Si pone l'accento sul ruolo di madri nell'aristocrazia mediotirrenica. Il ruolo primario della donna, quello della riproduzione, risulta difficilmente riconoscibile negli indicatori che ci forniscono le deposizioni funerarie Come è stato più volte sottolineato filare e tessere la lana è l’emblema della donna, produrre ed educare ne è il destino Nelle deposizioni funerarie femminili dall’Italia protostorica le donne vengono indicate generalmente come filatrici e tessitrici : il lavoro della lana è il simbolo della donna come il lavoro delle armi quello dell’uomo.Le sepolture principesche si dif¬ferenziano dalle altre femminili per il numero e per la qualità dei beni de¬posti nel corredo e per il pregio delle acconciature, ma non per gli oggetti ca¬ratterizzanti sesso e funzione, che eccellono non nella varietà dei tipi ma nella preziosità del materiale.La donna in tutta l'antichità quale che sia la sua posizione so¬ciale appare quindi innanzitutto indicata come filatrice. Anche le donne delle famiglie principesche, moglie e figlie di principi, non sfuggono a questo destino. Nei poemi omerici viene descritto con sufficiente ampiezza questo ruolo delle padrone di casa.di fatto le vesti che le diverse principesse omeriche tessono, che manipolano, che offrono o ricevono in dono accompagnano tutta la loro vita.La filatura e la tessitura appaiono dunque come il simbolo delle custodi dell’oikos, di cui il padrone assoluto resta l’uomo . Tutte le donne infatti erano destinate al matrimonio.Se i riti di passaggio significano per gli adolescenti l’accesso alla condizione di guerriero, per le fanciulle a loro associate in questi riti e spesso sottomesse a un periodo di reclusione, le prove iniziatiche hanno il valore di preparazione all’unione coniugale . Il matrimonio è per la giovane quel che la guerra è per il ragazzo; per tutti e due rappresentano il compimento della natura rispettiva, nel momento in cui escono da una condizione in cui ciascuno partecipa ancora dell’altro.Nelle deposizioni funerarie non viene generalmente evidenziato (o debitamente riconosciuto) il ruolo primario che la donna dovette avere come madre. E' stato del resto ribadito come il posto della donna non debba essere considerato in alcun senso diretto il prodotto delle cose che essa fu, ma quello del significato che le sue attività acquisiscono attraverso un’interazione sociale concreta. Alla facoltà di generare o al parto potrebbe essere collegato un ampio anello di lamina di bronzo, riservato indubbiamente a costumi da cerimonia, sorretto da una grande fibula (lunga anche 25 cm.), appuntato sulla stola e posto sul ventre della defunta, attestato nel Lazio soprattutto nell’orientalizzante antico e medio, in contesti femminili.

Madri di Principi / Bartoloni, Gilda. - STAMPA. - 1(2006), pp. 13-25.

Madri di Principi

BARTOLONI, Gilda
2006

Abstract

Si pone l'accento sul ruolo di madri nell'aristocrazia mediotirrenica. Il ruolo primario della donna, quello della riproduzione, risulta difficilmente riconoscibile negli indicatori che ci forniscono le deposizioni funerarie Come è stato più volte sottolineato filare e tessere la lana è l’emblema della donna, produrre ed educare ne è il destino Nelle deposizioni funerarie femminili dall’Italia protostorica le donne vengono indicate generalmente come filatrici e tessitrici : il lavoro della lana è il simbolo della donna come il lavoro delle armi quello dell’uomo.Le sepolture principesche si dif¬ferenziano dalle altre femminili per il numero e per la qualità dei beni de¬posti nel corredo e per il pregio delle acconciature, ma non per gli oggetti ca¬ratterizzanti sesso e funzione, che eccellono non nella varietà dei tipi ma nella preziosità del materiale.La donna in tutta l'antichità quale che sia la sua posizione so¬ciale appare quindi innanzitutto indicata come filatrice. Anche le donne delle famiglie principesche, moglie e figlie di principi, non sfuggono a questo destino. Nei poemi omerici viene descritto con sufficiente ampiezza questo ruolo delle padrone di casa.di fatto le vesti che le diverse principesse omeriche tessono, che manipolano, che offrono o ricevono in dono accompagnano tutta la loro vita.La filatura e la tessitura appaiono dunque come il simbolo delle custodi dell’oikos, di cui il padrone assoluto resta l’uomo . Tutte le donne infatti erano destinate al matrimonio.Se i riti di passaggio significano per gli adolescenti l’accesso alla condizione di guerriero, per le fanciulle a loro associate in questi riti e spesso sottomesse a un periodo di reclusione, le prove iniziatiche hanno il valore di preparazione all’unione coniugale . Il matrimonio è per la giovane quel che la guerra è per il ragazzo; per tutti e due rappresentano il compimento della natura rispettiva, nel momento in cui escono da una condizione in cui ciascuno partecipa ancora dell’altro.Nelle deposizioni funerarie non viene generalmente evidenziato (o debitamente riconosciuto) il ruolo primario che la donna dovette avere come madre. E' stato del resto ribadito come il posto della donna non debba essere considerato in alcun senso diretto il prodotto delle cose che essa fu, ma quello del significato che le sue attività acquisiscono attraverso un’interazione sociale concreta. Alla facoltà di generare o al parto potrebbe essere collegato un ampio anello di lamina di bronzo, riservato indubbiamente a costumi da cerimonia, sorretto da una grande fibula (lunga anche 25 cm.), appuntato sulla stola e posto sul ventre della defunta, attestato nel Lazio soprattutto nell’orientalizzante antico e medio, in contesti femminili.
2006
Italo - Tusco - Romana. Festschrift fur Luciana Aigner Foresti
9783854931386
Donne Principi madri
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Madri di Principi / Bartoloni, Gilda. - STAMPA. - 1(2006), pp. 13-25.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/158623
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