Le idee di Federico Caffè sulla cooperazione economica internazionale non hanno forse ricevuto l’attenzione che meritavano e le sue posizioni in questa complessa materia sono state talvolta male interpretate. Gli eventi degli anni recenti nella sfera delle relazioni internazionali, sia commerciali che finanziarie, ed il dibattito che ne è scaturito documentano ampiamente la lungimiranza di alcuni suoi suggerimenti per un’efficace gestione della cooperazione tra i paesi che rispondesse effettivamente agli interessi della comunità internazionale nel suo complesso, piuttosto che a quelli di un gruppo ristretto di paesi e/o di specifici gruppi di pressione operanti al loro interno. Per quanto riguarda la sfera delle relazioni commerciali, il presente lavoro evidenzia come Caffè - pur credendo fermamente ai benefici potenziali, in termini di efficienza e di crescita, dell’apertura internazionale – ritenesse che efficaci e solide forme di cooperazione tra i paesi non potessero fondarsi su ‘regole del gioco’ ispirate rigidamente ai principi del laissez faire. Occorrevano, piuttosto, regole sufficientemente flessibili, concertate tra i paesi, che, pur volte a favorire la libertà dei commerci, salvaguardassero, per i singoli governi nazionali, i necessari margini di manovra per il ricorso, in particolari circostanza, a forme di regolamentazione degli scambi. La capacità anticipatrice di Caffè e la costante lucidità della sua analisi emergono pienamente dai suoi studi sui temi della cooperazione finanziaria internazionale. In questo ambito, particolare attenzione egli ha rivolto alla condotta del Fondo monetario internazionale. Tra i principali temi affrontati dallo studioso figurano i seguenti: lo scostamento dallo spirito originario degli Accordi di Bretton Woods riguardo al rispetto del criterio secondo cui l’onere dell’aggiustamento degli squilibri dei conti con l’estero si sarebbe dovuto ripartire equamente tra i paesi eccedentari e quelli deficitari, piuttosto che rimanere a carico esclusivamente o prevalentemente dei secondi; la posizione del Fondo sulla liberalizzazione dei flussi internazionali di capitali; la tendenza dell’Istituzione, consolidatasi nel tempo, ad esercitare forti pressioni sui paesi con difficoltà nei conti con l’estero perché adottassero programmi di aggiustamento imperniati su politiche di stabilizzazione, monetarie e fiscali che non di rado avevano alimentavano spinte eccessivamente deflazionistiche; alcune gravi insufficienze della governance del Fondo che oggi vengono abitualmente poste tra i maggiori ostacoli alla sua capacità di assolvere adeguatamente il ruolo di Istituzione di governo dell’economia globale. La fondatezza e l’attualità delle critiche rivolte da Caffè al Fondo, nella configurazione che esso è andato assumendo nel corso degli anni, hanno trovato ampia conferma negli sviluppi recenti del dibattito sulle prospettive di riforma dell’attuale architettura finanziaria internazionale.

L'ordine economico internazionale nella visione anticipatrice di federico Caffè / Milone, Luciano Marcello. - (2010), pp. 27-51.

L'ordine economico internazionale nella visione anticipatrice di federico Caffè

MILONE, Luciano Marcello
2010

Abstract

Le idee di Federico Caffè sulla cooperazione economica internazionale non hanno forse ricevuto l’attenzione che meritavano e le sue posizioni in questa complessa materia sono state talvolta male interpretate. Gli eventi degli anni recenti nella sfera delle relazioni internazionali, sia commerciali che finanziarie, ed il dibattito che ne è scaturito documentano ampiamente la lungimiranza di alcuni suoi suggerimenti per un’efficace gestione della cooperazione tra i paesi che rispondesse effettivamente agli interessi della comunità internazionale nel suo complesso, piuttosto che a quelli di un gruppo ristretto di paesi e/o di specifici gruppi di pressione operanti al loro interno. Per quanto riguarda la sfera delle relazioni commerciali, il presente lavoro evidenzia come Caffè - pur credendo fermamente ai benefici potenziali, in termini di efficienza e di crescita, dell’apertura internazionale – ritenesse che efficaci e solide forme di cooperazione tra i paesi non potessero fondarsi su ‘regole del gioco’ ispirate rigidamente ai principi del laissez faire. Occorrevano, piuttosto, regole sufficientemente flessibili, concertate tra i paesi, che, pur volte a favorire la libertà dei commerci, salvaguardassero, per i singoli governi nazionali, i necessari margini di manovra per il ricorso, in particolari circostanza, a forme di regolamentazione degli scambi. La capacità anticipatrice di Caffè e la costante lucidità della sua analisi emergono pienamente dai suoi studi sui temi della cooperazione finanziaria internazionale. In questo ambito, particolare attenzione egli ha rivolto alla condotta del Fondo monetario internazionale. Tra i principali temi affrontati dallo studioso figurano i seguenti: lo scostamento dallo spirito originario degli Accordi di Bretton Woods riguardo al rispetto del criterio secondo cui l’onere dell’aggiustamento degli squilibri dei conti con l’estero si sarebbe dovuto ripartire equamente tra i paesi eccedentari e quelli deficitari, piuttosto che rimanere a carico esclusivamente o prevalentemente dei secondi; la posizione del Fondo sulla liberalizzazione dei flussi internazionali di capitali; la tendenza dell’Istituzione, consolidatasi nel tempo, ad esercitare forti pressioni sui paesi con difficoltà nei conti con l’estero perché adottassero programmi di aggiustamento imperniati su politiche di stabilizzazione, monetarie e fiscali che non di rado avevano alimentavano spinte eccessivamente deflazionistiche; alcune gravi insufficienze della governance del Fondo che oggi vengono abitualmente poste tra i maggiori ostacoli alla sua capacità di assolvere adeguatamente il ruolo di Istituzione di governo dell’economia globale. La fondatezza e l’attualità delle critiche rivolte da Caffè al Fondo, nella configurazione che esso è andato assumendo nel corso degli anni, hanno trovato ampia conferma negli sviluppi recenti del dibattito sulle prospettive di riforma dell’attuale architettura finanziaria internazionale.
2010
Attualità del pensiero di Federico Caffè nella crisi odierna
9788823014916
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
L'ordine economico internazionale nella visione anticipatrice di federico Caffè / Milone, Luciano Marcello. - (2010), pp. 27-51.
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