In the last decade the media world has certainly changed. This proposition through security with beautiful all the debates, normally without being accompanied by the following proposition: because this world is changing so fast? Without pretending to exhaust the matter, the following essay seeks to assess an actor that, overall, has assumed the role of promoter of change. The text promises then a symmetry between media change and evolution of styles in which the subjects "domesticated" communication, developing different ways to deal with reality. The gradual depletion of the meaning of family and the school has left a vacuum that the media have more or less consciously bridged, acting as a substitute of the traditional agencies of socialization. Their mission, however, was not, nor should it be considered intentionally training, as well as the alleged "crisis" (if you just talk about the crisis) is certainly not solely due to the advent of new media bully: these are nothing more than tools of narrative and staging of the social complexity of contemporary life. The culture and communication, however, represent the most universal forms of participation in society, especially in the passages of time as what we are experiencing. "Cordon off" the territories of interaction inaugurated by the "new" media, especially in relation to the universe of youth, is a useful exercise to understand the intensity, the radical and the sense of the changes that we are experiencing, especially in a country where no has never been easier to promote modernization.

Nell’ultimo decennio il mondo dei media è certamente cambiato. Questa proposizione attraversa con bella sicurezza tutti i dibattiti, normalmente senza essere accompagnata dalla proposizione successiva: perché questo mondo cambia così velocemente? Senza pretendere di esaurire la questione, il saggio che segue cerca di valutare un attore che, complessivamente, ha assunto il ruolo di promotore del mutamento. Il testo prospetta quindi una simmetria tra cambiamento dei media ed evoluzione degli stili con cui i soggetti “hanno addomesticato” la comunicazione, maturando modi diversi di confrontarsi con la realtà. Il progressivo svuotamento di significato della famiglia e della scuola ha lasciato un vuoto che i media hanno più o meno consapevolmente colmato, svolgendo un ruolo di supplenza delle tradizionali agenzie di socializzazione. La loro mission però non è stata, né deve essere considerata intenzionalmente formativa, così come la presunta “crisi” (se basta parlare di crisi) non è certamente imputabile esclusivamente all’avvento prepotente dei nuovi mezzi di comunicazione: questi altro non sono che strumenti di racconto e messa in scena della complessità sociale della contemporaneità. La cultura e la comunicazione, tuttavia, rappresentano le forme più universali di partecipazione alla società, soprattutto nei passaggi d’epoca come quello che stiamo vivendo. “Perimetrare” i territori di interazione inaugurati dai “nuovi” media, specialmente in relazione all’universo giovanile, è un esercizio utile per capire l’intensità, la radicalità e il senso dei mutamenti che stiamo attraversando, soprattutto in un Paese in cui non è mai stato facile promuovere la modernizzazione.

Generazioni anche online: tra empowerment e rischi / Panarese, Paola; Morcellini, Mario. - STAMPA. - 9(2008), pp. 483-494.

Generazioni anche online: tra empowerment e rischi

PANARESE, Paola;MORCELLINI, Mario
2008

Abstract

In the last decade the media world has certainly changed. This proposition through security with beautiful all the debates, normally without being accompanied by the following proposition: because this world is changing so fast? Without pretending to exhaust the matter, the following essay seeks to assess an actor that, overall, has assumed the role of promoter of change. The text promises then a symmetry between media change and evolution of styles in which the subjects "domesticated" communication, developing different ways to deal with reality. The gradual depletion of the meaning of family and the school has left a vacuum that the media have more or less consciously bridged, acting as a substitute of the traditional agencies of socialization. Their mission, however, was not, nor should it be considered intentionally training, as well as the alleged "crisis" (if you just talk about the crisis) is certainly not solely due to the advent of new media bully: these are nothing more than tools of narrative and staging of the social complexity of contemporary life. The culture and communication, however, represent the most universal forms of participation in society, especially in the passages of time as what we are experiencing. "Cordon off" the territories of interaction inaugurated by the "new" media, especially in relation to the universe of youth, is a useful exercise to understand the intensity, the radical and the sense of the changes that we are experiencing, especially in a country where no has never been easier to promote modernization.
2008
9° Rapporto Nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza
9788895151229
Nell’ultimo decennio il mondo dei media è certamente cambiato. Questa proposizione attraversa con bella sicurezza tutti i dibattiti, normalmente senza essere accompagnata dalla proposizione successiva: perché questo mondo cambia così velocemente? Senza pretendere di esaurire la questione, il saggio che segue cerca di valutare un attore che, complessivamente, ha assunto il ruolo di promotore del mutamento. Il testo prospetta quindi una simmetria tra cambiamento dei media ed evoluzione degli stili con cui i soggetti “hanno addomesticato” la comunicazione, maturando modi diversi di confrontarsi con la realtà. Il progressivo svuotamento di significato della famiglia e della scuola ha lasciato un vuoto che i media hanno più o meno consapevolmente colmato, svolgendo un ruolo di supplenza delle tradizionali agenzie di socializzazione. La loro mission però non è stata, né deve essere considerata intenzionalmente formativa, così come la presunta “crisi” (se basta parlare di crisi) non è certamente imputabile esclusivamente all’avvento prepotente dei nuovi mezzi di comunicazione: questi altro non sono che strumenti di racconto e messa in scena della complessità sociale della contemporaneità. La cultura e la comunicazione, tuttavia, rappresentano le forme più universali di partecipazione alla società, soprattutto nei passaggi d’epoca come quello che stiamo vivendo. “Perimetrare” i territori di interazione inaugurati dai “nuovi” media, specialmente in relazione all’universo giovanile, è un esercizio utile per capire l’intensità, la radicalità e il senso dei mutamenti che stiamo attraversando, soprattutto in un Paese in cui non è mai stato facile promuovere la modernizzazione.
giovani; minori; consumi culturali; media generalisti; new media
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Generazioni anche online: tra empowerment e rischi / Panarese, Paola; Morcellini, Mario. - STAMPA. - 9(2008), pp. 483-494.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/175979
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact