Città e territorio

Based on the most current literature, the article aims at claryfing the ìdevelopment that led during the Middle Ages in the area once occupied by the Roman Empire from the undifferentiated union of cities and countryside to the differentiation of these two elements finally resulting in the widening of the distance between the legal status of the residents in the city and the one of the residents in the country. After some reflections on the demographic, political and economic relationship between urban centers and the surrounding countryside, the article describes the transformation that took place from late antiquity to early Middle Ages. Then, it analyzes the forms taken by the city-territory relationship in the Middle Ages, both where cities were autonomous centers, and where the city were under the rule of broader state entities In the conclusions the claims made by Charles Tilly based on the classification of the European states in areas with a prevalence of city-logic and areas marked by-state logic and proposes a different articulation that takes account of developments in the Islamic world and in the Byzantine Empire. Finally, some insights by Cinzio Violante on the history of medieval territoriality are discussed.

Sulla base della letteratura più aggiornata, l’articolo tenta di chiarire le modalità dello sviluppo che portò nel corso del medioevo nell’area un tempo occupata dall’impero romano dall’unione indifferenziata di città e territorio che costituivano insieme le strutture di articolazione imperiali, alla differenziazione di questi due elementi che ebbe come conseguenza l’ampliarsi della distanza tra lo status dei residenti in città e quello dei residenti in campagna. Dopo una riflessione sulle possibili declinazioni della natura della relazione tra centri urbani e campagne circostanti (demografica, politica ed economica), si descrive la trasformazione che ebbe luogo tra la tarda antichità e l’alto medioevo cercando di comprendere le ragioni della rottura del rapporto simbiotico che la caratterizzava nel mondo romano. Quindi, dopo una descrizione dell’allentamento dei rapporti nel medioevo centrale (quando l’intensità della relazione in modo diversi, raggiunse comunque i livelli più bassi), si analizzano le forme assunte dalla relazione città-territorio nel basso medioevo, sia nelle realtà in cui le città costituivano centri autonomi, sia in quelle in cui le città finirono sotto più ampie entità statuali. Nelle conclusioni si criticano le tesi sostenute da Charles Tilly fondate sulla classificazione degli stati europei in aree a prevalenza di logiche cittadine e aree improntate a logiche statuali e si propone una differente articolazione che tiene conto degli sviluppi avvenuti nel mondo islamico e in quello bizantino. Infine si discutono alcune intuizioni di Cinzio Violante sulla storia della territorialità medievale.