La necessità di trasmettere un’interpretazione o un’idea attraverso un’immagine è comune a molte pratiche urbanistiche nel nostro paese e in Europa. Ciò comporta la responsabilità di creare linguaggi ad alta complessità tecnica che mantengano margini di flessibilità interpretativa, che comunichino con visioni, che usino riferimenti di uso comune per condurre una sorta di “conversazione per immagini” all’interno di contesti partecipativi. Il saggio riflette sinteticamente sulla questione, a partire dal momento in cui, nella seconda metà degli anni Ottanta, il disegno si re-impone come elemento tecnico costitutivo dell’innovazione della forma piano consentendo di distinguere indicazioni di natura strategico-previsionale da quelle di natura regolamentare sino ad arrivare allo snodo fondamentale nello sviluppo di strategie comunicative, coincidente con il diffondersi, dagli anni Novanta in poi, del ricorso a progetti urbani, programmi integrati e pratiche sperimentali di diversa natura.
LES RAPPORTS ENTRE LE LANGAGE TECHNIQUE ET LE LANGAGE POUR LA PARTICIPATION - I RAPPORTI FRA IL LINGUAGGIO TECNICO E IL LINGUAGGIO PER LA PARTECIPAZIONE / Bianchi, Giovanna. - STAMPA. - (2007), pp. 31-33.
LES RAPPORTS ENTRE LE LANGAGE TECHNIQUE ET LE LANGAGE POUR LA PARTICIPATION - I RAPPORTI FRA IL LINGUAGGIO TECNICO E IL LINGUAGGIO PER LA PARTECIPAZIONE
BIANCHI, Giovanna
2007
Abstract
La necessità di trasmettere un’interpretazione o un’idea attraverso un’immagine è comune a molte pratiche urbanistiche nel nostro paese e in Europa. Ciò comporta la responsabilità di creare linguaggi ad alta complessità tecnica che mantengano margini di flessibilità interpretativa, che comunichino con visioni, che usino riferimenti di uso comune per condurre una sorta di “conversazione per immagini” all’interno di contesti partecipativi. Il saggio riflette sinteticamente sulla questione, a partire dal momento in cui, nella seconda metà degli anni Ottanta, il disegno si re-impone come elemento tecnico costitutivo dell’innovazione della forma piano consentendo di distinguere indicazioni di natura strategico-previsionale da quelle di natura regolamentare sino ad arrivare allo snodo fondamentale nello sviluppo di strategie comunicative, coincidente con il diffondersi, dagli anni Novanta in poi, del ricorso a progetti urbani, programmi integrati e pratiche sperimentali di diversa natura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.