La nuova architettura di stato destinata alle città dello Stretto di Messina ricostruite dopo il terremoto del 1908, dovrà avere, secondo le direttive del Ministero dei lavori pubblici, carattere di ufficialità riconducibile alla cultura della capitale e allo stesso tempo “rispondere ad esigenze di estetica, imposte dalle tradizioni artistiche di quelle provincie e dalla loro stessa destinazione”; la definizione di uno stile omologante per l’architettura delle due città si deve a un eclettismo di impronta neorinascimentale di tradizione romana rivisitato attraverso un decorativismo di ascendenza modernista. I professionisti designati dal ministero sono provenienti per lo più dall’ambiente romano e siciliano: da Cesare Bazzani (Prefettura di Messina), a Marcello Piacentini (palazzo dei giustizia della stessa Messina), a Giovan Battista Milani cui viene affidato il progetto dell’Intendenza di Finanza di Reggio, a Osvaldo Armanni (l’autore della sinagoga di Roma) che firma il progetto dell’edificio postelegrafico di Reggio. Preponderante è quindi l’influenza della tradizione romana nel definire l’impronta stilistica dell’architettura della ricostruzione, anche attraverso le commissioni ministeriali istituite per formulare ‘direttive’ e approvare i progetti, nelle quali si segnala la presenza dei maggiori esponenti dell’ambiente culturale e professionale romano, responsabili della istituzione nel 1919 alla Scuola Superiore di Architettura di Roma, in particolare Manfredo Manfredi e Giovan Battista Milani. Va ricordato che quest’ultimo è allievo e collaboratore di Guglielmo Calderini, vincitore del concorso del palazzo municipale di Messina del 1910. Anche le ditte appaltatrici sono le grandi imprese attive a scala nazionale scelte tra quelle fornite di “larghi mezzi finanziari” incaricate con licitazioni private. Così per volontà del Ministero alle gare sono invitate solo ”ditte favorevolmente note nel campo della grande industria edilizia e della applicazione dei più moderni metodi costruttivi”, tra le quali spiccano le grandi imprese romane o del nord Italia che detengono i brevetti dei sistemi in calcestruzzo armato come la Porcheddu di Torino vincitrice dell’appalto per l’edificio postelegrafico di Reggio, la Società Anonima Cementi Armati di Roma e la Vianini.

L'influenza della Scuola romana nella ricostruzione di Messina e Reggio Calabria / Barucci, Clementina. - (2008), pp. 958-969.

L'influenza della Scuola romana nella ricostruzione di Messina e Reggio Calabria

BARUCCI, Clementina
2008

Abstract

La nuova architettura di stato destinata alle città dello Stretto di Messina ricostruite dopo il terremoto del 1908, dovrà avere, secondo le direttive del Ministero dei lavori pubblici, carattere di ufficialità riconducibile alla cultura della capitale e allo stesso tempo “rispondere ad esigenze di estetica, imposte dalle tradizioni artistiche di quelle provincie e dalla loro stessa destinazione”; la definizione di uno stile omologante per l’architettura delle due città si deve a un eclettismo di impronta neorinascimentale di tradizione romana rivisitato attraverso un decorativismo di ascendenza modernista. I professionisti designati dal ministero sono provenienti per lo più dall’ambiente romano e siciliano: da Cesare Bazzani (Prefettura di Messina), a Marcello Piacentini (palazzo dei giustizia della stessa Messina), a Giovan Battista Milani cui viene affidato il progetto dell’Intendenza di Finanza di Reggio, a Osvaldo Armanni (l’autore della sinagoga di Roma) che firma il progetto dell’edificio postelegrafico di Reggio. Preponderante è quindi l’influenza della tradizione romana nel definire l’impronta stilistica dell’architettura della ricostruzione, anche attraverso le commissioni ministeriali istituite per formulare ‘direttive’ e approvare i progetti, nelle quali si segnala la presenza dei maggiori esponenti dell’ambiente culturale e professionale romano, responsabili della istituzione nel 1919 alla Scuola Superiore di Architettura di Roma, in particolare Manfredo Manfredi e Giovan Battista Milani. Va ricordato che quest’ultimo è allievo e collaboratore di Guglielmo Calderini, vincitore del concorso del palazzo municipale di Messina del 1910. Anche le ditte appaltatrici sono le grandi imprese attive a scala nazionale scelte tra quelle fornite di “larghi mezzi finanziari” incaricate con licitazioni private. Così per volontà del Ministero alle gare sono invitate solo ”ditte favorevolmente note nel campo della grande industria edilizia e della applicazione dei più moderni metodi costruttivi”, tra le quali spiccano le grandi imprese romane o del nord Italia che detengono i brevetti dei sistemi in calcestruzzo armato come la Porcheddu di Torino vincitrice dell’appalto per l’edificio postelegrafico di Reggio, la Società Anonima Cementi Armati di Roma e la Vianini.
2008
28 dicembre 1908. La grande ricostruzione dopo il terremoto del 1908 nell'area dello stretto
9788838501050
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
L'influenza della Scuola romana nella ricostruzione di Messina e Reggio Calabria / Barucci, Clementina. - (2008), pp. 958-969.
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