L’accesso e l’uso del cellulare da parte di bambini/e e ragazzi/e risulta sempre più precoce e diffuso in larghi strati della popolazione; la pubblicità pervasiva e onnipresente allude a diverse modalità di uso e di costituzione di rapporti fra genitori e figli e fra pari. Ma che cosa pensano, bambini/e e ragazzi/e del cellulare? Come e quando lo usano? Come ne sono venuti in possesso? Come gestiscono i costi? Quale rapprentazione mentale del cellulare stanno costruendo i bambini/e e i ragazzi/e? Per rispondere a queste domande la ricerca che qui si presenta ha intervistato 80 soggetti di seconda, quarta, quinta classe di primaria e del primo e terzo anno della scuola media inferiore di due scuole, una di Roma città e una della provincia. L’analisi qualitativa e quantitativa delle risposte date dai bambini e dai ragazzi ha consentito di mettere in luce alcuni aspetti relativi a quella che possiamo riconoscere come “mobile culture” vale a dire una cultura che assume caratteri suoi propri legati alla possibilità di collegarsi e comunicare con altri costantemente e per qualsiasi necessità.
Il controllo digitale. Il cellulare tra genitori e figli / Ajello, Anna Maria; Rossi, Franca. - STAMPA. - (2009), pp. 43-72.
Il controllo digitale. Il cellulare tra genitori e figli.
AJELLO, Anna Maria;ROSSI, Franca
2009
Abstract
L’accesso e l’uso del cellulare da parte di bambini/e e ragazzi/e risulta sempre più precoce e diffuso in larghi strati della popolazione; la pubblicità pervasiva e onnipresente allude a diverse modalità di uso e di costituzione di rapporti fra genitori e figli e fra pari. Ma che cosa pensano, bambini/e e ragazzi/e del cellulare? Come e quando lo usano? Come ne sono venuti in possesso? Come gestiscono i costi? Quale rapprentazione mentale del cellulare stanno costruendo i bambini/e e i ragazzi/e? Per rispondere a queste domande la ricerca che qui si presenta ha intervistato 80 soggetti di seconda, quarta, quinta classe di primaria e del primo e terzo anno della scuola media inferiore di due scuole, una di Roma città e una della provincia. L’analisi qualitativa e quantitativa delle risposte date dai bambini e dai ragazzi ha consentito di mettere in luce alcuni aspetti relativi a quella che possiamo riconoscere come “mobile culture” vale a dire una cultura che assume caratteri suoi propri legati alla possibilità di collegarsi e comunicare con altri costantemente e per qualsiasi necessità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.