Il rapporto fra informatica e architettura presenta alcune peculiarità rispetto a quanto si rileva in altri campi del sapere. Il carattere ibrido della disciplina ha favorito applicazioni di natura diversa: l’esigenza di visualizzare gli esiti delle proposte progettuali ha comportato il potenziamento delle simulazioni grafiche digitali, le necessità di verifica ingegneristiche, specie di natura strutturale e fisico-tecnica, hanno promosso la messa a punto di modellazioni tridimensionali, quelle di controllo urbanistico si sono avvalse dello sviluppo di rappresentazioni bidimensionali come i Sistemi Informativi Georeferenziati. Il restauro architettonico, coerentemente con il suo carattere interdisciplinare, ha usufruito via via di tutte le strumentazioni informatiche disponibili in maniera pragmatica, calibrando il loro impiego sulle architetture esistenti perlopiù in relazione all’acquisizione dei dati di rilievo e diagnostici. Il problema della specificità ‘digitale’ del restauro è però emerso in modo definitivo con la creazione di sistemi informatici sofisticati, che connettono la rappresentazione grafica con l’esplicitazione di dati alfanumerici necessari a specificare la realtà materica, costruttiva, storica e conservativa della fabbrica. Ciò è accaduto alla scala architettonica con il Building Information Modelling e a quella territoriale con il GIS. La necessità d’illustrare in maniera efficace l’architettura esistente attraverso la rappresentazione dei dati ha aperto scenari di complessità nuovi, che richiedono la definizione di criteri descrittivi unitari, quindi utilizzabili per la computazione, e l’esplicitazione di modelli operativi coerenti ed efficaci, tramite apposite formalizzazioni. Alcune risposte empiriche a questi problemi sono già arrivate da applicazioni sperimentali diverse, mentre manca ancora una riflessione globale che possa affiancarsi a quelle elaborate nel campo delle Digital Humanities a partire dallo scorcio del secolo scorso. Il presente saggio vuole offrire un contributo allo sviluppo di questa riflessione evidenziando alcuni nodi concettuali importanti per la corretta definizione dell’informatizzazione del restauro e sintetizzando ragioni, metodi ed obiettivi di alcune esperienze condotte in questo campo di ricerca.

Transformation of tools and conservation of architecture. Some researches on the use of digital systems for the intervention on the historical buildings / Fiorani, Donatella; Acierno, Marta; Cutarelli, Silvia; Donatelli, Adalgisa. - In: ÉPÍTÉS- ÉPÍTÉSZETTUDOMÁNY. - ISSN 0013-9661. - 49:1-2(2021), pp. 97-131.

Transformation of tools and conservation of architecture. Some researches on the use of digital systems for the intervention on the historical buildings

Donatella Fiorani
;
Marta Acierno;Silvia Cutarelli;Adalgisa Donatelli
2021

Abstract

Il rapporto fra informatica e architettura presenta alcune peculiarità rispetto a quanto si rileva in altri campi del sapere. Il carattere ibrido della disciplina ha favorito applicazioni di natura diversa: l’esigenza di visualizzare gli esiti delle proposte progettuali ha comportato il potenziamento delle simulazioni grafiche digitali, le necessità di verifica ingegneristiche, specie di natura strutturale e fisico-tecnica, hanno promosso la messa a punto di modellazioni tridimensionali, quelle di controllo urbanistico si sono avvalse dello sviluppo di rappresentazioni bidimensionali come i Sistemi Informativi Georeferenziati. Il restauro architettonico, coerentemente con il suo carattere interdisciplinare, ha usufruito via via di tutte le strumentazioni informatiche disponibili in maniera pragmatica, calibrando il loro impiego sulle architetture esistenti perlopiù in relazione all’acquisizione dei dati di rilievo e diagnostici. Il problema della specificità ‘digitale’ del restauro è però emerso in modo definitivo con la creazione di sistemi informatici sofisticati, che connettono la rappresentazione grafica con l’esplicitazione di dati alfanumerici necessari a specificare la realtà materica, costruttiva, storica e conservativa della fabbrica. Ciò è accaduto alla scala architettonica con il Building Information Modelling e a quella territoriale con il GIS. La necessità d’illustrare in maniera efficace l’architettura esistente attraverso la rappresentazione dei dati ha aperto scenari di complessità nuovi, che richiedono la definizione di criteri descrittivi unitari, quindi utilizzabili per la computazione, e l’esplicitazione di modelli operativi coerenti ed efficaci, tramite apposite formalizzazioni. Alcune risposte empiriche a questi problemi sono già arrivate da applicazioni sperimentali diverse, mentre manca ancora una riflessione globale che possa affiancarsi a quelle elaborate nel campo delle Digital Humanities a partire dallo scorcio del secolo scorso. Il presente saggio vuole offrire un contributo allo sviluppo di questa riflessione evidenziando alcuni nodi concettuali importanti per la corretta definizione dell’informatizzazione del restauro e sintetizzando ragioni, metodi ed obiettivi di alcune esperienze condotte in questo campo di ricerca.
2021
Digital Humanities; Risk Map; Historical centres; Conservation; GIS; Inventory; Ontology
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Transformation of tools and conservation of architecture. Some researches on the use of digital systems for the intervention on the historical buildings / Fiorani, Donatella; Acierno, Marta; Cutarelli, Silvia; Donatelli, Adalgisa. - In: ÉPÍTÉS- ÉPÍTÉSZETTUDOMÁNY. - ISSN 0013-9661. - 49:1-2(2021), pp. 97-131.
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