Il saggio si snoda su due direttrici: indaga il tema della legittimità della guerra per i cristiani e la sua complessa evoluzione giuridica, teologica e morale tra tardo antico e primo Settecento, individuando tre fronti interconnessi della riflessione sulla «guerra giusta» nei loro intrecci con i sentimenti collettivi (paure, attese escatologiche): i Turchi, gli «eretici» (e i conflitti interceristiani europei) e i popoli «gentili» dei mondi nuovi. In parallelo, nel quadro di precedenti studi sul ruolo della cerimonialità nell’Europa moderna, ricostruisce tra XV e XVIII secolo le forme e le scansioni della rappresentazione dei nemici della fede a Roma, centro della cattolicità e modello della scena pubblica europea. La ricerca propone una lettura periodizzante delle rappresentazioni della guerra giusta il cui avvio si individua nell’età di Pio II, quando le argomentazioni agostiniane-tomiste trovano la prima concretizzazione teologico-politica nella inedita mobilitazione della cristianità lanciata da papa Piccolomini contro i Turchi. I sentimenti che fanno da sfondo a quell’appello all’unità di principi e popoli sopravvivono fino all’età di Lepanto, proposta come seconda cesura temporale e indagata sul piano della rappresentazione e della sua eternizzazione, attraverso figure-simbolo del trionfo anti-ottomano (i pontefici, i santi e beati), e nuove devozioni che indicano un passaggio, da Cristo a Maria, dell’implorazione della protezione divina sulla cristianità minacciata). In parallelo, la costruzione del mito di Lepanto è letta in relazione alle riflessioni teologiche e giuridiche sulla guerra giusta, rivisitate sempre nell’ottica tripartita della guerra rispetto al pericolo ottomano, ai conflitti confessionali inter-europei, all’esercizio della violenza nelle Americhe. Del dibattito teorico cinque-secentesco(da Sepúlveda e Vitoria a Gaetano, Cavarrubia, Benvoglienti, Foglietta, Molina, Suarez, Gentili fino a Grozio e alla definitiva consegna agli stati del monopolio della forza) mostrano infatti di risentire il calendario e gli apparati delle cerimonie romane (replicate spesso con le stesse forme nelle capitali e città cattoliche), sensibili del resto alle strategie della Santa Sede e delle monarchie europee su scala mediterranea, continentale e oltremare e alle scansioni e geografie della guerra combattuta. E’ proprio l’offensiva ottomana a Candia, seguita dall’assedio di Vienna e dalla pace di Carlowitz a segnare la terza cesura cronologica proposta dal saggio e una svolta importante della rappresentazione romana della guerra giusta; se ne ricostruiscono figure e simbologie centrando l’attenzione sul protagonismo di papa Innocenzo XI e dei principi eroi della resistenza cattolica contro i Turchi (Leopoldo II, Giovanni Sobieski), e in un orizzonte culturale europeo in cui l’immagine del Turco si avvia liberarsi della valenza unica del nemico e a modellarsi su fronti culturali multipli.

Des cérémonies pour la "guerre juste" / Nanni, Stefania. - STAMPA. - (2009), pp. 182-206.

Des cérémonies pour la "guerre juste"

NANNI, Stefania
2009

Abstract

Il saggio si snoda su due direttrici: indaga il tema della legittimità della guerra per i cristiani e la sua complessa evoluzione giuridica, teologica e morale tra tardo antico e primo Settecento, individuando tre fronti interconnessi della riflessione sulla «guerra giusta» nei loro intrecci con i sentimenti collettivi (paure, attese escatologiche): i Turchi, gli «eretici» (e i conflitti interceristiani europei) e i popoli «gentili» dei mondi nuovi. In parallelo, nel quadro di precedenti studi sul ruolo della cerimonialità nell’Europa moderna, ricostruisce tra XV e XVIII secolo le forme e le scansioni della rappresentazione dei nemici della fede a Roma, centro della cattolicità e modello della scena pubblica europea. La ricerca propone una lettura periodizzante delle rappresentazioni della guerra giusta il cui avvio si individua nell’età di Pio II, quando le argomentazioni agostiniane-tomiste trovano la prima concretizzazione teologico-politica nella inedita mobilitazione della cristianità lanciata da papa Piccolomini contro i Turchi. I sentimenti che fanno da sfondo a quell’appello all’unità di principi e popoli sopravvivono fino all’età di Lepanto, proposta come seconda cesura temporale e indagata sul piano della rappresentazione e della sua eternizzazione, attraverso figure-simbolo del trionfo anti-ottomano (i pontefici, i santi e beati), e nuove devozioni che indicano un passaggio, da Cristo a Maria, dell’implorazione della protezione divina sulla cristianità minacciata). In parallelo, la costruzione del mito di Lepanto è letta in relazione alle riflessioni teologiche e giuridiche sulla guerra giusta, rivisitate sempre nell’ottica tripartita della guerra rispetto al pericolo ottomano, ai conflitti confessionali inter-europei, all’esercizio della violenza nelle Americhe. Del dibattito teorico cinque-secentesco(da Sepúlveda e Vitoria a Gaetano, Cavarrubia, Benvoglienti, Foglietta, Molina, Suarez, Gentili fino a Grozio e alla definitiva consegna agli stati del monopolio della forza) mostrano infatti di risentire il calendario e gli apparati delle cerimonie romane (replicate spesso con le stesse forme nelle capitali e città cattoliche), sensibili del resto alle strategie della Santa Sede e delle monarchie europee su scala mediterranea, continentale e oltremare e alle scansioni e geografie della guerra combattuta. E’ proprio l’offensiva ottomana a Candia, seguita dall’assedio di Vienna e dalla pace di Carlowitz a segnare la terza cesura cronologica proposta dal saggio e una svolta importante della rappresentazione romana della guerra giusta; se ne ricostruiscono figure e simbologie centrando l’attenzione sul protagonismo di papa Innocenzo XI e dei principi eroi della resistenza cattolica contro i Turchi (Leopoldo II, Giovanni Sobieski), e in un orizzonte culturale europeo in cui l’immagine del Turco si avvia liberarsi della valenza unica del nemico e a modellarsi su fronti culturali multipli.
2009
Les Cérémonies extraordinaires du catholicisme baroque
9782845164031
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Des cérémonies pour la "guerre juste" / Nanni, Stefania. - STAMPA. - (2009), pp. 182-206.
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