Dall’arte all’entertainment, dall’antropologia alla semiotica, la fascinazione estetica e narrativa del perturbante, dello sconosciuto e dell’incontrollabile ha attraversato la storia dell’uomo. Mago, artista eretico, demiurgo, alchimista e progettista visionario l’essere umano si scontra da secoli con un viscerale bisogno di interrogare, manipolare e visualizzare topoi che sono al di della sua dimensione ontologica e della sua comprensione, quali la morte, l’aldilà, la generazione della vita e l’origine della stessa, adottando linguaggi letterali e metaforici, e codici di rappresentazione astratti e figurativi. Riprendendo la teoria psicanalitica dell’uncanny, già applicata per spiegare il curioso connubio tra la raffigurazione della vita e della morte nell’arte, e l’idea dell’inanimato che diventa animato grazie ad uno sforzo concettuale ma anche ad un artificio tecnico, l’articolo passa in rassegna le rappresentazioni del perturbante nelle narrazioni sequenziali, nello specifico nel settore dell’illustrazione. Dopo un rapido excursus tassonomico e metodologico, l’articolo analizza alcuni esempi di narrazioni illustrate per testimoniare la varietà di scelte estetiche e narrative, di tecniche e di modalità di rappresentazione adottate per raccontare eventi traumatici e tabu culturali. L’effetto straniante della rappresentazione del perturbante è una sfida estetica e concettuale riconducibile ad un approccio “eretico” dell’arte del disegno, di cui tali rappresentazioni rivelano la vastità di scelte linguistiche adottabili, il valore sociale e il potere educativo.
Uncanny tales and erethic drawings. Il valore sociale e pedagogico della rappresentazione del perturbante nelle narrazioni sequenziali / Maselli, Vincenzo. - In: AND. - ISSN 1723-9990. - 41:(2022), pp. 106-111.
Uncanny tales and erethic drawings. Il valore sociale e pedagogico della rappresentazione del perturbante nelle narrazioni sequenziali
vincenzo maselli
2022
Abstract
Dall’arte all’entertainment, dall’antropologia alla semiotica, la fascinazione estetica e narrativa del perturbante, dello sconosciuto e dell’incontrollabile ha attraversato la storia dell’uomo. Mago, artista eretico, demiurgo, alchimista e progettista visionario l’essere umano si scontra da secoli con un viscerale bisogno di interrogare, manipolare e visualizzare topoi che sono al di della sua dimensione ontologica e della sua comprensione, quali la morte, l’aldilà, la generazione della vita e l’origine della stessa, adottando linguaggi letterali e metaforici, e codici di rappresentazione astratti e figurativi. Riprendendo la teoria psicanalitica dell’uncanny, già applicata per spiegare il curioso connubio tra la raffigurazione della vita e della morte nell’arte, e l’idea dell’inanimato che diventa animato grazie ad uno sforzo concettuale ma anche ad un artificio tecnico, l’articolo passa in rassegna le rappresentazioni del perturbante nelle narrazioni sequenziali, nello specifico nel settore dell’illustrazione. Dopo un rapido excursus tassonomico e metodologico, l’articolo analizza alcuni esempi di narrazioni illustrate per testimoniare la varietà di scelte estetiche e narrative, di tecniche e di modalità di rappresentazione adottate per raccontare eventi traumatici e tabu culturali. L’effetto straniante della rappresentazione del perturbante è una sfida estetica e concettuale riconducibile ad un approccio “eretico” dell’arte del disegno, di cui tali rappresentazioni rivelano la vastità di scelte linguistiche adottabili, il valore sociale e il potere educativo.File | Dimensione | Formato | |
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