Nei prossimi anni gli impianti nucleari di potenza e del ciclo del combustibile presenti in Italia dovranno chiudere le proprie attività e conseguire due obiettivi principali: • il rilascio dei siti nucleari e dei materiali utilizzati senza vincoli radioprotezionistici; • la classificazione dei rifiuti radioattivi prodotti ed il loro conferimento al sito nazionale di stoccaggio temporaneo e/o smaltimento definitivo. La fase di chiusura degli impianti nucleari sarà fortemente condizionata dalla capacità del sistema paese di attuare un esteso programma di caratterizzazione radiologica, sia per la classificazione e lo smaltimento dei rifiuti, sia per il rilascio incondizionato dei materiali e delle aree dismesse. Una corretta gestione dei rifiuti radioattivi che tenga conto delle necessarie salvaguardie di protezione sanitaria e di tutela dell’ambiente pone, infatti, l’esigenza della definizione e della classificazione dei rifiuti radioattivi, nonché quella della determinazione legale di limiti al di sotto dei quali i rifiuti possono essere allontanati incondizionatamente senza vincoli sulla destinazione o limitazioni al loro utilizzo. Il programma di caratterizzazione radiologica, in accordo con i principi ed i criteri di accettabilità, dovrà essere in grado, da un lato di raggiungere livelli molto bassi delle minime quantità rivelabili, ai fini della minimizzazione dei volumi dei rifiuti radioattivi, e dall’altro di rendere disponibili metodologie accurate e precise, per la corretta classificazione dei rifiuti stessi, secondo la normativa vigente, che prevede tre categorie di differente pericolosità e metodi di smaltimento. Ai fini della classificazione sono molto importanti i limiti della “seconda categoria” per i rifiuti alfa contaminati (370 Bq/g) e, naturalmente, quelli per il rilascio incondizionato, ancora più restrittivi (circa 0,1 Bq/g). Attualmente la caratterizzazione radiologica dei rifiuti viene effettuata tramite analisi distruttive e non distruttive ma i limiti di rivelazione non sono sempre sufficientemente bassi per la corretta classificazione dei rifiuti né tantomeno il rilascio incondizionato dei materiali. Le apparecchiature commerciali attuali e le procedure di “default” che accompagnano tali analisi possono non essere sufficienti allo scopo per ciò che riguarda i rifiuti potenzialmente contenenti plutonio, inoltre possono mostrare delle criticità da non sottovalutare anche per quanto riguarda uranio e gamma emettitori. Sono pertanto necessari ulteriori sforzi e studi per realizzare tecniche di caratterizzazione radiologica adeguate, in grado di dare risposte pronte ed efficaci al programma nazionale di chiusura degli impianti nucleari. Tecniche non distruttive più appropriate e protocolli di analisi sono attualmente in sviluppo nell’ambito di programmi di ricerca della Comunità Europea (www.en-trap.org), di cui l’ENEA è uno dei principali partner.

Tecniche di caratterizzazione radiologica dei rifiuti radioattivi: stato dell'arte / Remetti, Romolo; Cherubuni, N; Dodaro, A.. - STAMPA. - (2007), pp. 76-85. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale di Radioprotezione: Sicurezza e qualità in radioprotezione tenutosi a Vasto Marina nel 1 – 3 ottobre 2007).

Tecniche di caratterizzazione radiologica dei rifiuti radioattivi: stato dell'arte

REMETTI, Romolo;
2007

Abstract

Nei prossimi anni gli impianti nucleari di potenza e del ciclo del combustibile presenti in Italia dovranno chiudere le proprie attività e conseguire due obiettivi principali: • il rilascio dei siti nucleari e dei materiali utilizzati senza vincoli radioprotezionistici; • la classificazione dei rifiuti radioattivi prodotti ed il loro conferimento al sito nazionale di stoccaggio temporaneo e/o smaltimento definitivo. La fase di chiusura degli impianti nucleari sarà fortemente condizionata dalla capacità del sistema paese di attuare un esteso programma di caratterizzazione radiologica, sia per la classificazione e lo smaltimento dei rifiuti, sia per il rilascio incondizionato dei materiali e delle aree dismesse. Una corretta gestione dei rifiuti radioattivi che tenga conto delle necessarie salvaguardie di protezione sanitaria e di tutela dell’ambiente pone, infatti, l’esigenza della definizione e della classificazione dei rifiuti radioattivi, nonché quella della determinazione legale di limiti al di sotto dei quali i rifiuti possono essere allontanati incondizionatamente senza vincoli sulla destinazione o limitazioni al loro utilizzo. Il programma di caratterizzazione radiologica, in accordo con i principi ed i criteri di accettabilità, dovrà essere in grado, da un lato di raggiungere livelli molto bassi delle minime quantità rivelabili, ai fini della minimizzazione dei volumi dei rifiuti radioattivi, e dall’altro di rendere disponibili metodologie accurate e precise, per la corretta classificazione dei rifiuti stessi, secondo la normativa vigente, che prevede tre categorie di differente pericolosità e metodi di smaltimento. Ai fini della classificazione sono molto importanti i limiti della “seconda categoria” per i rifiuti alfa contaminati (370 Bq/g) e, naturalmente, quelli per il rilascio incondizionato, ancora più restrittivi (circa 0,1 Bq/g). Attualmente la caratterizzazione radiologica dei rifiuti viene effettuata tramite analisi distruttive e non distruttive ma i limiti di rivelazione non sono sempre sufficientemente bassi per la corretta classificazione dei rifiuti né tantomeno il rilascio incondizionato dei materiali. Le apparecchiature commerciali attuali e le procedure di “default” che accompagnano tali analisi possono non essere sufficienti allo scopo per ciò che riguarda i rifiuti potenzialmente contenenti plutonio, inoltre possono mostrare delle criticità da non sottovalutare anche per quanto riguarda uranio e gamma emettitori. Sono pertanto necessari ulteriori sforzi e studi per realizzare tecniche di caratterizzazione radiologica adeguate, in grado di dare risposte pronte ed efficaci al programma nazionale di chiusura degli impianti nucleari. Tecniche non distruttive più appropriate e protocolli di analisi sono attualmente in sviluppo nell’ambito di programmi di ricerca della Comunità Europea (www.en-trap.org), di cui l’ENEA è uno dei principali partner.
2007
Convegno Nazionale di Radioprotezione: Sicurezza e qualità in radioprotezione
NUCLEAR WASTES; Characterization
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Tecniche di caratterizzazione radiologica dei rifiuti radioattivi: stato dell'arte / Remetti, Romolo; Cherubuni, N; Dodaro, A.. - STAMPA. - (2007), pp. 76-85. (Intervento presentato al convegno Convegno Nazionale di Radioprotezione: Sicurezza e qualità in radioprotezione tenutosi a Vasto Marina nel 1 – 3 ottobre 2007).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/167591
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