Il saggio rilegge il legame città-architettura sulle tracce del pragmatismo del pensiero quaroniano. Negli scritti di Quaroni l’immagine della città reale affiora continuamente, una volta sotto forma di lunghe descrizioni letterarie e un’altra volta nelle vesti di dialoghi con l’Uomo della Strada, rigorosamente scritto con le maiuscole. In questa specie di contraddittorio tra l'architetto e la città delle case e della gente, sta l’originalità di Quaroni che rifugge gli schematismi del razionalismo funzionalista e dell’organicismo plastico per sostenere un modo pragmatico e molto anglosassone di affrontare le sfide poste dalla modernità. L’impossibilità della compiutezza come orizzonte e prospettiva della città moderna induce a ripensare i fondamenti stessi della disciplina alla ricerca di una ri-definizione concettuale capace di tenere insieme le necessità teoriche e le necessità pratiche dell’architettura della città moderna, fisica e sociale, democratica e umana. Quaroni elabora una teoria dell’architettura non meccanicista e non organicista, che fonda il valore evolutivo delle corrispondenze tra architettura/città sul principio della dipendenza. Ancorché complessi e articolati, architettura e città sono degli organismi composti di parti intimamente legate l’una all’altra da rapporti di dipendenza, tali che non è possibile togliere o aggiungere alcunché senza turbare irrimediabilmente l’equilibrio e compromettere l’unità del tutto. Utilizzando le parole di Hjelmslev, architettura e città vanno considerate alla stregua di entità autonome di dipendenze interne regolate da una molteplicità di relazioni fondate su intime intese e non su subordinazioni.

Diario quaroniano. Note sulla cultura del progetto e i rapporti di reciprocità tra architettura e città / Criconia, Alessandra. - STAMPA. - (2006), pp. 218-227.

Diario quaroniano. Note sulla cultura del progetto e i rapporti di reciprocità tra architettura e città

CRICONIA, Alessandra
2006

Abstract

Il saggio rilegge il legame città-architettura sulle tracce del pragmatismo del pensiero quaroniano. Negli scritti di Quaroni l’immagine della città reale affiora continuamente, una volta sotto forma di lunghe descrizioni letterarie e un’altra volta nelle vesti di dialoghi con l’Uomo della Strada, rigorosamente scritto con le maiuscole. In questa specie di contraddittorio tra l'architetto e la città delle case e della gente, sta l’originalità di Quaroni che rifugge gli schematismi del razionalismo funzionalista e dell’organicismo plastico per sostenere un modo pragmatico e molto anglosassone di affrontare le sfide poste dalla modernità. L’impossibilità della compiutezza come orizzonte e prospettiva della città moderna induce a ripensare i fondamenti stessi della disciplina alla ricerca di una ri-definizione concettuale capace di tenere insieme le necessità teoriche e le necessità pratiche dell’architettura della città moderna, fisica e sociale, democratica e umana. Quaroni elabora una teoria dell’architettura non meccanicista e non organicista, che fonda il valore evolutivo delle corrispondenze tra architettura/città sul principio della dipendenza. Ancorché complessi e articolati, architettura e città sono degli organismi composti di parti intimamente legate l’una all’altra da rapporti di dipendenza, tali che non è possibile togliere o aggiungere alcunché senza turbare irrimediabilmente l’equilibrio e compromettere l’unità del tutto. Utilizzando le parole di Hjelmslev, architettura e città vanno considerate alla stregua di entità autonome di dipendenze interne regolate da una molteplicità di relazioni fondate su intime intese e non su subordinazioni.
2006
Moderno/Contemporaneo. Scritti in onore di Ludovico Quaroni
9788849208788
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Diario quaroniano. Note sulla cultura del progetto e i rapporti di reciprocità tra architettura e città / Criconia, Alessandra. - STAMPA. - (2006), pp. 218-227.
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