Il saggio descrive l'evoluzione della rappresentazione di Roma in piante e vedute tra Medioevo e Rinascimento. Prima del Trecento la rappresentazione di Roma, nonostante alcuni riferimenti alla realtà topografica e monumentale, è fantastica oppure simbolica: l’immagine emblematica, resa sinteticamente, è prodotta per trasmettere valori ideologico-morali e politici, ed esprime la volontà di rappresentare la città nella sua realtà storica e politico-sociale, o la necessità di signi-ficarla paradigmaticamente. Nel XIV secolo continua la raffigurazione di Roma realizzata con i criteri della veduta compendiaria, attraverso una collezione di immagini, delineate in modo schematico e secondo la visione prospettica. La veduta è predisposta secondo l’orientamento, con il nord in basso, che diverrà caratteristico nel Quattrocento. L’interesse per la Forma Urbis della Roma antica e contemporanea si sviluppa e si precisa durante il XV secolo con gli studi di topografia, con l’antiquaria e la ricerca archeologica di matrice umanistica. Dall’inizio del Quattrocento appaiono numerose rappresentazioni prospettiche, che mostrano gli edifici come oggetti tridimensionali, mentre continuano ad essere utilizzate anche le vedute compendiarie.
Piante e vedute di Roma / Cantatore, Flavia. - STAMPA. - (2005), pp. 166-172.
Piante e vedute di Roma
CANTATORE, FLAVIA
2005
Abstract
Il saggio descrive l'evoluzione della rappresentazione di Roma in piante e vedute tra Medioevo e Rinascimento. Prima del Trecento la rappresentazione di Roma, nonostante alcuni riferimenti alla realtà topografica e monumentale, è fantastica oppure simbolica: l’immagine emblematica, resa sinteticamente, è prodotta per trasmettere valori ideologico-morali e politici, ed esprime la volontà di rappresentare la città nella sua realtà storica e politico-sociale, o la necessità di signi-ficarla paradigmaticamente. Nel XIV secolo continua la raffigurazione di Roma realizzata con i criteri della veduta compendiaria, attraverso una collezione di immagini, delineate in modo schematico e secondo la visione prospettica. La veduta è predisposta secondo l’orientamento, con il nord in basso, che diverrà caratteristico nel Quattrocento. L’interesse per la Forma Urbis della Roma antica e contemporanea si sviluppa e si precisa durante il XV secolo con gli studi di topografia, con l’antiquaria e la ricerca archeologica di matrice umanistica. Dall’inizio del Quattrocento appaiono numerose rappresentazioni prospettiche, che mostrano gli edifici come oggetti tridimensionali, mentre continuano ad essere utilizzate anche le vedute compendiarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.