Si analizzano e pongono a confronto le concezioni della ‘mens’ di due autori pressoche’ contemporanei, entrambi legati alla tradizione ermetica e platonica, Annibale Rosseli (o Rosselli) e Francesco Patrizi. Il primo, filosofo e teologo francescano, è autore di un monumentale commento al Corpus hermeticum ( Cracovia, 1585-1590), spesso citato come importante, ma mai da nessuno studiato, nel quale troviamo una significativa interpretazione teologico- mistica della ‘mens’ ermetica, identificata con Pymander e dunque, per Rosselli, con Dio stesso, che si situa al confine fra ortodossia ed eterodossia, pur nello sforzo di dimostrarne, in funzione antirereticale, la struttura trinitaria. Diverso il carattere della trattazione patriziana nel libro De intellectu del trattato ‘Panarchia’, finora pochissimo considerato, nel quale l’interesse principale è costituito dall’analisi del rapporto dialettico che si instaura, prima a livello ontologico-metafisico, e poi a livello gnoseologico, fra le ipostasi dell’essenza e quella dell’intelletto, che dall’essenza scaturisce e nella conoscenza dell’essenza si risolve e costituisce. E’ questo per Patrizi il paradigma stesso della conoscenza perfetta e infallibile, una conoscenza ‘intuitiva’, tutta interna alla mente,che l’uomo si deve comunque proporre come meta ideale della sua attivita’ intellettuale. We analyze and compare the concept of 'mens' of two contemporaries authors, both linked to the Platonic and Hermetic tradition, Annibale Rosseli ( or Rosselli) and Francesco Patrizi. The first, franciscan theologian and philosopher, is the author of a monumental commentary on the Corpus Hermeticum (Cracow, 1585-1590), often cited as important, but never investigated by anyone, in which there is a significant theological and mystical interpretation of the hermetic 'mens', identified with Pymander and thus with God himself, which is located on the border between orthodoxy and heterodoxy, but in an effort to demonstrate, against the antitrinitarian heretics, the trinitarian structure of the hermetic God. Of a quite different character is the patrizian discussion of this item in the book De intellectu of the Treaty 'Panarchy', hitherto little considered, in which the main stress is laied on the analysis of the dialectical relationship, first at the ontological-metaphysical level, and then at the gnoseological one, between the essence and the intellect, which arises, receives and resolves its own existence in knowing it. This is for Patrizi the very paradigm of a knowledge which is perfect and infallible, ' intuitive ', always internal to the mind, to which man look as the very aim of his intellectual activity.
Il concetto di mens in alcuni autori tardo rinascimentali: Annibale Rosseli e Francesco Patrizi / Muccillo, Maria. - STAMPA. - I°(2004), pp. 241-284.
Il concetto di mens in alcuni autori tardo rinascimentali: Annibale Rosseli e Francesco Patrizi
MUCCILLO, Maria
2004
Abstract
Si analizzano e pongono a confronto le concezioni della ‘mens’ di due autori pressoche’ contemporanei, entrambi legati alla tradizione ermetica e platonica, Annibale Rosseli (o Rosselli) e Francesco Patrizi. Il primo, filosofo e teologo francescano, è autore di un monumentale commento al Corpus hermeticum ( Cracovia, 1585-1590), spesso citato come importante, ma mai da nessuno studiato, nel quale troviamo una significativa interpretazione teologico- mistica della ‘mens’ ermetica, identificata con Pymander e dunque, per Rosselli, con Dio stesso, che si situa al confine fra ortodossia ed eterodossia, pur nello sforzo di dimostrarne, in funzione antirereticale, la struttura trinitaria. Diverso il carattere della trattazione patriziana nel libro De intellectu del trattato ‘Panarchia’, finora pochissimo considerato, nel quale l’interesse principale è costituito dall’analisi del rapporto dialettico che si instaura, prima a livello ontologico-metafisico, e poi a livello gnoseologico, fra le ipostasi dell’essenza e quella dell’intelletto, che dall’essenza scaturisce e nella conoscenza dell’essenza si risolve e costituisce. E’ questo per Patrizi il paradigma stesso della conoscenza perfetta e infallibile, una conoscenza ‘intuitiva’, tutta interna alla mente,che l’uomo si deve comunque proporre come meta ideale della sua attivita’ intellettuale. We analyze and compare the concept of 'mens' of two contemporaries authors, both linked to the Platonic and Hermetic tradition, Annibale Rosseli ( or Rosselli) and Francesco Patrizi. The first, franciscan theologian and philosopher, is the author of a monumental commentary on the Corpus Hermeticum (Cracow, 1585-1590), often cited as important, but never investigated by anyone, in which there is a significant theological and mystical interpretation of the hermetic 'mens', identified with Pymander and thus with God himself, which is located on the border between orthodoxy and heterodoxy, but in an effort to demonstrate, against the antitrinitarian heretics, the trinitarian structure of the hermetic God. Of a quite different character is the patrizian discussion of this item in the book De intellectu of the Treaty 'Panarchy', hitherto little considered, in which the main stress is laied on the analysis of the dialectical relationship, first at the ontological-metaphysical level, and then at the gnoseological one, between the essence and the intellect, which arises, receives and resolves its own existence in knowing it. This is for Patrizi the very paradigm of a knowledge which is perfect and infallible, ' intuitive ', always internal to the mind, to which man look as the very aim of his intellectual activity.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.