The standard analysis of knowledge as justified true belief has come under attack in the past 20 or so years. In this paper I discuss the grounds for this attack and explore and give qualified support to the reasons for preferring an account of knowledge as sui generis, irreducible sort of epistemic state – according to a tradition which goes back to Aristotle, Hume, Oxford Realism – up to McDowell and Williamson. My main concern about this shift of focus in epistemology is that the role and the importance of belief risk in this way to remain unexplained and unmotivated – while it is all too likely that in terms of belief we can say something important about cognition. I draw a radical distinction between the perspective which regards cognition as an activity and that which regards it as a state. While either is indispensable, they are conceptually perfectly distinct. The concept of belief is necessary to make sense of epistemic activity. L’analisi standard della conoscenza come credenza vera giustificata è stata oggetto di serie e motivate critiche negli ultimo 20 anni. In questo lavoro prendo in esame le ragioni di queste critiche e offro motivato sostegno alla preferenza per una concezione della conoscenza come stato epistemico sui generis a irriducibile – secondo una tradizione che risale ad Aristotele, Hume, il realismo di Oxford – fino a McDowell e Williamson. La preoccupazione principale che può sorgere, in questo contesto, è che il ruolo e l’importanza del credere rischiano di rimanere inspiegati e immotivati – mentre è del tutto verosimile che il concetto di credenza permetta di dire cose importanti riguardo alla cognizione. A questo riguardo, traccio una distinzione molto netta fra una prospettiva che considera la cognizione come un’attività e una che la considera come uno stato. Entrambi sono teoricamente necessarie; ma concettualmente sono del tutto distinte. Il concetto di credenza è necessario per una concezione dell’attività epistemica.

Credere e conoscere / Magri, Tito. - STAMPA. - (2007), pp. 225-254.

Credere e conoscere

MAGRI, Tito
2007

Abstract

The standard analysis of knowledge as justified true belief has come under attack in the past 20 or so years. In this paper I discuss the grounds for this attack and explore and give qualified support to the reasons for preferring an account of knowledge as sui generis, irreducible sort of epistemic state – according to a tradition which goes back to Aristotle, Hume, Oxford Realism – up to McDowell and Williamson. My main concern about this shift of focus in epistemology is that the role and the importance of belief risk in this way to remain unexplained and unmotivated – while it is all too likely that in terms of belief we can say something important about cognition. I draw a radical distinction between the perspective which regards cognition as an activity and that which regards it as a state. While either is indispensable, they are conceptually perfectly distinct. The concept of belief is necessary to make sense of epistemic activity. L’analisi standard della conoscenza come credenza vera giustificata è stata oggetto di serie e motivate critiche negli ultimo 20 anni. In questo lavoro prendo in esame le ragioni di queste critiche e offro motivato sostegno alla preferenza per una concezione della conoscenza come stato epistemico sui generis a irriducibile – secondo una tradizione che risale ad Aristotele, Hume, il realismo di Oxford – fino a McDowell e Williamson. La preoccupazione principale che può sorgere, in questo contesto, è che il ruolo e l’importanza del credere rischiano di rimanere inspiegati e immotivati – mentre è del tutto verosimile che il concetto di credenza permetta di dire cose importanti riguardo alla cognizione. A questo riguardo, traccio una distinzione molto netta fra una prospettiva che considera la cognizione come un’attività e una che la considera come uno stato. Entrambi sono teoricamente necessarie; ma concettualmente sono del tutto distinte. Il concetto di credenza è necessario per una concezione dell’attività epistemica.
2007
Filosofia analitica. Temi e problemi
9788843038695
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Credere e conoscere / Magri, Tito. - STAMPA. - (2007), pp. 225-254.
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