Baku Memorial Park 2021

The project is a Memorial of the Wars fought in the region of Karabakh (Qarabağ) in Azerbaijan. The Project, following the methodological lines contained in the Preliminary Program received, interprets the Azerbaijani cultural identity following the ancient tradition of carpets. This is the expression of a visual culture in which geometric and figurative motifs of extraordinary charm converge, universally admired also for their symbolic value. The Memorial Master Plan consists of four episodes that create a sort of visual narrative commemorating the main events of the two recent Wars. Large vertical marble plates placed along the pedestrian paths will remind the visitors of the victims’ names engraved there. The first episode is the Entrance Arch from which the main routes branch off in four directions. The building is designed in local stone masonry in order to recall the monuments of the Old City center which together constitute the “ancient heart” of the capital. The central motif of the Arch derives from the geometrical analysis of the carpets called “Chelebi”, from the name of a village in the Caucasus, typical of the Karabakh region, with highly powerful images as indicated in the Program delivered to us. The second episode consists of a complex sculptural and architectural ensemble that will have the task, in its futuristic configuration, of celebrating the future of the Azerbaijani Nation that presents itself today, in the world scenario, as a great example of development both in the political and architectural fields. The growing beauty of Baku is in continuous transformation, but maintaining a high degree of life quality and, in recent decades, it has acquired a decidedly modern look and can already boast some of the masterpieces of the twenty-first century architecture. The third episode is characterized by a large Fountain placed in the center of a water pool that reproduces another of the typical central motifs of Azerbaijani carpets, the so-called “Lezghi star”, which derives from an Hellenistic motif common in ancient Roman floors. This festive place should indicate the overcoming of conflicts and the wish for everlasting Peace. It could be possibly enriched by playgrounds reserved for children. The fourth episode is the Museum within a wall enclosure, from which the silhouettes of the building volumes emerge. Like a small fortified town, the enclosure will house the documentation relating to the events of the two recent conflicts. The volumes of different shapes, materials and colors - which testify the diversity and complexity of the figures that populate a City - are placed according to a geometric order within the enclosure and will be connected by covered paths and patios enriched by ponds, trees and sculptures. The different small buildings proposed in the Preliminary Project want to allude to a series of autonomous environments, connected by a straight classical Portico, which can accommodate the various exhibition functions: library, permanent and temporary exhibitions of memorabilia and works of art, open and secluded spaces for virtual reality set-ups. Regarding the Landscape Design of the shrubs and trees envisaged in the Master Plan, the three areas of the Entrance Arch, the Memorial and the Fountain will be protected by two boundary belts of tall trees. The planned trees have the function of embracing and defending the central part of the large garden from the noise of the road arteries. The etymology of the word Garden (originally Paràdeisos) is related to an enclosure. The two marginal wood areas are imagined to be crossed by small pedestrian paths, as if they were a net of grass that connect "the Tree of Life" and the other architectural elements of the Memorial Complex, where you can walk under the shade of the trees. Accessibility to the Complex should be guaranteed by a level car park beside the Museum area as well as by planning an underground car park where the Entrance Arch is located.

Il progetto consiste in un memoriale delle guerre combattute nella regione azerbaijana del Nagorno Karaback. Il progetto, seguendo le linee metodologiche contenute nel programma ricevuto, vuole interpretare la identità azera basandosi principalmente sulla antica tradizione dei tappeti, espressione di una cultura visiva in cui convergono motivi geometrici e figurativi di straordinario fascino, universalmente ammirati anche per il valore simbolico. Il master plan del Memorial si compone di quattro episodi che cercano nel loro insieme di realizzare una specie di racconto che rievoca gli eventi delle due guerre recenti e ricorda ai visitatori i nomi delle vittime incisi su delle grandi lapidi di pietra disposte lungo percorsi. Il primo episodio è l’arco di ingresso dal quale si diramano percorsi in quattro direzioni. L’edificio è concepito in muratura di pietra locale in modo da ricordare i monumenti del centro storico che costituiscono nel loro complesso il “cuore antico” della città. Il motivo centrale dell’arco deriva dalla analisi strutturale dei tappeti denominati “Chelebi” o “Chelabard”, dal nome di un villaggio del Caucaso, tipici della regione del Lagorno Karaback dei quali il programma consegnatoci conteneva delle immagini di grande suggestione. Il secondo episodio è costituito da un complesso insieme scultoreo e architettonico che avrà il compito , nella sua configurazione avveniristica, di celebrare il futuro della nazione azera che si presenta oggi , nello scenario mondiale, come un grande esempio di sviluppo sia in campo politico che architettonico, potendo vantare la crescente bellezza di una capitale, come Baku in continua trasformazione che, per mantenendo un alto grado di vivibilità, ha acquistato , negli ultimi decenni un volto decisamente moderno e può vantare già alcuni capolavori della architettura del XXI secolo. Il terzo episodio è caratterizzato da un a grande fontana posta al centro di uno specchio d’acqua che riproduce un altro dei tipici motivi centrali dei tappeti azeri, la cosiddetta “Lezghi star”, che deriva da un motivo diffuso nei pavimenti romani. Dovrebbe questo luogo festoso indicare il superamento dei conflitti e l’augurio di una pace duratura. Potrebbero arricchirlo - ove si ritenesse utile - spazi di gioco riservato ai bambini. Il quarto episodio è il museo, contenuto, come una piccola città, all’interno di un recinto murario, dal quale emergono le sagome dei volumi edilizi che ospiteranno la documentazione relativa alle vicende dei due conflitti recenti. I volumi di forme, materiali e colori differenti -che testimoniano la diversità e la complessità delle figure che popolano una città- sono collocati secondo un ordine geometrico all’interno del recinto e saranno collegati da percorsi coperti e da patii arricchiti da specchi d’acqua, alberi e sculture. Per quanto riguarda la rogettazione paesaggistica degli arbusti e degli alberi prevista dal Masterplan, le tre aree dell'Arco d'ingresso, del Memoriale e della Fontana saranno protette da due cinture perimetrali di alberi ad alto fusto. Gli alberi progettati hanno la funzione di abbracciare e difendere la parte centrale del grande giardino dai rumori delle arterie stradali. L'etimologia della parola Giardino (originariamente Paràdeisos) è legata ad un recinto. Le due aree boschive marginali sono immaginate come attraversate da piccoli percorsi pedonali, come se fossero una rete erbosa che collega "l'Albero della Vita" e gli altri elementi architettonici del Complesso della Memoria, dove passeggiare all'ombra degli alberi. L'accessibilità al Complesso dovrà essere garantita da un parcheggio pianeggiante a lato dell'area museale nonché dalla realizzazione di un parcheggio interrato in corrispondenza dell'Arco d'ingresso.