque frammentate dopo la deposizione . Le dimensioni ridotte della fossa avevano determinato un accumulo serrato degli esemplari, alcuni dei quali sono stati rinvenuti impilati a due o a tre. La concentrazione e lo stato di conservazione di tali materiali inducono a ritenere che il deposito si sia formato in un lasso di tempo molto ristretto, probabilmente a seguito di un unico intervento di deposizione. La composizione della terra del riempimento della fossa, caratterizzata da colore rossiccio e dalla forte presenza di materiale organico , e la forma del vasellame suggeriscono inoltre una pratica associata all’assunzione di bevande.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.