The comparative analysis of administrative procedures applicants in the proto-historic cultures is one of the themes of the most recent archaeological literature on which confront scientific positions and ideological distinct, often opposing, now almost always directed to qualify the nature of the social and economic anthropology. The economic phenomena related to local, regional and territorial fact impose gender analytical observation on the reasons for the choices aimed at solving the problems of maintenance and warranty of a given social and cultural balance. In this sense they have to be favorably controlled by ideology, which tends to represent them on a formal level and the structural level as expressions of a particular reading of the concept of social equilibrium. This is another recurrent fault of archaeological research to be understood as historical research, on the other hand anthropomorphism - as recalled by Bloch - can not be eliminated as soon as you decide to rebuild (or pretend to read) the past, but over this line of research lie motionless other ideas that tend to limit the emotional factor of the representation of historical processes, including those central to the methodological debate now is the deconstruction of the contemporary documentary reality exists (and the humanities archaeologists) to trace themes that have escaped every historiography cyclic mechanical and purposive in the contemporary yet

L’analisi comparata delle procedure amministrative ricorrenti nelle culture protostoriche è uno dei temi della più recente letteratura archeologica sul quale si fronteggiano posizioni scientifiche ed ideologiche distinte, spesso opposte, ora quasi sempre dirette a qualificare la natura antropologica ed economica dell’organizzazione sociale. I fenomeni economici connessi alle amministrazioni locali, regionali e territoriali impongono infatti un’osservazione di genere analitico sulle ragioni delle scelte destinate a risolvere i problemi di mantenimento e di garanzia di un dato equilibrio sociale e culturale. In questo senso essi si offrono favorevolmente ad essere controllati dall’ideologia, ovvero si tende a rappresentarli sul piano formale e su quello strutturale come espressioni di una data lettura del concetto di equilibrio sociale. È questo un altro difetto ricorrente della ricerca archeologica da intendere anche come ricerca storica, d’altronde l’antropomorfismo – come ricordava Bloch – è ineliminabile nel momento stesso in cui si decide di ricostruire (o si pretende di leggere) il passato; ma oltre questo confine immobile della ricerca risiedono altre idee che tendono a limitare il fattore emotivo della rappresentazione dei processi storici, tra queste ormai centrale nel dibattito metodologico contemporaneo è la decostruzione della realtà documentaria esistente (e di quella umanistica degli archeologi) per ripercorrere temi che sono sfuggiti ad ogni storiografia ciclica, meccanica e finalistica ancora presente nell’età contemporanea; temi che sottendono alla relazione di significato tra gli oggetti e che, in questo senso, riferiscono dell’esistenza di grammatiche altre, diverse e interagenti con quelle che sono state a lungo esplorate. Così, non si affronterà in questo studio dedicato il problema dell’amministrazione nelle culture protostoriche di Siria, Anatolia e Mesopotamia alla stregua di una sola teoria, né si pretenderà di ampliare lo spettro del dibattito ripetendo (solo) l’inevitabile litania contro qualcuno e le sue opposte vedute, ma si tenterà ancora di offrire ipotesi su altri rapporti di significazione che caratterizzano il funzionamento espressivo delle «Grandi Amministrazioni», relazioni – diremmo propriamente – che forse erano già conosciute ai più e che, tuttavia, sarebbe stato retorico collocare in appendice ad un discorso già compiuto sul comportamento umano, o riesumare dalle ideologie sepolte e da quelle rinnovate. All’alba del sessantacinquesimo anno, è questo l’omaggio più sincero che sento di offrire al Maestro: da questi margini, ancora una volta, un’ipotesi di ricerca sul «Buon Governo» la cui attesa, continua e utopica, ha incrociato sensibilmente le mie giovanili speranze al rispetto, profondo, per il Suo costante e inesauribile lavoro.

Segni, codici e linguaggi nell’«agire comunicativo» delle culture protostoriche di Mesopotamia, alta Siria e Anatolia / Ramazzotti, Marco. - STAMPA. - (2005), pp. 511-564.

Segni, codici e linguaggi nell’«agire comunicativo» delle culture protostoriche di Mesopotamia, alta Siria e Anatolia

RAMAZZOTTI, Marco
2005

Abstract

The comparative analysis of administrative procedures applicants in the proto-historic cultures is one of the themes of the most recent archaeological literature on which confront scientific positions and ideological distinct, often opposing, now almost always directed to qualify the nature of the social and economic anthropology. The economic phenomena related to local, regional and territorial fact impose gender analytical observation on the reasons for the choices aimed at solving the problems of maintenance and warranty of a given social and cultural balance. In this sense they have to be favorably controlled by ideology, which tends to represent them on a formal level and the structural level as expressions of a particular reading of the concept of social equilibrium. This is another recurrent fault of archaeological research to be understood as historical research, on the other hand anthropomorphism - as recalled by Bloch - can not be eliminated as soon as you decide to rebuild (or pretend to read) the past, but over this line of research lie motionless other ideas that tend to limit the emotional factor of the representation of historical processes, including those central to the methodological debate now is the deconstruction of the contemporary documentary reality exists (and the humanities archaeologists) to trace themes that have escaped every historiography cyclic mechanical and purposive in the contemporary yet
2005
“ina kibrat erbetti”. Studies in Honor of Paolo Matthiae Offered by Colleagues and Friends on the Occasion of His 65th Birthday
8887242739
9788887242737
L’analisi comparata delle procedure amministrative ricorrenti nelle culture protostoriche è uno dei temi della più recente letteratura archeologica sul quale si fronteggiano posizioni scientifiche ed ideologiche distinte, spesso opposte, ora quasi sempre dirette a qualificare la natura antropologica ed economica dell’organizzazione sociale. I fenomeni economici connessi alle amministrazioni locali, regionali e territoriali impongono infatti un’osservazione di genere analitico sulle ragioni delle scelte destinate a risolvere i problemi di mantenimento e di garanzia di un dato equilibrio sociale e culturale. In questo senso essi si offrono favorevolmente ad essere controllati dall’ideologia, ovvero si tende a rappresentarli sul piano formale e su quello strutturale come espressioni di una data lettura del concetto di equilibrio sociale. È questo un altro difetto ricorrente della ricerca archeologica da intendere anche come ricerca storica, d’altronde l’antropomorfismo – come ricordava Bloch – è ineliminabile nel momento stesso in cui si decide di ricostruire (o si pretende di leggere) il passato; ma oltre questo confine immobile della ricerca risiedono altre idee che tendono a limitare il fattore emotivo della rappresentazione dei processi storici, tra queste ormai centrale nel dibattito metodologico contemporaneo è la decostruzione della realtà documentaria esistente (e di quella umanistica degli archeologi) per ripercorrere temi che sono sfuggiti ad ogni storiografia ciclica, meccanica e finalistica ancora presente nell’età contemporanea; temi che sottendono alla relazione di significato tra gli oggetti e che, in questo senso, riferiscono dell’esistenza di grammatiche altre, diverse e interagenti con quelle che sono state a lungo esplorate. Così, non si affronterà in questo studio dedicato il problema dell’amministrazione nelle culture protostoriche di Siria, Anatolia e Mesopotamia alla stregua di una sola teoria, né si pretenderà di ampliare lo spettro del dibattito ripetendo (solo) l’inevitabile litania contro qualcuno e le sue opposte vedute, ma si tenterà ancora di offrire ipotesi su altri rapporti di significazione che caratterizzano il funzionamento espressivo delle «Grandi Amministrazioni», relazioni – diremmo propriamente – che forse erano già conosciute ai più e che, tuttavia, sarebbe stato retorico collocare in appendice ad un discorso già compiuto sul comportamento umano, o riesumare dalle ideologie sepolte e da quelle rinnovate. All’alba del sessantacinquesimo anno, è questo l’omaggio più sincero che sento di offrire al Maestro: da questi margini, ancora una volta, un’ipotesi di ricerca sul «Buon Governo» la cui attesa, continua e utopica, ha incrociato sensibilmente le mie giovanili speranze al rispetto, profondo, per il Suo costante e inesauribile lavoro.
Archeologia della Mesopotamia; Amministrazione; Rivoluzione Urbana; Vicino Oriente
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Segni, codici e linguaggi nell’«agire comunicativo» delle culture protostoriche di Mesopotamia, alta Siria e Anatolia / Ramazzotti, Marco. - STAMPA. - (2005), pp. 511-564.
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