Dall’esperienza di rilevamento strumentale svolta nel complesso archeologico del Verlasce a Venafro è possibile trarre alcune considerazioni di carattere metodologico ed operativo. Il progetto di presa deve innanzi tutto tener conto di due fattori peculiari e correlati dello strumento: la centralità della ripresa e la risoluzione dei punti. La centralità della ripresa impone una scelta accurata dei punti di stazione al fine di ridurre al minimo le cosiddette zone d’ombra dovute a fattori di forma interna ed a fattori di interferenza esterna. Al contempo occorre limitare la quantità di riprese per evitare l’allungamento dei tempi operativi e l’appesantimento e ridondanza dei dati. Lo strumento acquisisce una quantità di dati in base alla quantità di punti in orizzontale e in verticale riferita ad una distanza che può essere prestabilita dall’operatore o letta in automatico dallo strumento (range). E’ possibile unificare i due dati riferendoli alla risoluzione teorica unitaria (Rtu), moltiplicando l’intensità dei punti per metro per il valore del range. La conoscenza della risoluzione teorica unitaria è importante per stimare preventivamente il tempo di presa e la quantità di informazioni acquisite. La risoluzione reale invece dipende dalla distanza e dalla conformazione delle superfici rispetto alla stazione di ripresa. Nell’impostazione del progetto di presa occorre: scegliere punti in modo da ottenere quanto più possibile una risoluzione omogenea sulle parti rilevate; scegliere più stazioni in modo da compensare eventuali differenze nella risoluzione di ripresa garantendo l’omogeneità una volta sommati i dati di più nuvole di punti.
Il progetto di ripresa nell’acquisizione di dati con lo scanner laser 3D / Paris, Leonardo. - STAMPA. - (2009), pp. 69-74.
Il progetto di ripresa nell’acquisizione di dati con lo scanner laser 3D
PARIS, Leonardo
2009
Abstract
Dall’esperienza di rilevamento strumentale svolta nel complesso archeologico del Verlasce a Venafro è possibile trarre alcune considerazioni di carattere metodologico ed operativo. Il progetto di presa deve innanzi tutto tener conto di due fattori peculiari e correlati dello strumento: la centralità della ripresa e la risoluzione dei punti. La centralità della ripresa impone una scelta accurata dei punti di stazione al fine di ridurre al minimo le cosiddette zone d’ombra dovute a fattori di forma interna ed a fattori di interferenza esterna. Al contempo occorre limitare la quantità di riprese per evitare l’allungamento dei tempi operativi e l’appesantimento e ridondanza dei dati. Lo strumento acquisisce una quantità di dati in base alla quantità di punti in orizzontale e in verticale riferita ad una distanza che può essere prestabilita dall’operatore o letta in automatico dallo strumento (range). E’ possibile unificare i due dati riferendoli alla risoluzione teorica unitaria (Rtu), moltiplicando l’intensità dei punti per metro per il valore del range. La conoscenza della risoluzione teorica unitaria è importante per stimare preventivamente il tempo di presa e la quantità di informazioni acquisite. La risoluzione reale invece dipende dalla distanza e dalla conformazione delle superfici rispetto alla stazione di ripresa. Nell’impostazione del progetto di presa occorre: scegliere punti in modo da ottenere quanto più possibile una risoluzione omogenea sulle parti rilevate; scegliere più stazioni in modo da compensare eventuali differenze nella risoluzione di ripresa garantendo l’omogeneità una volta sommati i dati di più nuvole di punti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.