“The fundamental theorem of the architectural Model explores all the possible representations (m) of the project idea (M) and it defines their relationships. [...] All these representations (m) are able to transform themselves the ones into the others, without solution of continuity,in a spiral process that converges toward the Model (M) and that improves it, without ever reaching it”. The theorem enumerates different kinds of models (m),some carried out by means of the digital technology, others with the traditional tools. Its enunciation may arouse some perplexities: if on the one hand the proposed operational model show some doubtful values of didactic character, on the other it seems to relegate the digital models to a secondary position, which often are the only objective of the new generations. I therefore felt the need to work on possible interpretations of the theorem capable to conciliate a more radical vision and unbalanced toward the exasperation of the digital technologies, with a more traditional vision, which tends to recover the use of the physical models. The solution mentioned below leaves substantially unchanged the fundamental Theoremof the model and it limit itself to underline the roles of some of the elements involved. (Italian) “ Il teorema fondamentale del modello di architettura esplora le possibili rappresentazioni(m) dell’idea progettuale (M) e ne definisce le relazioni Tutte questerappresentazioni (m) possono trasformarsi le une nelle altre, senza soluzione di continuità, in un processo spirale che converge verso il Modello (M) e lo perfeziona, senza mai raggiungerlo “. Il teorema elenca diversi tipi di modelli (m), taluni realizzati per mezzo della tecnologia informatica, altri con gli strumenti tradizionali. La sua enunciazione, mi lasciò un po’ perplesso: se da un lato il modello operativo proposto mostrava delle indubbie valenze di carattere didattico, dall’altro si scontrava con alcune idee personali,ormai radicatesi nel tempo, che assegnavano ai modelli informatici un ruolo insostituibile e autosufficiente nel processo progettuale, relegando i modelli fisici a ruoli secondari, utili per coloro che non riuscivano ad operare completamente in ‘digitale’, qualcosa che nel tempo era destinato a scomparire. E’ stato così che ho cominciato a lavorare su possibili interpretazione del teorema che fossero capaci di conciliare una visione più radicale sbilanciata verso l’esasperazione delle tecnologie informatiche, con una visione più tradizionale, tendente a recuperare l’uso dei modelli fisici. La soluzionedi seguito illustrata, lascia sostanzialmente immutato il teorema fondamentale del modello e si limita ad evidenziare i ruoli di taluni degli elementi in gioco.

MI Il modello integrato / Valenti, Graziano Mario. - STAMPA. - (2004), pp. 59-62.

MI Il modello integrato.

VALENTI, Graziano Mario
2004

Abstract

“The fundamental theorem of the architectural Model explores all the possible representations (m) of the project idea (M) and it defines their relationships. [...] All these representations (m) are able to transform themselves the ones into the others, without solution of continuity,in a spiral process that converges toward the Model (M) and that improves it, without ever reaching it”. The theorem enumerates different kinds of models (m),some carried out by means of the digital technology, others with the traditional tools. Its enunciation may arouse some perplexities: if on the one hand the proposed operational model show some doubtful values of didactic character, on the other it seems to relegate the digital models to a secondary position, which often are the only objective of the new generations. I therefore felt the need to work on possible interpretations of the theorem capable to conciliate a more radical vision and unbalanced toward the exasperation of the digital technologies, with a more traditional vision, which tends to recover the use of the physical models. The solution mentioned below leaves substantially unchanged the fundamental Theoremof the model and it limit itself to underline the roles of some of the elements involved. (Italian) “ Il teorema fondamentale del modello di architettura esplora le possibili rappresentazioni(m) dell’idea progettuale (M) e ne definisce le relazioni Tutte questerappresentazioni (m) possono trasformarsi le une nelle altre, senza soluzione di continuità, in un processo spirale che converge verso il Modello (M) e lo perfeziona, senza mai raggiungerlo “. Il teorema elenca diversi tipi di modelli (m), taluni realizzati per mezzo della tecnologia informatica, altri con gli strumenti tradizionali. La sua enunciazione, mi lasciò un po’ perplesso: se da un lato il modello operativo proposto mostrava delle indubbie valenze di carattere didattico, dall’altro si scontrava con alcune idee personali,ormai radicatesi nel tempo, che assegnavano ai modelli informatici un ruolo insostituibile e autosufficiente nel processo progettuale, relegando i modelli fisici a ruoli secondari, utili per coloro che non riuscivano ad operare completamente in ‘digitale’, qualcosa che nel tempo era destinato a scomparire. E’ stato così che ho cominciato a lavorare su possibili interpretazione del teorema che fossero capaci di conciliare una visione più radicale sbilanciata verso l’esasperazione delle tecnologie informatiche, con una visione più tradizionale, tendente a recuperare l’uso dei modelli fisici. La soluzionedi seguito illustrata, lascia sostanzialmente immutato il teorema fondamentale del modello e si limita ad evidenziare i ruoli di taluni degli elementi in gioco.
2004
Disegno come Modello
9788878906051
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
MI Il modello integrato / Valenti, Graziano Mario. - STAMPA. - (2004), pp. 59-62.
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